La USS Saratoga (CV-3) fu una delle prime e più importanti portaerei della Marina degli Stati Uniti, che servì con distinzione durante l’intero corso della Seconda Guerra Mondiale. La sua lunga e illustre carriera, durata quasi vent’anni, riflette l’evoluzione dell’aviazione navale e il ruolo cruciale delle portaerei nelle operazioni marittime moderne.
Origini e Costruzione
La Saratoga nacque come parte di un ambizioso progetto navale americano degli anni ’20. Originariamente concepita come incrociatore da battaglia della classe Lexington, la sua costruzione fu autorizzata nel 1916. Tuttavia, gli eventi della Prima Guerra Mondiale e i successivi sviluppi diplomatici ne cambiarono il destino.
La chiglia della Saratoga fu impostata il 25 settembre 1920 presso il cantiere New York Shipbuilding Corporation di Camden, New Jersey. In quel momento, era ancora destinata a diventare un potente incrociatore da battaglia. Ma il Trattato Navale di Washington del 1922, mirante a limitare la corsa agli armamenti navali tra le principali potenze mondiali, impose severe restrizioni sulla costruzione di nuove navi da battaglia.
In risposta a queste limitazioni, e riconoscendo il potenziale emergente dell’aviazione navale, la Marina degli Stati Uniti prese la decisione innovativa di convertire la Saratoga e la sua nave gemella Lexington in portaerei. Questa decisione si rivelò fondamentale per il futuro della guerra navale.
La conversione comportò significative modifiche al progetto originale. Il dislocamento fu ridotto di circa 4.000 tonnellate, principalmente attraverso l’eliminazione dell’armamento principale di otto cannoni da 406 mm in quattro torrette binate. La cintura corazzata principale fu mantenuta, ma ridotta in altezza per risparmiare peso. Nonostante questi cambiamenti, la linea generale dello scafo e il sistema di protezione anti-siluro rimasero inalterati, poiché erano già stati costruiti e sarebbe stato troppo costoso modificarli.
Caratteristiche Tecniche
Una volta completata, la Saratoga era una nave imponente e all’avanguardia. Con una lunghezza fuoritutto di 270,7 metri, una larghezza di 32,3 metri e un pescaggio di 9,3 metri a pieno carico, aveva un dislocamento standard di 36.000 tonnellate, che saliva a 43.055 tonnellate a pieno carico.
Il ponte di volo misurava 264 metri di lunghezza e aveva una larghezza massima di 32,3 metri. L’hangar era, all’epoca, “il più grande spazio chiuso singolo a galla su qualsiasi nave”, con un’area di 3.114,9 metri quadrati. Era lungo 129,2 metri, largo 20,7 metri e alto almeno 6,4 metri.
La nave era dotata di due elevatori idraulici per aerei sulla linea centrale. L’elevatore di prua misurava 9,1 x 18,3 metri e aveva una capacità di 7.300 kg, mentre quello di poppa misurava 9,1 x 11 metri con una capacità di 2.700 kg. La capacità di carburante per aviazione (Avgas) era impressionante, con stime che variano tra 500.670 e 620.000 litri, immagazzinati in otto compartimenti del sistema di protezione anti-siluro.
Propulsione
La Saratoga utilizzava un sistema di propulsione turbo-elettrica all’avanguardia, una scelta innovativa per l’epoca. Ciascuno dei quattro alberi dell’elica era azionato da due motori elettrici da 16.800 kW. Questi motori erano alimentati da quattro turbo-generatori General Electric da 35.200 kilowatt, che utilizzavano il vapore prodotto da sedici caldaie Yarrow.
Questo sistema di propulsione permetteva alla Saratoga di raggiungere una velocità massima di 33,25 nodi (61,58 km/h), sebbene durante le prove in mare raggiunse i 34,59 nodi (64,06 km/h). La nave poteva trasportare un massimo di 6.688 tonnellate di olio combustibile, di cui 5.400 tonnellate utilizzabili, garantendo un’autonomia di 9.910 miglia nautiche (18.350 km) alla velocità di 10,7 nodi.
