Aichi E16A Zuiun

di redazione
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Il successore dell’E13A venne prodotto in seria a partire dal 1944 in un totale di 256 esemplari. L’aereo era un valido idrovolante, previsto per l’impiego imbarcato a bordo delle unità maggiori della marina imperiale; la costruzione originariamente prevista era completamente metallica, poi la scarsezza dei materiali strategici spinse i progettisti a ricercare una maggiore economia introducendo componenti costruiti in legno.

Lo Zuiun era soprannominato Paul nel codice di riconoscimento alleato.

Lo Aichi E16A Zuiun (瑞雲, “Nuvola d’auspicio”) è un idrovolante a scarponi, monoplano ad ala bassa propulso da un motore Mitsubishi Kinsei radiale. Ne furono costruiti complessivamente 256 esemplari.

Origini del progetto

La genesi dello Zuiun affonda le radici nella dottrina navale giapponese degli anni Trenta, quando la Marina Imperiale iniziò a sviluppare l’integrazione delle funzioni di ricognizione e bombardamento in un singolo velivolo. Questo approccio nasceva dalla consapevolezza che le forze aeree giapponesi, numericamente inferiori rispetto a quelle nemiche, dovevano compensare questa disparità attraverso la versatilità operativa dei singoli velivoli.

Nel 1939, mentre l’Aichi E13A non era ancora entrato completamente in servizio, la Marina Imperiale emise già una specifica per il suo successore, dimostrando una lungimiranza strategica che caratterizzava la pianificazione navale giapponese. L’obiettivo era ambizioso: creare un idrovolante da ricognizione imbarcato su incrociatori che potesse anche operare efficacemente come bombardiere in picchiata, una combinazione di ruoli che nessun altro paese aveva tentato di realizzare con successo.

Sviluppo del progetto AM-22

La specifica iniziale 14-Shi si rivelò così complessa e controversa che la maggior parte delle aziende aeronautiche giapponesi rinunciò a presentare proposte progettuali. I disaccordi sui requisiti tecnici erano tali che fu necessario rielaborare completamente le richieste della Marina. La svolta arrivò nel gennaio 1941 con la nuova specifica 16-Shi, che venne sostanzialmente modellata sul progetto AM-22 che l’Aichi stava già sviluppando internamente.

Il team progettuale, guidato dagli ingegneri Kishiro Matsuo e Yasuhiro Ozawa, aveva intuito le esigenze della Marina e aveva iniziato autonomamente lo sviluppo di un idrovolante che potesse soddisfare i requisiti multiruolo richiesti. Questo permise all’Aichi di presentare un progetto maturo quando la Marina finalmente definì le specifiche definitive nel giugno 1941.

Innovazioni tecniche e soluzioni progettuali

Il progetto dello Zuiun rappresentava un compromesso tecnico estremamente sofisticato. La configurazione adottata prevedeva un idrovolante a scarponi di aspetto convenzionale, ma con numerose innovazioni che lo distinguevano dai precedenti idroricognitori. La struttura biposto a cabina chiusa, monomotore con ala bassa, incorporava piani alari ripiegabili per facilitare il rimessaggio sui più piccoli incrociatori e sulle navi appoggio idrovolanti.

La costruzione era interamente metallica con rivestimento lavorante, eccetto le estremità alari, i piani orizzontali dell’impennaggio e le superfici di controllo che erano rivestite in tela. Questa scelta costruttiva rifletteva l’evoluzione tecnologica dell’industria aeronautica giapponese, che aveva ormai abbandonato le tecniche costruttive miste a favore di soluzioni completamente metalliche.

L’innovazione più significativa era rappresentata dagli aerofreni posizionati nella parte anteriore dei montanti “a N” che collegavano la fusoliera ai galleggianti. Questa soluzione unica permetteva al velivolo di operare efficacemente nel ruolo secondario di bombardiere in picchiata, una capacità che nessun altro idrovolante dell’epoca possedeva.

Primo prototipo e i test iniziali

Il prototipo dell’AM-22, designato inizialmente come “Idrovolante sperimentale da ricognizione 16-Shi” e successivamente come E16A1, fu completato entro maggio 1942. La motorizzazione adottata era il Mitsubishi MK8A Kinsei 51, un radiale 14 cilindri doppia stella raffreddato ad aria capace di erogare 1.300 hp, ben 220 hp in più rispetto al propulsore dell’E13A che doveva sostituire.

L’armamento iniziale comprendeva tre mitragliatrici da 13 mm: due Type 97 fisse installate nei piani alari e una Type 92 brandeggiabile posteriore a disposizione dell’osservatore. Questa configurazione dell’armamento era significativamente più potente rispetto agli standard precedenti per un idrovolante da ricognizione.

Le prime prove di volo rivelarono alcune criticità che richiesero modifiche sostanziali al progetto. La commissione esaminatrice della Marina suggerì interventi sui piani alari, aumentando l’apertura alare di 5 cm per migliorare le caratteristiche di volo, e un potenziamento dell’armamento per adeguarlo alle crescenti minacce aeree nel teatro del Pacifico.

I due prototipi successivi incorporarono le modifiche richieste e furono equipaggiati con un armamento significativamente più potente: due cannoni aeronautici Type 99 da 20 mm sostituirono le mitragliatrici alari, conferendo al velivolo una capacità offensiva paragonabile a quella di un caccia leggero.

In questa configurazione migliorata, nell’agosto 1943 il modello venne finalmente ritenuto idoneo dalle autorità militari e avviato alla produzione in serie. I primi esemplari di produzione mantennero il motore Kinsei 51, ma i velivoli più recenti adottarono la versione Kinsei 54, che offriva prestazioni leggermente superiori.

Caratteristiche costruttive e innovazioni strutturali

La struttura dello Zuiun era realizzata in superduralluminio, permettendo di ottenere elevate prestazioni grazie alla riduzione del peso strutturale. La fusoliera e le ali erano progettate con forme particolarmente snelle per ottimizzare la velocità, un aspetto cruciale per un velivolo che doveva operare in ambienti ben difesi.

Durante lo sviluppo e i primi impieghi operativi, lo Zuiun manifestò alcuni problemi strutturali tipici dei velivoli ad alte prestazioni dell’epoca. Si verificarono episodi di disintegrazione in volo durante le picchiate ad alta velocità, un problema che richiese modifiche immediate agli aerofreni per migliorare la stabilità aerodinamica.

La soluzione adottata prevedeva l’aggiunta di fessure a forma di feritoia negli aerofreni, che permettevano di controllare meglio il flusso d’aria durante le manovre di picchiata ad alta velocità. Queste modifiche, pur riducendo leggermente l’efficacia degli aerofreni, eliminarono il rischio di cedimenti strutturali durante le operazioni più impegnative.

Produzione e limitazioni industriali

La produzione dello Zuiun risentì pesantemente delle crescenti difficoltà dell’industria aeronautica giapponese durante le fasi finali del conflitto. Complessivamente furono realizzati solo 256 esemplari, inclusi i 4 prototipi, un numero decisamente inferiore agli oltre 1.400 esemplari dell’E13A che doveva sostituire.

La produzione fu divisa tra due stabilimenti: l’Aichi realizzò 193 unità tra gennaio 1944 e maggio 1945, mentre la Nippon Hikōki produsse altre 59 unità nel suo stabilimento di Tomioka, Yokohama. Questi numeri riflettevano le difficoltà crescenti dell’industria giapponese, che doveva far fronte alla scarsità di materiali strategici e ai bombardamenti alleati sugli impianti produttivi.

Un E16A catturato con insegne statunitensi
Un E16A catturato con insegne statunitensi

Impiego operativo

Lo Zuiun iniziò ad essere consegnato ai reparti operativi nel 1944, quando le sorti della Guerra del Pacifico erano ormai orientate a favore degli Alleati. Il contesto operativo era drammaticamente diverso da quello per cui il velivolo era stato originariamente progettato: invece di operare da basi avanzate contro obiettivi nemici isolati, si trovava a fronteggiare forze aeree alleate che avevano conquistato la supremazia aerea su gran parte del teatro del Pacifico.

Durante la Campagna delle Filippine, lo Zuiun subì perdite ingenti, dimostrando quanto fosse cambiato l’equilibrio delle forze aeree. I velivoli sopravvissuti furono successivamente modificati per attacchi kamikaze durante l’operazione Kikusui, in occasione della battaglia di Okinawa, nel disperato tentativo di fermare l’avanzata alleata verso il territorio metropolitano giapponese.

Nonostante le difficili condizioni operative, lo Zuiun trovò impiego in alcuni ruoli specialistici che ne valorizzavano le caratteristiche uniche. Gli incrociatori pesanti della classe Takao imbarcavano uno Zuiun insieme a due Mitsubishi F1M2, sfruttando la capacità di decollo tramite catapulta di entrambi i tipi. Lo Zuiun veniva utilizzato per missioni di ricognizione marittima a lungo raggio, mentre i Mitsubishi erano riservati alle ricognizioni a corto raggio e alle missioni di interdizione che richiedevano maggiore potenza di fuoco.

Le unità operative e il servizio finale

Lo Zuiun equipaggiò diverse unità aeree navali, tra cui il 301º, 631º e 634º Kōkūtai, oltre allo Yokosuka Kōkūtai che difendeva la base navale di Yokosuka e la baia di Tokyo durante le fasi finali del conflitto. Il 634º Kōkūtai aveva una missione particolarmente importante: era destinato a operare dalle navi da battaglia classe Ise, la Ise e la Hyuga, che erano state modificate con ponti di volo posteriori per trasportare idrovolanti.

Tuttavia, il 634º Kōkūtai fu trasferito alle Filippine prima che le navi da battaglia potessero essere impiegate operativamente, vanificando uno degli esperimenti più interessanti della Marina Imperiale per compensare la perdita delle proprie portaerei. Nelle Filippine e successivamente a Okinawa, l’unità si distinse per essere una delle poche a ottenere risultati significativi attraverso attacchi convenzionali piuttosto che kamikaze, anche se a costi umani drammatici: dei 68 aviatori inviati alle Filippine, solo 9 fecero ritorno.

Principali varianti dell’Aichi E16A Zuiun

  • E16A1: (Ricognitore idrovolante Tipo 16) denominato inizialmente idrovolante da ricognizione biposto tipo 14; ne furono costruiti tre prototipi con motore Mitsubishi MK8A Kinsei 51 da 1.300 hp, armamento composto da 2 mitragliatrici Type 97 da 7.7mm rivolte in avanti e una mitragliatrici Type 92 da 7,7mm in posizione posteriore
  • E16A1 Zuiun Model 11: versione in produzione di serie con motore Mitsubishi Kinsei MK8N 54 da 1.300 hp, 2 cannoni Type99-2 da 20mm rivolti in avanti e una mitragliatrice Type 2 da 13mm in posizione posteriore
  • E16A2 Zuiun Model 12: versione identificata inizialmente come Zuiun Model 22; un unico prototipo in allestimento ma mai completato con motore Mitsubishi MK8P Kinsei 65 radiale da 1.560 hp ottenuto dalla conversione di un E15A1 standard

Informazioni aggiuntive

  • Nazione:  Giappone 
  • Modello:   Aichi E16A1 
  • Costruttore:  Aichi Kokuki K.K. 
  • Tipo:  Ricognitore  
  • Motore: 

    Mitsubishi MK8D Kinsei 54, radiale a 14 cilindri, raffreddato ad aria, da 1.300 HP

  • Anno:  1944  
  • Apertura alare m.:  12.81  
  • Lunghezza m.:  10.83  
  • Altezza m.:  4.79 
  • Peso al decollo Kg.:  3.900  
  • Velocità massima Km/h:  439 a 5.500 m. 
  • Quota massima operativa m.:  10.000 
  • Autonomia Km:  2.400  
  • Armamento difensivo:  

    2 cannoni da 20mm, 1 mitragliatrice

  • Equipaggio:  2  

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