Il caccia francese Morane Saulnier M.S. 406

Morane Saulnier M.S. 406

di redazione
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Lo M.S. 406 aveva prestazioni inferiori al Dewoitine 520, il miglior caccia francese in assoluto, tuttavia allo scoppio della guerra era presente in buon numero nei reparti dell’Armèe de l’Air, così potè opporre una valida resistenza alla Luftwaffe. Complessivamente era inferiore al suo più diretto antagonista, il Messerschmitt 109, ma poteva dimostrarsi un tenace avversario soprattutto quando pilotato da aviatori esperti.

La modernità del progetto permise di ottenere caratteristiche di volo che stupirono il mondo quando il caccia francese venne mostrato al pubblico, nel 1937. Buona velocità, armamento pesante, notevole robustezza strutturale; soltanto lo strapotere della Luftwaffe spiega le elevate perdite cui andarono incontro questi aerei nella prima breve fase della guerra, conclusasi catastroficamente per la Francia. Gli esemplari superstiti rimasero in parte nell’aviazione della Francia di Vichy, mentre altri furono ceduti dalla Germania alla Finlandia, che ne possedeva già un buon numero, acquistati nel ’40.

Il Morane Saulnier M.S. 406 è un monoplano monomotore ad ala bassa, con struttura interamente metallica e rivestimento misto in legno, tela e leghe leggere. Il motore è un Hispano Suiza raffreddato a liquido. Fu il più numeroso aereo da caccia in dotazione all’Armée de l’Air durante la Seconda Guerra Mondiale e uno dei soli due velivoli di progettazione francese, insieme al Potez 630, a superare i 1000 esemplari prodotti. Allo scoppio del conflitto, era anche uno dei pochi aerei nazionali capaci di raggiungere i 400 km/h.

Sviluppo

Nel 1934 il Service Technique de l’Aéronautique (STAé) emise una specifica tecnica per la realizzazione di un moderno caccia monoposto con abitacolo chiuso, carrello retrattile e configurazione alare monoplana, destinato a rimpiazzare i Dewoitine D.371, D.500 e Loire 46 allora in servizio. Tra le varie aziende aeronautiche francesi che risposero al requisito c’era anche la Morane-Saulnier.

Il nuovo aereo, designato MS.405, rappresentava un deciso salto generazionale per la Morane-Saulnier, che fino ad allora si era dedicata soprattutto a modelli da turismo e addestramento, perlopiù biplani e monoplani ad ala alta a parasole. Si trattava infatti del primo velivolo interamente metallico dell’azienda, nonché del primo monoplano ad ala bassa, del primo con abitacolo chiuso e carrello retrattile.

Il progetto era opera dell’ingegnere capo Paul-René Gauthier e fu oggetto di accesi dibattiti all’interno della Morane-Saulnier tra i sostenitori della configurazione tradizionale biplana e quelli favorevoli all’adozione di un’ala monoplana, vista come una soluzione più moderna ed efficiente.

Prototipi e modifiche

Il primo prototipo MS.405-01 volò l’8 agosto 1935, equipaggiato con un motore Hispano-Suiza 12Ygrs da 860 CV e un’elica bipala metallica Chauvière a passo variabile. Ai comandi del pilota collaudatore Michel Détroyat, il velivolo dimostrò buone caratteristiche di volo sin dall’inizio, pur adottando inizialmente un carrello fisso, poi sostituito da uno retrattile.

Dopo 80 ore di test, nel gennaio 1936 il prototipo fu consegnato al centro sperimentale di Villacoublay per le prove di accettazione. Intanto la Morane-Saulnier stava già lavorando a una versione migliorata, la MS.406, che introduceva diverse modifiche come un’ala riprogettata, un radiatore retrattile sotto la fusoliera e un motore più potente, l’Hispano-Suiza 12Y-31 da 860 CV, che consentiva di raggiungere i 490 km/h, ben 30 in più del predecessore.

Il secondo prototipo MS.405-02 volò il 20 gennaio 1937 dotato del propulsore Hispano-Suiza 12Ycrs da 900 CV, raggiungendo i 443 km/h durante i collaudi. Entrambe le macchine furono presentate al Salone dell’Aeronautica di Parigi del 1937, suscitando grande interesse. Purtroppo il 29 luglio 1938 il secondo prototipo andò distrutto in un incidente che costò la vita al pilota.

