Il carro armato leggero francese Renault R 35

Renault R 35

di redazione
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Informazioni aggiuntive

Nel 1935 la Renault propose alla cavalleria francese un mezzo con l’identificativo provvisorio di ZM, questo carro aveva caratteristiche tipiche dei carri armati progettati in quel periodo: treno di rotolamento semplice e robusto, ruote motrici anteriori, posto di pilotaggio nella parte anteriore e motore posteriore. Il motore era un Renault a benzina da 4 cilindri da 82 cavalli che forniva buone prestazioni su terreno accidentato ma appena sufficienti su strada.
Il mezzo non venne accettato dalla cavalleria e venne proposto alla fanteria con il nome di Renault R 35 e qui venne accettato e messo in produzione.

Lo R 35 aveva caratteristiche tutto sommato buone ma era frutto di una concezione strategica sbagliata: il concetto stesso di carro di accompagnamento per la fanteria era un residuo della mentalità della Prima Guerra Mondiale e delle battaglie di trincea. Mentre in Germania i carri armati venivano concentrati in agili e veloci unità indipendenti, in Francia (come in tutti gli altri paesi del mondo), questi erano distribuiti alle unità di fanteria. Sparpagliati, finirono per essere molto meno efficaci.

Nel maggio del 1940 erano in prima linea più di 900 esemplari di Renault R 35, un numero notevole in senso assoluto ma distribuiti in decine di unità di fanteria e quindi molto meno efficaci rispetto ai carri leggeri tedeschi.

Dopo l’armistizio centinaia di esemplari furono catturati dai tedeschi che li impiegarono direttamente o li distribuirono ai paesi alleati.

Il Renault R35, ufficialmente designato Char léger Modèle 1935 R o semplicemente R35, fu un carro armato leggero francese degli anni ’30, progettato per il supporto della fanteria e ampiamente utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Sebbene concepito come un mezzo economico e di facile produzione per equipaggiare i battaglioni di fanteria, finì per diventare il carro armato più numeroso dell’Armée de terre allo scoppio del conflitto, contribuendo in modo significativo alla battaglia di Francia del 1940.

Sviluppo e produzione

Lo sviluppo del Renault R35 iniziò nel 1933, come risposta a una specifica dell’esercito francese per un carro armato leggero di accompagnamento della fanteria che sostituisse l’obsoleto Renault FT della Prima Guerra Mondiale. L’idea era di produrre un mezzo economico e in grandi numeri per dotare i battaglioni di fanteria di una componente corazzata organica per le operazioni offensive.

Dopo una competizione tra vari progetti, nella primavera del 1935 il prototipo di Louis Renault, designato Renault ZM, fu dichiarato vincitore e avviato alla produzione con alcune modifiche, come l’adozione di una corazzatura da 40 mm invece dei 30 mm iniziali. Per accelerare i tempi, Renault si basò per molti componenti, come le sospensioni, sul trattore leggero chenillette Renault UE.

Le consegne iniziarono nel 1936, con un ordine iniziale per 300 esemplari. Tuttavia, problemi produttivi e la crescente tensione internazionale fecero sì che nel settembre 1939, alla vigilia della guerra, solo 975 dei 1070 R35 ordinati fossero stati consegnati. Di questi, 765 erano in servizio con i battaglioni corazzati in Francia, mentre altri erano nei depositi o nelle colonie.

Durante la cosiddetta “strana guerra” del 1939-1940, la produzione fu intensificata e vennero introdotte varie migliorie, la più importante delle quali fu l’adozione di un cannone da 37 mm più lungo e potente (da L/21 a L/35). Questa versione potenziata ricevette la designazione di Renault R40 ed entrò in servizio in piccoli numeri poco prima dell’offensiva tedesca del maggio 1940.

Complessivamente furono realizzati circa 1685 esemplari di R35 e R40 fino al giugno 1940, facendone il carro armato francese più numeroso al momento della resa della Francia. La produzione continuò anche durante l’occupazione tedesca per conto della Wehrmacht.

Caratteristiche tecniche

Il Renault R35 era un carro armato leggero di impostazione classica, con lo scafo fuso in tre elementi imbullonati tra loro e una torretta girevole. Con un peso di circa 10 tonnellate e dimensioni contenute (4,02 m di lunghezza), era un mezzo compatto e relativamente agile, adatto al supporto ravvicinato della fanteria.

La corazzatura era costituita da piastre in acciaio fuso spesse 40 mm sulla parte frontale di scafo e torretta, con fianchi e retro da 32 mm e cielo e fondo da 20 mm. Questa protezione, benché non eccezionale, era adeguata per un carro leggero dell’epoca e poteva resistere alla maggior parte delle armi anticarro leggere avversarie.

L’armamento principale era inizialmente un cannone da 37 mm SA18 L/21, a bassa velocità iniziale (390 m/s) e con una penetrazione limitata a circa 20 mm a 500 m. Era essenzialmente un’arma da supporto, poco efficace contro i carri avversari. Sulle versioni R40 fu rimpiazzato dal più potente SA38 L/35 da 37 mm, con una velocità iniziale di 660 m/s e in grado di perforare 40 mm a 500 m. L’armamento secondario era costituito da una mitragliatrice MAC 1931 da 7,5 mm Reibel in postazione fissa sullo scafo.

