Il carro armato tedesco Panzer II (Panzerkampfwagen II)

Panzer II

di redazione
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Di Bundesarchiv, Bild 101I-265-0003-14A / Moosdorf / CC-BY-SA 3.0

Informazioni aggiuntive

La sigla tecnica di identificazione era Sd.Kfz 121, il Panzer II era un carro armato leggero, progettato nella prima metà degli anni ’30 per sostituire il Panzer I in attesa che venisse completato lo sviluppo dei modelli di carro medio Panzer III e Panzer IV. Nonostante ciò il carro venne estesamente impiegato nel corso delle campagne di Polonia e di Francia e fu impiegato anche nel corso dell’Operazione Barbarossa, l’invasione dell’Unione Sovietica. Il mezzo era comunque già obsoleto e venne quasi completamente ritirato dalla prima linea tra il 1942 e il 1943 per essere impiegato in compiti di addestramento, polizia e lotta ai partigiani. Dallo scafo del Panzer II furono ricavati diversi progetti di semoventi e cacciacarri.

Il Panzer II fu un carro armato leggero progettato dalla Germania nazista nella prima metà degli anni ’30 come evoluzione del precedente Panzer I e rimpiazzo provvisorio in attesa dell’introduzione dei più avanzati Panzer III e IV. Nonostante il suo ruolo di transizione, il Panzer II fu ampiamente utilizzato dalla Wehrmacht nelle campagne di Polonia, Francia e nelle prime fasi della guerra sul fronte orientale, rimanendo in servizio fino al termine del conflitto pur con compiti via via più marginali.

Sviluppo e produzione

Nel luglio 1934, l’Ufficio Armamenti tedesco (Waffenamt) emise le specifiche per un nuovo carro armato leggero che sostituisse il Panzer I, da poco entrato in servizio ma già giudicato insufficiente. Il nuovo mezzo doveva pesare meno di 10 tonnellate ed essere armato con un cannone automatico da 20 mm.

Quattro ditte presentarono prototipi nella primavera del 1935: Daimler-Benz, Krupp, Henschel e MAN. Per mascherarne la natura militare in violazione del trattato di Versailles, il progetto fu denominato Landwirtschaftlicher Schlepper 100 (trattore agricolo 100) o LaS 100. In ottobre l’esercito selezionò la combinazione dello scafo della MAN con la torretta della Daimler-Benz come progetto vincitore.

La produzione di serie iniziò nel 1936 e proseguì fino al 1943 a cura, oltre che di MAN e Daimler-Benz, ma anche di Alkett (Rheinmetall), FAMO, MIAG, Henschel e Wegmann. In totale furono completati tra 1906 e 1940 esemplari di tutte le versioni, compresi i prototipi e i veicoli sperimentali.

Tecnica

Il Panzer II aveva uno scafo rivettato realizzato in piastre di acciaio spesse da 14,5 a 30 mm, con un abitacolo anteriore per pilota e operatore radio/mitragliere e il vano di combattimento posteriore sormontato dalla torretta. Le sospensioni erano a barre di torsione con 5 ruote portanti accoppiate su carrelli e 4 rulli tendicingolo. Il treno di rotolamento fu modificato più volte nel corso della produzione.

L’armamento principale era costituito inizialmente dal cannone automatico 2 cm KwK 30 lungo 55 calibri (L/55) e in seguito dal più potente 2 cm KwK 38 L/55. La dotazione di munizioni era di 180 proiettili perforanti e ad alto esplosivo. In torretta era montata anche una mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm coassiale al cannone e un’altra era posta nello scafo.

La propulsione era affidata a un motore Maybach a 6 cilindri a benzina, prima il modello HL 57 TR da 130 CV e poi il modello HL 62 TRM da 140 CV. Il cambio Maybach Variorex aveva 6 marce avanti e 1 indietro. Con un rapporto peso/potenza di 13-15 CV/t, la velocità massima arrivava a 40 km/h e l’autonomia a 200 km.

Impiego operativo

I primi Panzer II entrarono in servizio nella primavera del 1936 e costituirono la spina dorsale delle nascenti Panzer-Divisionen tedesche, affiancando i più leggeri Panzer I in attesa dell’arrivo dei Panzer III e IV. L’unità base era il battaglione carri (Panzer-Abteilung), articolato su 4 compagnie ognuna con 22 Panzer II.

Il battesimo del fuoco avvenne probabilmente durante la guerra civile spagnola nel 1936-39, dove alcuni Panzer II furono inviati a sostenere le forze nazionaliste di Franco. Nel marzo 1938 parteciparono all’annessione dell’Austria e in ottobre all’occupazione dei Sudeti in Cecoslovacchia.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale nel settembre 1939, la Wehrmacht schierava oltre 1100 Panzer II, pari al 38% della sua forza corazzata. Durante la campagna di Polonia, pur dimostrandosi efficace contro la debole opposizione nemica, il Panzer II subì perdite significative a causa dell’inadeguata corazzatura: 259 mezzi furono messi fuori uso, di cui 83 irrecuperabili.

Nel maggio-giugno 1940, circa 920-950 Panzer II presero parte alla travolgente campagna di Francia, contribuendo alla vittoria tedesca pur con la perdita di quasi 200 unità. Anche nelle successive campagne di Jugoslavia e Grecia nell’aprile 1941, i 260 Panzer II impiegati si dimostrarono ancora validi contro avversari poco equipaggiati.

Fu però sul fronte orientale a partire dal giugno 1941 che i limiti del Panzer II divennero evidenti di fronte ai T-34 e KV-1 sovietici. La sottile corazzatura e il debole cannone rendevano il Panzer II troppo vulnerabile, costringendo i tedeschi ad impiegarlo soprattutto per compiti di ricognizione e appoggio fanteria. Da 782 mezzi iniziali si passò a 107 nell’estate 1943.

Nel frattempo, già dalla fine del 1941 i Panzer II cominciarono a essere ritirati dalla prima linea per essere assegnati a compiti addestrativi o di sicurezza interna. Dal 1944 i pochi esemplari ancora operativi furono relegati alle retrovie o trasformati in carri comando e trasporto munizioni. Gli ultimi 145 ancora in servizio nel marzo 1945 ebbero un ruolo marginale negli ultimi convulsi mesi di guerra.

Principali varianti del carro armato Panzer II

  • Panzer II Ausf. a (Pz.Kpfw. IIa): versione di valutazione, prodotta in un limitato numero di esemplari sua volta suddivisa in tre sotto versioni. La Ausf. a/1 aveva la ruota di folle gommata, poi sostituita da una ruota saldata. La Ausf. a/2 aveva la parte tagliafuoco modificata in modo da permettere all’equipaggio di raggiungere il motore senza uscire dal carro, la Ausf. a/3 aveva un radiatore più grande e sospensioni migliorate. Complessivamente furono costruiti 75 carri della serie a.
  • Panzer II Ausf. b (Pz.Kpfw. IIb): versione di prova, prodotta in 25 esemplari, contemporaneamente alla a/3. Rispetto alla Ausf. a presentava alcuni miglioramenti al sistema di areazione, ai tubi di scappamento e al cambio. Il motore era il più potente Maybach HL 62 TR da 6 cilindri per 140 cavalli, in seguito impiegato su tutte le versioni del Panzer II.
  • Panzer II Ausf. c (Pz.Kpfw. IIc): ultima versione di valutazione, presentava un treno di rotolamento di nuova progettazione con 5 ruote indipendenti e un braccio oscillante longitudinale vincolato a una mezza balestra inclinata. La corazza frontale saldata era più squadrata e il peso del mezzo raggiunse le 8.9 tonnellate. Ne furono prodotti circa 5 esemplari.
  • Panzer II Ausf. A: prima versione in produzione di serie, da non confondere con la serie di valutazione identificata dalla lettera “a” minuscola. In produzione dal luglio 1937, era molto simile alla variante di valutazione Ausf. c con corazzatura portata 14.5 mm su tutti i lati dello scafo, della sovrastruttura e della torretta. Lo scudo di protezione del cannone era di 16 mm.
  • Panzer II Ausf. B: molto simile alla Ausf. A, in produzione dal dicembre 1937. L’unica differenza con la versione precedente era l’aggiunta di una cupola bassa con 8 episcopi per migliorare la visibilità del comandante.
  • Panzer II Ausf. C: prodotta a partire dal giugno 1938 era esternamente identica alla Ausf. B con alcuni miglioramenti nella camera di combattimento.
  • Panzer II Ausf. D: la versione D venne sviluppata in seguito alla richiesta di un carro armato veloce da impiegare come ricognitore nelle divisioni leggere. Vennero quindi modificate le sospensioni e il treno di rotolamento, sviluppato a partire dal tipi Christie/FAMO con 4 ruote portanti, dall’aspetto quindi identico a quello degli analoghi mezzi britannici e sovietici. La corazzatura frontale dello scafo fu portata a 30 millimetri, il motore era un Maybach HL 62 TRM a 6 cilindri da 140 cavalli che permetteva al mezzo di raggiungere i 55 Km/h su strada.
  • Panzer II Ausf. E: versione sostanzialmente identica alla D aveva le ruota motrice e quella di rinvio modificate.
  • Panzer II Ausf. F: montava una singola piastra frontale di 35 millimetri di spessore al posto delle lamiere aggiunte nelle varianti precedenti. Venne aggiunta una falsa feritoia sulla sovrastruttura per confondere i cannonieri nemici, alcuni carri di questa versione furono armati con il cannone KwK 38 da 20mm L/35 con velocità di fuoco di 420-480 colpi al minuto.
  • Panzer II Ausf. G: versione allo studio tra l’aprile del 1941 e il febbraio del 1942, aveva corazzatura massima di 30 mm, riservette per le munizioni nella parte posteriore della torretta ed era armata con un cannone da 20mm. Il treno di rotolamento era composto da 5 paia di ruote sfalsate, con sospensioni a barre di torsione. Su due di questi mezzi venne provato il cannone PaK 38 da 50 mm, lungo 60 calibri. Ne furono prodotti 12 esemplari, non entrò in produzione di serie.
  • Panzer II Ausf. H: versione armata con il cannone KwK 38 da 20 mm, prodotta in 4 esemplari non entrò in produzione di serie.
  • Panzer II Ausf. J: versione sperimentale, ne furono costruiti 22 esemplari tra aprile e dicembre 1942. Avevano lo stesso armamento della H ma corazzatura aumentata.
  • Panzer II Ausf. M: versione migliorata ella G di cui manteneva corazzatura e armamento, non entrò in produzione di serie e ne furono prodotti da uno a quattro esemplari, a seconda delle fonti.
  • Panzer II (Flamm): versione basata sulla Ausf. D/E di cui manteneva sospensioni e treno di rotolamento, era armata con una mitragliatrice MG34 nella torretta e due lanciafiamme controllati a distanza montati negli angoli anteriori dello scafo. I serbatoi di combustibile per i lanciafiamme avevano una capacità complessiva di 320 litri ed erano montati in alloggiamenti corazzati ai lati della sovrastruttura. Ne furono costruiti 151.
  • Panzer II Ausf. L “Luchs”: versione da ricognizione leggera, prodotta in 100 esemplari tra il settembre 1943 e il gennaio 1944.
  • Sturmpanzer II, 15 cm sIG auf Panzer: versione pensata per motorizzare l’obice sIG 33, ne furono prodotti 12 esemplari, tutti impiegati in Nord Africa.
  • Marder II: versione cacciacarri ricavata a partire dallo scafo del Panzer I ma armata con cannone anticarro da 75 mm (vedi articolo Marder II)
  • Wespe: la versione montava l’obice di artiglieria 105 mm leFH 18/2 venne ricavata dallo scavo del Panzer II, privato della torretta e con una casamatta saldata nella parte posteriore, completamente aperta nella parte superiore e posteriore. Nonostante la scarsa protezione per gli addetti al pezzo la versione venne impiegata con successo, a causa della gittata dell’obice che raggiungeva i 10.000 metri e permetteva quindi di impiegare l’unità a una certa distanza dal fronte. La versione prodotta in 835 esemplari tra il febbraio del 1943 e il luglio del 1944.

  • Nome e tipo: Marder I
  • Anno: 1942
  • Produzione: 170
  • Motore: 

    Maybach HL62TR con 6 cilindri alimentato a benzina e raffreddato ad acqua

  • Potenza motore (hp): 140
  • Lunghezza m.: 5.38
  • Larghezza m.: 2.28
  • Altezza m.: 2
  • Peso t.: 8.2
  • Velocità su strada Km/h: 38
  • Autonomia Km.: 190
  • Armamento: 

    1 cannone 2 cm KwK 30 da 20 mm, 1 mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm

  • Corazzatura max mm.: 35
  • Equipaggio: 4-5
  • Bibliografia – Riferimenti:
     
    • Bruno Benvenuti, Fulvio Miglia: Guida ai carri armati ISBN 8804177799
    • Miller, David  Illustrated Directory of Tanks and Fighting Vehicles: From World War I to the Present Day. Zenith Press. ISBN 0-7603-0892-6.
    • Achtung Panzer.
     

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