Armamento e Sistemi di Difesa
L’armamento della Saratoga subì diverse modifiche nel corso della sua carriera, riflettendo l’evoluzione delle minacce e delle tecnologie belliche. Inizialmente, era dotata di otto cannoni da 203 mm in quattro torrette binate montate sul ponte di volo sul lato di dritta. L’armamento antiaereo principale consisteva in dodici cannoni da 127 mm montati singolarmente su sponson ai lati della prua e della poppa.
Nel corso degli anni ’30 e nei primi anni ’40, l’armamento fu progressivamente potenziato, con l’aggiunta di mitragliatrici da 12,7 mm e, successivamente, cannoni antiaerei da 28 mm in impianti quadrupli. Nel gennaio 1942, in seguito all’attacco di Pearl Harbor, le torrette da 203 mm furono rimosse e sostituite da quattro impianti binati di cannoni da 127 mm a doppio scopo (antinave e antiaerei).
La difesa antiaerea leggera fu continuamente rafforzata durante la guerra. Nel maggio 1942, la nave disponeva di 9 impianti quadrupli di cannoni da 28 mm e 32 cannoni Oerlikon da 20 mm. Verso la fine della guerra, nel 1944, l’armamento antiaereo era composto da 23 impianti quadrupli e 2 impianti binati di cannoni Bofors da 40 mm, oltre a 16 cannoni Oerlikon da 20 mm.
La protezione passiva della Saratoga includeva una cintura corazzata spessa 178-127 mm, inclinata di 11° verso l’esterno, che copriva la parte centrale della nave per una lunghezza di 161,5 metri. Il ponte corazzato sopra i macchinari e i depositi munizioni era costituito da due strati di acciaio speciale per un totale di 51 mm di spessore. Il sistema di difesa anti-siluro consisteva in tre-sei paratie protettive di spessore variabile tra 10 e 19 mm.
Periodo Interbellico
La Saratoga fu varata il 7 aprile 1925 ed entrò in servizio il 16 novembre 1927, sotto il comando del Capitano Harry E. Yarnell. Nei suoi primi anni di servizio, la nave fu impiegata principalmente sulla costa occidentale degli Stati Uniti, partecipando a numerose esercitazioni navali note come “Fleet Problems”.
Queste esercitazioni furono cruciali per lo sviluppo della dottrina e delle tattiche di impiego delle portaerei. In particolare, durante il Fleet Problem IX nel gennaio 1929, la Saratoga dimostrò il potenziale rivoluzionario delle portaerei, riuscendo a “distruggere” le chiuse del Canale di Panama in un attacco simulato, nonostante fosse stata individuata dalle navi di difesa.
Negli anni ’30, la Saratoga continuò a partecipare a numerose esercitazioni navali, spesso in coppia con la sua nave gemella Lexington. Queste esercitazioni simulavano scenari di guerra sempre più complessi, inclusi attacchi a sorpresa su Pearl Harbor che si rivelarono profetici. Nel 1932 e nel 1938, le due portaerei riuscirono a “attaccare” con successo Pearl Harbor all’alba senza essere individuate, evidenziando vulnerabilità che sarebbero diventate tragicamente reali nel 1941.
La Seconda Guerra Mondiale
L’entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale trovò la Saratoga a San Diego, in procinto di imbarcare il suo gruppo aereo. La nave salpò immediatamente per Pearl Harbor, arrivando il 15 dicembre 1941, appena una settimana dopo l’attacco giapponese. Da quel momento, la Saratoga fu costantemente impegnata nelle operazioni nel Pacifico.
Nei primi mesi del 1942, la nave partecipò a diverse operazioni, tra cui un tentativo fallito di soccorrere Wake Island. L’11 gennaio 1942, mentre si trovava a sud-ovest di Hawaii, la Saratoga fu colpita da un siluro lanciato dal sottomarino giapponese I-6. Nonostante i danni, riuscì a tornare a Pearl Harbor per le riparazioni temporanee prima di dirigersi verso il cantiere di Bremerton per riparazioni più estese.