Il sistema propulsivo era basato su un motore a benzina Renault a 4 cilindri, erogante 82 CV, che garantiva una velocità massima di 20 km/h su strada e un’autonomia di circa 140 km. La trasmissione era a cinque marce avanti e una indietro. Il treno di rotolamento era costituito da una ruota motrice anteriore, una di rinvio posteriore, cinque ruote portanti e due rulli tendicingolo, con sospensioni a molloni orizzontali.

L’equipaggio era di soli due uomini, il pilota posizionato nello scafo anteriore sinistro e il capocarro/cannoniere nella torretta monoposto. Questa soluzione, adottata per ridurre peso e ingombri, sovraccaricava di compiti il capocarro, che doveva comandare, puntare e caricare il pezzo. La visibilità era piuttosto limitata, con un periscopio e feritoie su tutti i lati. La radio era presente solo sui mezzi comando.

Nel complesso, il Renault R35 si presentava come un carro armato leggero ben bilanciato per l’epoca, economico e facile da produrre in serie, anche se non privo di difetti. Le prestazioni, specie in termini di mobilità e potenza di fuoco, erano piuttosto modeste e la soluzione della torretta monoposto si rivelò penalizzante in combattimento.

Impiego operativo

Campagna di Francia

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel settembre 1939, l’esercito francese schierava 23 battaglioni corazzati equipaggiati con un totale di 945 Renault R35. Questi erano organizzati in compagnie autonome aggregate alle divisioni di fanteria per fornire supporto durante le operazioni offensive. Altri 135 R35 furono assegnati alla costituenda 4e Division Cuirassée de Réserve (DCR).

Durante la “strana guerra”, questi reparti non presero parte ad azioni significative, con l’eccezione di alcune schermaglie sul fronte della Saar. L’impiego principale fu nell’addestramento e nella messa a punto delle tattiche. Gradualmente, alcuni battaglioni ricevettero i più moderni R40 con cannone lungo.

Quando i tedeschi lanciarono l’offensiva generale il 10 maggio 1940, la maggior parte dei Renault R35 si trovava schierata sul fronte della Mosa, nelle Ardenne e in riserva attorno a Parigi. Contrariamente a quanto spesso si crede, i carri francesi si batterono con tenacia e in alcuni casi inflissero dure perdite al nemico. Tuttavia, la dottrina d’impiego frammentata in piccoli plotoni a supporto della fanteria e la mancanza di riserve corazzate non permisero di sfruttarne appieno le potenzialità.

I Renault R35 si trovarono spesso ad affrontare i Panzer III e IV tedeschi in condizioni di inferiorità numerica e tattica. Il loro cannone da 37 mm era inefficace contro la corazzatura dei carri medi tedeschi, mentre il loro scafo era vulnerabile al 37 mm e al 50 mm avversari. Inoltre, la scarsa mobilità fuoristrada e i frequenti guasti meccanici ne limitarono l’impiego. Nonostante alcune azioni di successo, come a Flavion e Hannut, i Renault R35 non riuscirono a fermare l’avanzata tedesca e subirono perdite elevate.

Con il crollo del fronte e l’avanzata tedesca verso la Senna, molti Renault R35 furono abbandonati o catturati durante la ritirata. Altri continuarono a combattere fino alla resa della Francia il 22 giugno 1940. In totale, si stima che circa 500 R35 e 50 R40 andarono persi durante la campagna, su un totale di circa 1400 operativi.

Altri impieghi durante il conflitto

Dopo la resa della Francia, la maggior parte dei Renault R35 finì in mano tedesca come preda bellica. La Wehrmacht ne immise in servizio circa 800 esemplari, ribattezzati Panzerkampfwagen 35R 731(f), usandoli principalmente per compiti di sicurezza nelle retrovie o per l’addestramento.

Circa 174 R35 furono trasformati in cacciacarri, sostituendo la torretta con una sovrastruttura fissa dotata di un cannone anticarro cecoslovacco da 47 mm. Designati 4,7 cm PaK(t) auf PanzerKampfwagen 35R(f) ohne turm, questi mezzi operarono in Francia e nelle Isole del Canale fino al 1944. Altri R35 furono modificati come trattori d’artiglieria, veicoli recupero o trasporto munizioni.

Altri R35 di preda bellica furono ceduti o venduti dalla Germania ai suoi alleati. L’Italia ricevette 124 esemplari, usati per equipaggiare due battaglioni corazzati in Sicilia. Alcuni presero parte ai combattimenti contro gli Alleati durante lo sbarco in Sicilia nel luglio 1943. La Bulgaria ottenne una quarantina di R35, mentre la Croazia e l’Ungheria ne ricevettero poche unità.