Ciò non fermò comunque il programma. Già nel marzo 1937 il governo francese aveva ordinato 16 esemplari di pre-serie, che incorporavano ulteriori affinamenti come un cupolino scorrevole verso il posteriore, piani di coda ingranditi, un carrello irrobustito e un armamento basato su un cannone Hispano-Suiza HS.9 da 20 mm sparante attraverso il mozzo dell’elica e due mitragliatrici alari MAC 1934 da 7,5 mm.

Dei 15 MS.406 di pre-serie, consegnati tra febbraio e dicembre 1938, due furono usati come prototipi per le versioni da esportazione svizzera D-3800 e D-3801. Nel frattempo la commessa per la produzione in serie era lievitata prima a 50 macchine (aprile 1937), poi a 80 (agosto 1937) e infine a ben 825 velivoli (aprile 1938), da consegnarsi entro il 1939 secondo il Piano V di riarmo dell’Armée de l’Air.

L’MS.410 e altre versioni

Parallelamente all’avvio della produzione, gli ingegneri della Morane-Saulnier stavano già lavorando a una versione potenziata, la MS.410, sulla base dell’esperienza maturata nei primi mesi di guerra. Questa introduceva quattro mitragliatrici alari MAC 1934 (con 550 colpi per arma) riscaldate per evitare congelamenti ad alta quota, un mirino a riflessione, comandi di armamento elettropneumatici e attacchi subalari per serbatoi ausiliari.

Dopo la realizzazione di due prototipi, nel febbraio 1940 il governo francese autorizzò la conversione di 500 MS.406 allo standard 410, processo che richiedeva circa 15 giorni per velivolo. Tuttavia, l’invasione tedesca del maggio 1940 interruppe i piani, con solo 5 esemplari e 150 serie di ali completati prima dell’armistizio.

Altri sviluppi rimasero sulla carta, come l’MS.411 con motore Hispano-Suiza 12Y-45, l’MS.412 con la versione 12Y-51 da 1000 CV, l’MS.450 con ala in duralluminio e l’MS.540 con fusoliera pressurizzata. Si valutò anche una variante navale MS.406MN imbarcata e una versione da attacco al suolo MS.406A.

Cellula

Il Morane-Saulnier MS.406 era un monoplano ad ala bassa di costruzione interamente metallica. La fusoliera semi-monoscocca era realizzata in duralluminio, con rivestimento lavorante in Plymax (compensato e duralluminio incollati) supportato da correnti e ordinate in duralluminio. Le ali erano in duralluminio ricoperto in tela.

L’impennaggio di coda aveva anch’esso struttura metallica ma con rivestimento in tela. Il carrello principale era retrattile, con le gambe anteriori che si ritraevano all’indietro nelle ali con movimento comandato manualmente. Il ruotino di coda era orientabile.

L’abitacolo era chiuso da un tettuccio scorrevole a due sezioni e riscaldato. I serbatoi principali di carburante erano alloggiati nella parte centrale delle ali. La capacità era di 388 litri, che garantivano un’autonomia di circa 900 km.

Motore

La propulsione era affidata a un 12 cilindri a V Hispano-Suiza 12Y-31 raffreddato a liquido, capace di erogare una potenza di 860 CV (a 2850 giri/min) a 3750 m di quota. L’elica era una tripala metallica Chauvière a passo variabile. L’impianto di scarico aveva tubazioni fisse sul lato destro della fusoliera. Il radiatore era retrattile, alloggiato sotto la sezione centrale della fusoliera. Il circuito di lubrificazione prevedeva un serbatoio dell’olio da 32 litri, anch’esso protetto.

L’8 agosto 1939, un esemplare di serie equipaggiato con un motore HS 12Y-45 da 935 CV raggiunse i 486 km/h al livello del mare e i 510 km/h a 4000 m durante un volo di prova. In seguito alcuni MS.406 ricevettero il propulsore HS 12Y-49 da 910 CV.

Armamento

L’armamento standard del 406 consisteva in un cannone Hispano-Suiza HS.404 (o 9) da 20 mm (60 colpi) sparante attraverso il mozzo dell’elica e due mitragliatrici alari MAC 1934 da 7,5 mm (300 colpi per arma). Una limitazione delle MAC 1934 era data dalla tendenza a incepparsi a quote superiori ai 6000 m a causa del congelamento; il problema fu risolto dotando le armi di un sistema di riscaldamento ad aria.

L’MS.406 poteva anche trasportare due bombe da 50 kg o 10 da 10,5 kg per attacchi al suolo, ma quest’opzione fu raramente utilizzata.