Durante questo periodo di riparazione, la nave fu modernizzata con l’aggiunta di un rigonfiamento anti-siluro e il potenziamento dell’armamento antiaereo. Tornò in servizio attivo in tempo per partecipare alla cruciale Battaglia delle Midway (4-7 giugno 1942), anche se arrivò troppo tardi per prendere parte allo scontro principale.
Campagna di Guadalcanal
La Saratoga giocò un ruolo fondamentale nella Campagna di Guadalcanal, che segnò la svolta della guerra nel Pacifico. Il 7 agosto 1942, i suoi aerei fornirono copertura per gli sbarchi iniziali sull’isola e attaccarono le posizioni giapponesi. Nei giorni e nelle settimane successive, la nave continuò a fornire supporto aereo vitale per le forze di terra.
Il momento culminante di questa campagna per la Saratoga fu la Battaglia delle Isole Santa Cruz (26 agosto 1942). In questa battaglia, gli aerei della Saratoga affondarono la portaerei leggera giapponese Ryūjō. Tuttavia, la stessa Saratoga fu colpita da un siluro il 31 agosto, e fu costretta a ritirarsi nuovamente per le riparazioni.
Operazioni nel 1943-1944
Dopo le riparazioni, la Saratoga tornò in azione nel Sud Pacifico. Nel novembre 1943, partecipò agli attacchi contro la principale base giapponese di Rabaul, infliggendo gravi danni alle forze navali nemiche. Questi attacchi furono cruciali per neutralizzare la minaccia giapponese nelle Isole Salomone.
All’inizio del 1944, la Saratoga fu inviata nell’Oceano Indiano per rinforzare la Flotta Orientale britannica. Partecipò a diverse operazioni contro obiettivi giapponesi in Indonesia, dimostrando la flessibilità e l’importanza strategica delle portaerei.
Ultime Missioni e Fine della Guerra
Nel 1945, la Saratoga fu assegnata alle operazioni notturne durante la Battaglia di Iwo Jima. Il 21 febbraio, mentre forniva copertura aerea per le forze di sbarco, fu gravemente danneggiata da attacchi kamikaze. Questi danni segnarono effettivamente la fine della sua carriera di combattimento.
Dopo riparazioni temporanee, la nave fu convertita in una portaerei di addestramento. In questo ruolo, continuò a servire fino alla fine della guerra, addestrando numerosi piloti che avrebbero contribuito agli sforzi finali contro il Giappone.
Dopo la guerra, la Saratoga partecipò all’Operazione Magic Carpet, riportando a casa migliaia di veterani americani. In totale, la nave trasportò 29.204 veterani, il numero più alto tra tutte le navi coinvolte nell’operazione.
Operation Crossroads e Destino Finale
Nel 1946, la Saratoga fu selezionata per partecipare all’Operazione Crossroads, una serie di test atomici condotti nell’atollo di Bikini. Sopravvisse al primo test, un’esplosione aerea, con danni minimi. Tuttavia, fu affondata dal secondo test, un’esplosione subacquea, il 25 luglio 1946.
L’affondamento della Saratoga segnò la fine di un’era. Durante i suoi quasi 20 anni di servizio, la nave aveva visto atterrare sul suo ponte 98.549 aerei, un record all’epoca. Aveva ricevuto otto battle stars per il suo servizio durante la Seconda Guerra Mondiale e aveva giocato un ruolo cruciale in numerose campagne nel Pacifico.
Oggi, il relitto della Saratoga giace a soli 15 metri sotto la superficie dell’atollo di Bikini, ed è diventato una meta per i subacquei. È uno dei soli tre relitti di portaerei accessibili ai subacquei ricreativi in tutto il mondo, offrendo un’opportunità unica di esplorare questa importante reliquia della storia navale.
Lascito e Importanza Storica
La USS Saratoga rappresenta un capitolo fondamentale nella storia dell’aviazione navale e della guerra nel Pacifico. Nata come incrociatore da battaglia e convertita in portaerei, la “Sara” fu pioniera di nuove tattiche e tecnologie che avrebbero rivoluzionato la guerra navale.