Le forze della Francia Libera schierarono un battaglione equipaggiato con 45 R35 in Siria nel 1941. Questi carri presero parte ai combattimenti contro le truppe della Francia di Vichy durante la campagna di Siria. Alcuni R35, catturati dagli australiani, furono usati contro i francesi. In seguito, gli R35 superstiti della Francia Libera parteciparono alle operazioni in Nord Africa fino al 1943.

La lunga vita del Renault R35

Dopo la fine della guerra, i Renault R35 continuarono a servire in vari eserciti ancora per molti anni. In Francia, una cinquantina di esemplari furono riarmati con il cannone SA38 da 37 mm e ridesignati R39. Assegnati alla Gendarmeria, prestarono servizio fino al 1951 prima di essere radiati in favore degli M4 Sherman americani.

Alcuni R35 finirono in mano all’esercito siriano e presero parte alla guerra arabo-israeliana del 1948. Il 20 maggio 1948, cinque R35 siriani attaccarono senza successo il kibbutz di Degania Alef, in Galilea, venendo respinti dal tiro anticarro e dai lanciafiamme dei difensori. Altri R35 siriani erano ancora operativi durante la crisi di Suez del 1956.

L’esercito libanese ebbe alcuni R35, in parte riarmate con cannoni britannici Ordnance QF 2-pdr da 40 mm. Questi carri furono impiegati durante la crisi in Libano del 1958.

La Svizzera internò dodici R35 francesi che avevano cercato rifugio oltre confine nel giugno 1940.

Esemplari catturati di R35 furono usati anche dall’Haganah (la forza ebraica pre-indipendenza) nella guerra del 1948.

Oggi sopravvivono alcuni rari esemplari di Renault R35 in musei e collezioni private di mezzi militari. In particolare, un R35 colpito dai difensori ebrei nel 1948 è conservato come monumento presso il kibbutz Degania Alef, in Israele.

Eredità

Il Renault R35 può essere considerato il carro armato francese più importante della Seconda Guerra Mondiale, non tanto per l’impatto operativo, quanto per il ruolo di riferimento nella dottrina d’impiego della fanteria meccanizzata dell’esercito francese. La sua concezione come mezzo di supporto fanteria economico e facile da produrre in serie rifletteva l’orientamento difensivista e attendista dello stato maggiore francese.

Pur non essendo all’avanguardia per caratteristiche tecniche, il Renault R35 non era molto inferiore ai carri leggeri coevi come il Panzer I e II tedeschi o l’L3 italiano. Le sue prestazioni modeste, specie in termini di potenza di fuoco e mobilità, erano il risultato di una precisa scelta di impiegarlo in modo frammentato a livello tattico.

Paradossalmente, benché progettato per supportare la fanteria in attacco, finì per essere usato soprattutto in azioni difensive durante la campagna di Francia, subendo perdite elevate contro i carri e cannoni anticarro tedeschi. La scelta della torretta monoposto e l’assenza della radio si rivelarono gravi handicap in combattimento.

Nonostante i suoi limiti, il Renault R35 lasciò un’impronta significativa nella storia dei mezzi corazzati. Fu uno dei carri leggeri più prodotti degli anni ’30 e il suo sviluppo testimonia le difficoltà della Francia di adeguare la propria dottrina corazzata all’evoluzione delle minacce. La lunga vita operativa dopo il 1940 dimostra come anche un progetto imperfetto possa trovare un suo spazio se costruito in numeri elevati.

In conclusione, il Renault R35 può essere considerato il simbolo dell’approccio francese alla guerra corazzata nella prima fase della Seconda Guerra Mondiale: una concezione difensiva e attendista, basata su mezzi leggeri e poco costosi, rivelatasi inadeguata di fronte all’urto concentrato dei Panzer. Una lezione pagata a caro prezzo, che influenzò profondamente il pensiero militare francese nel dopoguerra.

Principali varianti del Renault R 35

  • R35 Fascine: versione ricavata dal carro base, usata per lanciare fascine per superare piccoli fossati
  • R40: versione dotata di un diverso sistema di sospensioni e con una nuova torretta, in grado di accogliere un cannone da 37 mm lungo 35 calibri, molto più efficace come arma controcarro. Questa variante in alcune fonti è indicatao come R35/39, R39, R40 o anche AMX-40.
  • R39: versione usata nel dopoguerra dalla polizia francese armata con un cannone SA 38 da 37 mm.

  • Nome e tipo: Marder I
  • Anno: 1942
  • Produzione: 170
  • Motore: 

    Renault a benzina, 4 cilindri

  • Potenza motore (hp): 82
  • Lunghezza m.: 5.38
  • Larghezza m.: 1.85
  • Altezza m.: 2
  • Peso t.: 8.2
  • Velocità su strada Km/h: 38
  • Autonomia Km.: 140
  • Armamento: 

    1 cannone calibro 37mm L/21 SA 18, 1 mitragliatrice cal 7.5mm

  • Corazzatura max mm.: 40
  • Equipaggio: 4-5
  • Bibliografia – Riferimenti:
      

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