Servizio nell’Armée de l’Air

I primi MS.406 di serie entrarono in linea nel gennaio 1939 nel 6ème Escadre de Chasse, rimpiazzando gli obsoleti Loire 46. Per il 14 luglio dello stesso anno, in occasione della parata per la festa nazionale sulla Avenue des Champs-Élysées, erano già disponibili sufficienti esemplari per effettuare il sorvolo.

Allo scoppio della guerra, l’MS.406 equipaggiava 12 Groupes de Chasse con 387 velivoli, dislocati sia nella Francia metropolitana che nei territori d’oltremare. Durante la cosiddetta “strana guerra”, prima dell’attacco tedesco, i 406 si limitarono perlopiù a missioni di pattugliamento e scorta dei ricognitori, entrando sporadicamente in contatto con i caccia della Luftwaffe, soprattutto i Messerschmitt Bf 109. I risultati di questi primi scontri evidenziarono già i limiti del caccia francese, meno veloce e potente del suo rivale tedesco.

Con l’invasione della Francia nel maggio 1940, gli MS.406 pagarono un pesante tributo, subendo perdite elevate di fronte ai più moderni ed organizzati Bf 109. Nei cieli della Battaglia di Francia caddero circa 150 Morane in combattimento e altri 250-300 furono distrutti al suolo o abbandonati in seguito all’avanzata nemica.

In volo, il caccia francese poteva rivaleggiare con il 109 in manovrabilità, ma era nettamente inferiore in velocità massima e velocità di salita, pur essendo più robusto. Inoltre l’armamento era insufficiente, con il cannone da 20 mm che aveva solo 60 colpi e le mitragliatrici che tendevano a incepparsi. Contro i bombardieri, gli MS.406 ottennero maggiori successi quando impiegati in massa.

Al termine della campagna, l’MS.406 rivendicò l’abbattimento di 191 velivoli nemici (più 83 probabili), al prezzo di circa 400 perdite tra esemplari distrutti in combattimento o al suolo. Nonostante gli sforzi e il coraggio dei piloti, il caccia francese si rivelò complessivamente inferiore ai suoi avversari.

Dopo l’armistizio, solo il GC I/7 mantenne gli MS.406, che vennero usati per la difesa aerea del territorio controllato dal governo di Vichy. Altri esemplari combatterono contro gli inglesi in Siria nel 1941 e in Madagascar nel 1942. Alla fine del conflitto, gli MS.406 ancora in condizioni di volo furono impiegati come addestratori.

L’MS.406 nelle aeronautiche straniere

Oltre al suo impiego principale nell’Armée de l’Air, l’MS.406 prestò servizio in numerose forze aeree straniere, sia come esportazione diretta che come preda bellica.

La Svizzera fu il primo acquirente estero, ordinando una licenza di produzione per 82 esemplari nel settembre 1938, che furono realizzati dalla ditta nazionale EKW con la designazione D-3800/3801. I caccia elvetici rimasero in servizio fino al 1959, ottenendo anche qualche successo contro velivoli tedeschi e alleati sconfinanti durante la guerra.

Altri MS.406 furono ordinati dalla Polonia (160), Turchia (45) e Lituania prima dello scoppio delle ostilità, ma di fatto solo i turchi ricevettero i loro esemplari. Durante il conflitto russo-finlandese del 1939-40 (la Guerra d’Inverno), 30 MS.406 combatterono con l’aviazione finlandese contro i sovietici, ottenendo 16 vittorie.

Dopo la sconfitta della Francia, i tedeschi si appropriarono di un gran numero di MS.406 e della versione migliorata MS.410, usandoli soprattutto per l’addestramento al pilotaggio. Parte di questi velivoli furono ceduti agli alleati dell’Asse: la Finlandia ne ottenne altri 46 (inclusi alcuni 406/410 ibridi), l’Italia ne ricevette una sessantina e lo Stato Indipendente di Croazia 48 nel 1943.

L’MS.406 venne impiegato brevemente anche durante la Guerra franco-thailandese del 1940-41 in Indocina, dove abbatté alcuni caccia thailandesi prima del ritiro delle forze francesi.

Esemplari attualmente esistenti

Dei circa 1100 Morane-Saulnier MS.406 costruiti, oggi ne sopravvivono solo quattro, conservati in musei in Francia (due), Finlandia e Svizzera.

L’esemplare esposto al Musée de l’Air et de l’Espace di Le Bourget è l’MS.410 n°995, uno degli ultimi costruiti. Quello presso le Halles de Roanne faceva parte di un lotto venduto alla Svizzera nel dopoguerra.

In Finlandia si trova invece l’MS.406 n°278 “MT-507”, uno dei trenta acquistati nel 1940 ed utilizzato estesamente dalla Suomen ilmavoimat contro i sovietici. È esposto al Museo dell’Aviazione Centrale di Tikkakoski.

In conclusione, il Morane-Saulnier MS.406 fu un caccia di transizione, a metà strada tra i vecchi biplani e i più moderni monoplani. Segnò un deciso passo avanti per l’industria aeronautica francese, ma arrivò troppo tardi e in quantità insufficienti per poter contrastare efficacemente la Luftwaffe.

Benché fosse un velivolo robusto, maneggevole e dalla buona autonomia, era penalizzato dalle prestazioni non eccezionali, soprattutto in termini di velocità massima e di salita, e dall’armamento debole rispetto ai caccia avversari. Inoltre, scontò una certa immaturità iniziale e la mancanza di tempo e risorse per svilupparne appieno il potenziale.

Ciononostante, l’MS.406 scrisse pagine importanti nella storia dell’aviazione, non solo francese. Per molti piloti dell’Armée de l’Air rappresentò il primo vero caccia moderno, su cui appresero i rudimenti del combattimento aereo. E pur soccombendo di fronte a rivali più agguerriti come il Bf 109, seppe tenere alto l’onore delle forze aeree francesi, grazie al coraggio e all’abilità di molti dei suoi utilizzatori.

Principali varianti del Morane Saulnier M.S. 406

  • M.S. 405-1: prototipo propulso da un motore Hispano-Suiza 12Ygrs da 860 cavalli con elica bipala; volò per la prima volta l’8 agosto 1935
  • M.S. 405-2: secondo prototipo equipaggiato con un motore Hispano-Suiza 12Ycrs da 900 cavalli. Il motore fu messo a punto con grande ritardo e così l’aereo potè volare solo il 20 gennaio 1937. Con il nuovo motore poteva raggiungere una velocità di 443 Km/h, sufficiente per garantire un ordine di pre-produzione di 16 aerei
  • M.S. 406: rispetto ai prototipi vennero introdotti alcuni cambiamenti sostanziali con un complessivo alleggerimento della macchina, un radiatore retrattile, il motore era un Hispano-Suiza 12Y-31 da 860 cavalli e la velocità massima dell’aereo raggiungeva i 489 Km/h
  • M.S. 410: mentre il M.S. 406 entrava in servizio nel 1939 vennero introdotti alcuni miglioramenti che comprendevano un’ala irrobustita, un radiatore più semplice in posizione fissa, 4 mitragliatrici con munizionamento a nastro invece delle due con caricatori a tamburo, collettore in corrispondenza dei tubi di scarico. La velocità massima raggiungeva i 509 Km/h. Vennero completati solo 5 esemplari prima dell’occupazione ma la produzione continuò sotto il controllo tedesco sia costruendo nuovi esemplari sia convertendo 406 già costruiti. Complessivamente ne vennero completati 74
  • M.S. 411: un solo esemplare costruito, ottenuto convertendo il 12mo aereo di pre-produzione con l’ala del 406 e un motore Hispano-Suiza 12Y-45 da 1.000 cavalli
  • M.S. 412: versione prevista per adottare il motore Hispano-Suiza 12Y-51 da 1.050 cavalli
  • M.S. 450: un unico esemplare costruito ottenendo adattando un M.S. 410 per il motore Hispano-Suiza 12Z da 1.300 cavalli. Le prestazioni dell’aereo risultarono notevolmente migliorate dall’incremento di potenza disponibile ma il motore non entrò in produzione prima dell’armistizio.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Francia
  • Modello: Morane Saulnier M.S. 406
  • Costruttore: SNCAO
  • Tipo:
  • Motore:

    Hispano Suiza 12Y, 12 cilindri a V raffreddato a liquido da 850 HP

  • Anno: 1938
  • Apertura alare m.: 10.60
  • Lunghezza m.: 8.15
  • Altezza m.: 2.82
  • Peso al decollo Kg.: 2.720
  • Velocità massima Km/h: 486 a 5.000 m di quota
  • Quota massima operativa m.: 9.400
  • Autonomia Km: 800 
  • Armamento difensivo:

    1 cannone da 20mm, 2 mitragliatrici

  • Equipaggio: 1
  • Bibliografia – Riferimenti:
     
    • Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la seconda guerra mondiale (Mondadori) ISBN: ‎ 978-8804313823
     

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