La sua carriera, dalla pace degli anni ’30 alle furiose battaglie del Pacifico, illustra l’evoluzione del ruolo delle portaerei da unità sperimentali a elementi centrali della potenza navale. Le esercitazioni a cui partecipò negli anni ’30, spesso precorritrici di scenari di guerra reali, dimostrano l’importanza della preparazione e dell’innovazione in campo militare.
Il servizio della Saratoga durante la Seconda Guerra Mondiale fu esemplare. Dalla sua partecipazione alle prime, cruciali battaglie del 1942, fino al suo ruolo nelle ultime offensive contro il Giappone, la nave fu sempre in prima linea. La sua capacità di adattarsi a diversi ruoli – dalla proiezione di potenza offensiva al supporto degli sbarchi anfibi, dalle operazioni notturne all’addestramento – dimostra la versatilità e l’importanza strategica delle portaerei.
La Saratoga fu anche un banco di prova per numerose innovazioni tecnologiche. Il suo sistema di propulsione turbo-elettrico, all’avanguardia per l’epoca, e le continue modifiche al suo armamento e ai suoi sistemi di difesa, riflettono l’evoluzione rapida della tecnologia navale durante la guerra.
Il sacrificio finale della Saratoga nell’Operazione Crossroads, pur segnando la fine fisica della nave, non ne ha cancellato l’importanza storica. Al contrario, il suo coinvolgimento in questi test ha fornito preziose informazioni sugli effetti delle armi nucleari sulle navi da guerra, contribuendo alla dottrina navale dell’era atomica.
Oggi, il ricordo della USS Saratoga vive non solo nei libri di storia, ma anche nei racconti dei veterani che servirono a bordo e nelle esperienze dei subacquei che esplorano il suo relitto. La sua storia continua a ispirare e a educare, ricordandoci l’importanza dell’innovazione, dell’adattabilità e del coraggio in tempi di guerra e di pace.
La USS Saratoga rimane un simbolo duraturo del coraggio e del sacrificio dei marinai americani durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua storia è un testamento alla rapida evoluzione della tecnologia navale e dell’arte della guerra in mare nel XX secolo.
Innovazioni e Influenza sulla Dottrina Navale
La Saratoga, insieme alla sua gemella Lexington, rappresentò un punto di svolta nell’evoluzione delle forze navali. Queste navi dimostrarono l’efficacia del concetto di portaerei come piattaforma offensiva principale, un’idea che avrebbe rivoluzionato la guerra navale.
Le esperienze operative della Saratoga influenzarono profondamente lo sviluppo della dottrina dell’aviazione navale americana. Le lezioni apprese durante le sue numerose missioni e battaglie contribuirono a perfezionare le tattiche di impiego delle portaerei, dall’organizzazione dei gruppi aerei alla coordinazione delle operazioni di volo.
Un esempio significativo di questa influenza fu lo sviluppo delle tattiche di attacco notturno. Verso la fine della guerra, la Saratoga fu designata come portaerei specializzata in operazioni notturne, un ruolo pionieristico che avrebbe gettato le basi per future innovazioni in questo campo.
Evoluzione Tecnologica
Durante la sua lunga carriera, la Saratoga fu costantemente aggiornata per stare al passo con i rapidi progressi tecnologici dell’epoca. Questi aggiornamenti non si limitarono all’armamento, ma inclusero anche miglioramenti nei sistemi di propulsione, nelle apparecchiature elettroniche e nelle strutture di supporto per gli aerei.
Ad esempio, l’installazione di radar sempre più sofisticati migliorò notevolmente la capacità della nave di rilevare minacce aeree e di superficie. L’evoluzione dei sistemi di comunicazione permise una migliore coordinazione con altre unità della flotta e con gli aerei in volo.
Anche la composizione del gruppo aereo della Saratoga riflette l’evoluzione dell’aviazione navale durante la guerra. Dai biplani degli anni ’30 ai caccia monoplano come il Grumman F4F Wildcat, fino ai più avanzati F6F Hellcat negli ultimi anni del conflitto, la nave fu testimone e partecipe di una rivoluzione nell’aviazione militare.
