Il carro armato tedesco Panzerkampfwagen III o Panzer III

Panzer III

di redazione
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Bundesarchiv

Informazioni aggiuntive

Il Panzer III fu progettato e costruito come carro medio entrando in produzione nel 1936. Sommando tutte le versioni, comprese quelle come semovente e denominate Sturmgeschutz III, complessivamente ne vennero completati circa 15.000 esemplari, record assoluto per l’industria bellica tedesca.

Il Panzer III era un carro armato relativamente semplice, tecnologicamente non troppo avanzato e privo di caratteristiche avveniristiche ma concepito fin dall’inizio con alcune soluzioni che si sarebbero poi dimostrate definitivamente migliori, per esempio l’equipaggio era di 5 uomini con il capocarro alloggiato in torre e libero da altri compiti se non quello di guidare il resto dell’equipaggio e questa configurazione si rivelò ottimale per un carro medio-pesante.

Nelle prime varianti di produzione il treno di rotolamento prevedeva cinque coppie di ruote di scorrimento con ammortizzatori a molle elicoidali. Successivamente si passò a un treno di rotolamento a carrelli multipli con rulli di piccolo diametro e ammortizzatori in un primo momento a balestra e poi a braccio oscillante. Quest’ultima configurazione divenne definitiva a partire dalla versione E e venne adottata anche dai mezzi americani a partire dal 1943.

L’evoluzione del mezzo riguardò anche e soprattutto l’armamento, il calibro 37 inizialmente previsto si rivelò presto insufficiente e venne sostituito in un primo momento con un calibro 50 lungo 42 calibri e quindi, a partire dalla variante di produzione J,  con un 5 cm lungo 60 calibri, che consentì al mezzo di poter competere con i pariclasse inglesi e americani grazie all’impiego di proiettili decalibrati.

Sviluppo e caratteristiche tecniche

Lo sviluppo del Panzer III iniziò nel 1934 su specifiche dettate da Heinz Guderian, che richiedevano un carro armato medio dal peso massimo di 24 tonnellate e velocità di 35 km/h. Quattro aziende – Daimler-Benz, Krupp, MAN e Rheinmetall – presentarono prototipi, con la Daimler-Benz che si aggiudicò il contratto di produzione nel 1936.

I primi modelli, dalla variante Ausf. A alla Ausf. D, erano equipaggiati con un motore Maybach a 12 cilindri da 250 CV e un cannone da 3,7 cm KwK 36 L/45. L’armatura frontale era di soli 15 mm, poi portata a 30 mm nelle versioni successive, fino a raggiungere i 50-60 mm nelle ultime varianti. La velocità massima era di 35 km/h e l’autonomia di 165 km.

Una delle caratteristiche distintive del Panzer III era la torretta a tre uomini (capocarro, cannoniere e servente), che permetteva al comandante di concentrarsi sulla gestione del mezzo senza essere distratto da altri compiti. Questa soluzione, ispirata dal carro britannico Vickers Medium Mark I, conferiva al Panzer III un notevole vantaggio tattico rispetto ad altri carri dell’epoca.

Le successive versioni Ausf. E-G adottarono il motore potenziato Maybach HL 120 da 300 CV, il cannone da 5 cm KwK 38 L/42 e corazzature più spesse, mentre dalla Ausf. J si passò al cannone lungo 5 cm KwK 39 L/60 per meglio contrastare i T-34 sovietici. Nel 1942, l’Ausf. N ricevette un cannone da 7,5 cm KwK 37 L/24 per il supporto ravvicinato.

Tuttavia, il Panzer III soffrì di alcuni limiti, come lo spazio ristretto nella torretta che impediva l’installazione di cannoni più potenti, rendendolo inferiore ai carri avversari a partire dal 1942-43. Inoltre, la corazzatura sottile sui fianchi lo rendeva vulnerabile sui lati anche al fuoco dei fucili anticarro. Per ovviare a ciò, dal 1943 vennero aggiunte piastre corazzate spaziate (Schürzen).

Dal successo iniziale al declino

Nella campagna di Polonia del 1939, i Panzer III costituivano solo una piccola parte delle forze corazzate tedesche ma si dimostrarono superiori agli obsoleti carri leggeri polacchi. Anche nella campagna di Francia del 1940 e nelle prime fasi dell’Operazione Barbarossa contro l’URSS nel 1941, il Panzer III, armato con il cannone da 50 mm, si dimostrò efficace contro i carri leggeri francesi R35 e i T-26 e BT sovietici.

Tuttavia, l’incontro con i carri pesanti KV-1 e i medi T-34 nell’estate del 1941 evidenziò l’inferiorità del Panzer III in corazzatura e potenza di fuoco. Si rese necessario equipaggiarlo con cannoni più lunghi e potenti, come il 5 cm KwK 39 L/60 introdotto dalla primavera 1942, capace di penetrare frontalmente la corazzatura del T-34 sotto i 500 metri. Contro i KV, il Panzer III era efficace solo con proiettili perforanti speciali al tungsteno.

Nonostante questi sforzi, a partire dalla sconfitta nella battaglia di Kursk nel 1943 il Panzer III venne progressivamente relegato a compiti secondari o di addestramento, sostituito dai Panzer IV e dai nuovi Panther come carro medio standard. Molti Panzer III vennero convertiti in carri comando, porta-munizioni o recupero.

Nella fase finale della guerra, con il peggioramento della situazione tedesca, i Panzer III superstiti vennero impiegati in azioni disperate in inferiorità numerica, come ad Anzio, in Normandia, nell’operazione Market Garden e contro l’Armata Rossa in Prussia orientale. Nel 1945, solo poche decine rimanevano operativi sul fronte.

Impiego negli altri teatri e varianti

Oltre al fronte orientale, il Panzer III combatté anche in Africa settentrionale con l’Afrikakorps di Rommel dal 1941. Armato con il cannone da 50 mm, si dimostrò superiore ai carri incrociatori britannici Crusader e agli M3 Stuart, ma faticò contro gli M3 Lee/Grant e i primi M4 Sherman.

L’affidabile telaio del Panzer III fu la base per il cacciacarri/semovente d’artiglieria Sturmgeschütz III, uno dei più riusciti e prodotti veicoli corazzati tedeschi della guerra. Altre varianti sperimentali e prodotte in piccola serie includevano un lanciarazzi Nebelwerfer, carri lanciafiamme, carri comando e recupero.

Durante la guerra, anche alcuni Paesi alleati o satelliti della Germania ricevettero Panzer III, come la Romania, la Slovacchia, l’Ungheria, la Bulgaria e lo Stato Indipendente di Croazia. La Turchia acquistò 56 Panzer III nel 1943 con la speranza di Hitler che potesse minacciare il confine meridionale dell’URSS, ma il Paese rimase neutrale. Anche il Giappone ricevette un Panzer III per studiarne la tecnologia, ma arrivò troppo tardi per influenzarne i progetti.

Dopo la guerra, un certo numero di Panzer III catturati rimase in servizio in Francia, Unione Sovietica e Norvegia fino ai primi anni ’50. I sovietici usarono i telai di alcuni Panzer III catturati per realizzare semoventi e obici semoventi improvvisati, come l’SG-122 e il SU-76i, ma con scarso successo.

Principali Varianti:

  • Panzer III Ausf. A: 10 esemplari prodotti, inizialmente con torretta imbullonata in seguito sostituita con una torretta saldata. I primi due esemplari, privi di torretta, furono impiegati n prove di valutazione, gli altri 8 entrarono in servizio nel 1937 e furono ritirati nel febbraio del 1940, dopo aver combattuto in Polonia.
  • Panzer III Ausf. B: questa variante aveva una cupola diversa, un nuovo treno di ruote basato su otto ruote portanti invece di 5 e tre rulli tendicingolo. Questa soluzione si rivelò poco efficace e ne furono prodotti solo 15 esemplari, cinque di questi vennero usati come base per la progettazione dello Sturmgeschütz III mentre gli altri 10 vennero impiegati sul campo fino al febbraio del 1940.
  • Panzer III Ausf. C: anche questa versione fu prodotta in soli 15 esemplari e venne presto ritirata dal servizio. La differenza principale riguardava il treno di rotolamento di nuovo progetto che non diede i risultati sperati.
  • Panzer III Ausf. D: variante di pre-produzione con sospensioni di nuovo progetto, cupola del capocarro corazzata e protezione dello scafo e della torretta migliorate. Ne furono ordinati 55 esemplari ma solo quindici vennero effettivamente completati e solo pochi di questi presero parte a combattimenti, principalmente in Norvegia, prima di essere definitivamente ritirati nel febbraio 1940.
  • Panzer III Ausf. E: prima variante in produzione di serie, con corazzatura di 30 mm, sospensioni di nuovo progetto basate su barre di torsione, 6 ruote per lato, motore da 300 cavalli e peso di 20 tonnellate. Ne furono costruiti 45 esemplari.
  • Panzer III Ausf. F: versione derivata dalla Ausf. E, gli ultimi esemplari della Ausf. F erano armati con un cannone KwK 38 L/42 da 50mm. Complessivamente la versione F fu prodotta in 450 esemplari.
  • Panzer III Ausf. G: versione costruita in 600 esemplari e impiegata su tutti i principali fronti a partire dalla primavera del 1940. Era molto simile alla Ausf. F da cui si distingueva per le dimensioni leggermente superiori, corazzatura aggiuntiva al mantelletto del cannone che era un 5 cm KwK 38 L/42.
  • Panzer III Ausf. H: costruita in 175 esemplari, questa versione adottava il cannone 5 cm KwK 38 L/42 ed aveva piastre corazzate da 30 mm imbullonate nelle parti anteriore e posteriore del scafo per incrementare la resistenza del carro.
  • Panzer III Ausf. J: la variante più diffusa del Panzer III, prodotta in 1521 esemplari e impiegata diffusamente in Nord Africa e sul Fronte Orientale. Armata con un cannone 5 cm KwK 39 L/60, la corazzatura della parte anteriore e posteriore dello scafo e delle sovrastrutture raggiungeva i 50 mm.
  • Panzer III Ausf. L: versione creata in base agli studi effettuati sui mezzi sovietici e in particolare sul T-34 e la sua corazzatura a piastre inclinate. La Ausf. L fu prodotta in circa 1300 esemplari, la sua corazzatura venne incrementata portando il peso del mezzo a 22.3 tonnellate.
  • Panzer III Ausf. M: Ultima versione armata con il cannone il KwK 39 L/60, la M fu prodotta fino al febbraio del 1943 in un totale di 1150 esemplari. Secondo alcune fonti la maggior parte di questi non venne completata ma trasformata in StuG, Ausf. N o versione lanciafiamme prima ancora di lasciare le linee di produzione.
  • Panzer III Ausf. N: ultima versione prodotta del Panzer III e prima a montare il cannone 7,5 cm KwK 37 L/24, già adottato sul Panzer IV. Questo pezzo era efficace nell’impiego contro la fanteria ma poco adatto come anticarro, il che comportò un totale ripensamento nell’impiego dei Panzer III che fino ad ora erano stati usati soprattutto nel ruolo anticarro.
  • Flammpanzer III: versione lanciafiamme, con tre uomini di equipaggio. Ne vennero realizzati un centinaio di esemplari, nella maggior parte dei casi ricavati dalla conversione di Ausf. M e impiegati in contesti urbani.
  • Tauchpanzer: carro progettato espressamente per l’operazione Leone Marino (lo sbarco in Gran Bretagna), capace di operare in immersione per brevi tratti e per brevi periodi.
  • Bergepanzer: versione carro officina, furono 271 esemplari di questo tipo, tutti ottenuti dalla conversione di carri esistenti.
  • Fahrschulwanne: versione scuola, la torretta era sostituita da una struttura vetrata.
  • Minenräumpanzer: versione cacciamine derivata dalla Ausf. F, priva di torretta aveva un congegno spazzamine a rulli nella parte anteriore dello scafo.
  • Transportpanzerkampfwagen: versione priva di torretta e dotata di una sovrastruttura in legno, impiegata per il trasporto munizioni.
  • Eisenbahnwagen: versione dotata di ruote ferroviarie per muoversi sui binari del treno.
  • StuG III: inizialmente pensato come cannone d’assalto semovente, da impiegare in appoggio alla fanteria, questo mezzo venne poi sviluppato anche in funzione anticarro.

  • Nome e tipo: Marder I
  • Anno: 1942
  • Produzione: 170
  • Motore: 

    Maybach a benzina, 12 cilindri

  • Potenza motore (hp): 300
  • Lunghezza m.: 5.38
  • Larghezza m.: 2.91
  • Altezza m.: 2
  • Peso t.: 8.2
  • Velocità su strada Km/h: 38
  • Autonomia Km.: 165
  • Armamento: 

    1 cannone da 37 mm, 2 mitragliatrici da 7,92

  • Corazzatura max mm.: 30
  • Equipaggio: 4-5
  • Bibliografia – Riferimenti:
      

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