Impatto Umano
La storia della Saratoga non sarebbe completa senza menzionare gli uomini e le donne che servirono a bordo. Nel corso della sua carriera, migliaia di marinai, aviatori e ufficiali chiamarono la “Sara” la loro casa. Le loro esperienze, dai monotoni pattugliamenti ai momenti di intensa azione di combattimento, formano una parte essenziale della storia della nave.
Molti membri dell’equipaggio della Saratoga divennero figure di spicco nella Marina degli Stati Uniti. Ad esempio, il futuro ammiraglio John S. McCain Sr., nonno del senatore John McCain, servì come comandante della nave nel 1936-1937.
La Saratoga fu anche una scuola di vita per molti giovani americani. Per molti marinai, il servizio sulla nave rappresentò la prima volta lontano da casa, un’opportunità di vedere il mondo e di crescere come individui. Le amicizie formate e le esperienze condivise a bordo della Saratoga crearono legami che durarono per tutta la vita.
Confronto con Altre Portaerei dell’Epoca
Per comprendere appieno l’importanza della Saratoga, è utile confrontarla con altre portaerei dell’epoca. Rispetto alle portaerei giapponesi come la Kaga o la Akagi, la Saratoga aveva generalmente una maggiore capacità di aerei e una migliore protezione. Tuttavia, le portaerei giapponesi avevano spesso una velocità superiore.
Confrontata con le successive portaerei della classe Essex, che formarono la spina dorsale della flotta americana nella seconda metà della guerra, la Saratoga mostrava i segni della sua origine come conversione da incrociatore da battaglia. Le Essex erano più veloci, meglio protette e potevano trasportare più aerei. Tuttavia, la Saratoga compensava queste limitazioni con l’esperienza del suo equipaggio e la sua lunga storia operativa.
Legacy Post-bellica
Anche dopo il suo affondamento, l’influenza della Saratoga continuò a farsi sentire. Le lezioni apprese dalla sua lunga carriera influenzarono la progettazione e l’impiego delle future generazioni di portaerei. Il concetto di grandi portaerei capaci di lanciare ondate massicce di aerei, che la Saratoga aveva contribuito a sviluppare, rimase al centro della strategia navale americana durante la Guerra Fredda e oltre.
Inoltre, molti veterani della Saratoga continuarono le loro carriere nella Marina, portando con sé l’esperienza accumulata e contribuendo a plasmare la futura forza navale degli Stati Uniti.
Il Relitto come Patrimonio Storico
Oggi, il relitto della Saratoga nell’atollo di Bikini non è solo un’attrazione per subacquei avventurosi, ma anche un importante sito di studio storico e scientifico. Gli archeologi marini hanno condotto diverse spedizioni per documentare lo stato del relitto e studiare gli effetti a lungo termine dell’esplosione nucleare e dell’ambiente marino sulla struttura della nave.
Questi studi non solo forniscono preziose informazioni sulla costruzione navale dell’epoca, ma offrono anche intuizioni sugli effetti ambientali dei test nucleari. Il relitto della Saratoga serve così come un monumento silenzioso ma eloquente a un’era di conflitto globale e di tensioni nucleari.
Informazioni aggiuntive
- Nazione: USA
- Tipo nave: Portaerei
- Classe:Lexington
- Cantiere:
New York Shipbuilding Corporation, Camden, New Jersey
- Data impostazione: 25/09/1920
- Data Varo: 07/04/1925
- Data entrata in servizio: 13/11/1927
- Lunghezza m.: 270.7
- Larghezza m.: 32.3
- Immersione m.: 9.3
- Dislocamento t.: 43.056
- Apparato motore:
16 caldaie, propulsione turbo-elettrica, 4 eliche, 180.000 shp
- Potenza cav.: 180.000
- Velocità nodi: 33.25
- Autonomia miglia: 10.000
- Armamento:
8 cannoni da 203 in 4 torri binate, 12 cannoni anti aerei da 127 mm, 78 aerei
- Corazzatura:
Cintura: 127-178 mm, ponte: 19-51 mm, Torrette: 19mm, Scafo: 127-178 mm
- Equipaggio: 2.791
- Bibliografia – Riferimenti: