Il Bloch MB 152 fu prodotto in un buon numero di esemplari e venne intensamente usato dall’aviazione francese prima dell’armistizio. Le caratteristiche dell’aereo tuttavia erano tutt’altro che entusiasmanti; i problemi principali erano l’autonomia esigua ed un notevole scadimento delle prestazioni in quota che lo rendevano complessivamente inferiore al suo più diretto avversario, il Messerschmitt Bf 109. Dopo l’impiego nelle settimane che precedettero l’armistizio, il caccia rimase in servizio nell’aviazione della Francia di Vichy.
Il Bloch MB 152 è un monoplano monomotore ad ala bassa e carrello retrattile; il motore è uno Gnome Rhone radiale.
La famiglia Bloch MB 150-157 fu una serie di caccia monomotore ad ala bassa sviluppati dall’azienda aeronautica francese Société des Avions Marcel Bloch nella seconda metà degli anni ’30. Realizzati interamente in metallo, con carrello retrattile e abitacolo chiuso, rappresentarono un notevole passo avanti rispetto ai precedenti caccia francesi, ma ebbero una carriera operativa travagliata e tutto sommato deludente.
Sviluppo
Origini
Il 13 luglio 1934 il Service Technique Aéronautique (STAé) emise una specifica per la realizzazione di un moderno caccia monoplano. Il nuovo aereo avrebbe dovuto sostituire i vecchi modelli in servizio come i Dewoitine D.371 e D.500 e i Loire 46. Tra le varie aziende che risposero al bando c’era anche la Société des Avions Marcel Bloch.
Il team di progettisti, guidato da Maurice Roussel, presentò il Model 150, un monoplano interamente metallico mosso da un motore radiale Gnome-Rhône 14Kfs da 930 CV e armato con due cannoni Hispano-Suiza HS.404 da 20 mm alari. Nell’autunno del 1935 iniziò la costruzione del mock-up e del primo prototipo, denominato MB 150-01.
Nonostante il concorso fosse stato vinto dal concorrente Morane-Saulnier MS.406, Marcel Bloch decise di proseguire autonomamente lo sviluppo. Nel 1936 si tentò il primo volo del prototipo, ma senza successo. Scoraggiati, i lavori furono momentaneamente interrotti per poi riprendere nei primi mesi del 1937.
Dopo varie modifiche, tra cui un’ala più grande e robusta, un carrello rivisto e un nuovo motore Gnome-Rhône 14N-0 da 940 CV, il 29 settembre 1937 l’MB 150 riuscì finalmente a staccarsi da terra ai comandi del collaudatore André Curvale. Le prove ufficiali al Centre d’Essais du Matériel Aérien (CEMA) diedero esito abbastanza soddisfacente da incoraggiare ulteriori sviluppi.
Nel 1938, alla luce del peggioramento della situazione internazionale, il governo francese decise di ordinare una preserie di 25 esemplari ancor prima del completamento della messa a punto, seguiti da un lotto di 450 caccia di serie. Era l’inizio della storia operativa dei Bloch 150.
Produzione ed evoluzione
Le prime consegne dei Bloch 151 e 152 avvennero nella primavera del 1939. Le differenze principali tra i due modelli risiedevano nel motore (Gnome-Rhône 14N-35 da 920 CV per l’MB 151, 14N-25 da 1080 CV per l’MB 152) e nell’armamento (rispettivamente 2 o 4 mitragliatrici MAC 1934 da 7,5 mm alari). Entrambe le versioni mantenevano il cannone motore HS.404.
Da subito emersero problemi di messa a punto e affidabilità. I primi 157 esemplari vennero trattenuti in fabbrica per modifiche all’impennaggio e altri accorgimenti prima di essere accettati dalla Armée de l’Air. Inoltre, molti aerei arrivarono ai reparti privi di eliche, mire e altre dotazioni fondamentali.
Allo scoppio della guerra, solo poche decine di MB 151/152 potevano considerarsi pienamente operativi. I piani di produzione subirono ritardi e tagli, mentre si tentava di risolvere i difetti emersi. Intanto proseguiva lo sviluppo di versioni migliorate, come l’MB 155 a lungo raggio e il potente MB 157.
Alla vigilia dell’attacco tedesco del maggio 1940, l’Armée de l’Air schierava 249 Bloch, di cui però solo 123 pronti al combattimento. Dopo l’armistizio di giugno gli esemplari superstiti continuarono a volare con l’Aviation de Vichy e furono in parte catturati dai tedeschi e ceduti ad alleati come Romania e Bulgaria.
Alla fine furono prodotti circa 1100 esemplari, nelle versioni MB 151, 152, 155 e 157. Un risultato non disprezzabile per l’epoca, che però si rivelò insufficiente e tardivo per fare la differenza nei cieli della Francia.
Tecnica
I Bloch MB 150 erano monoplani ad ala bassa di costruzione interamente metallica. La fusoliera era del tipo a semi-guscio in duralluminio. Le ali avevano rivestimento lavorante ed erano dotate di ipersostentatori sul bordo d’entrata e di flap su quello d’uscita. Il carrello era triciclo posteriore, con le gambe anteriori che rientravano all’indietro nelle gondole motore.
L’abitacolo chiuso, posizionato sopra l’ala, garantiva una discreta visibilità. I comandi erano a volantino e pedaliera, disposti in maniera convenzionale. La strumentazione era abbastanza completa, con indicatori per tutti i parametri del volo e del motore.
La propulsione era affidata a un radiale Gnome-Rhône della serie 14N, in versioni da 900 a 1100 CV raffreddate ad aria. L’elica era tripala metallica a passo variabile. I serbatoi di carburante, posti tra il motore e l’abitacolo, avevano una capacità di circa 400 litri che garantivano un’autonomia di oltre 600 km.
L’armamento si basava su un cannone Hispano-Suiza HS.404 da 20 mm sparante attraverso il mozzo dell’elica, abbinato a 2 o 4 mitragliatrici MAC 1934 da 7,5 mm nelle ali. Si trattava sulla carta di una dotazione ragguardevole per l’epoca, che però si rivelò inaffidabile e poco precisa in condizioni operative.
Nel complesso i Bloch MB 150 erano macchine robuste e veloci per gli standard della seconda metà degli anni ’30, in grado di raggiungere i 480-500 km/h e di operare fino a 10.000 metri di quota. Tuttavia pagavano lo scotto di uno sviluppo travagliato e di una messa a punto approssimativa, che ne limitarono le potenzialità.
Impiego operativo
I primi reparti a ricevere i Bloch 151/152 furono il GC I/1 e il GC II/9, che nell’autunno del 1939 ne allineavano una cinquantina in totale. Nelle prime fasi della “strana guerra” i caccia francesi non ebbero molte occasioni di scontrarsi con la Luftwaffe, ottenendo solo una manciata di vittorie.
Fu con l’invasione tedesca del maggio 1940 che i Bloch dovettero affrontare la prova del fuoco. Nell’imminenza dell’attacco, l’Armée de l’Air schierava 9 Groupes de Chasse equipaggiati con MB 151 e 152, per un totale di circa 200 velivoli operativi. A questi si aggiungevano alcune decine di MB 155 appena consegnati.
Fin dai primi combattimenti emersero i limiti dei caccia francesi. Poco maneggevoli, meno veloci dei Bf 109E e vulnerabili al fuoco difensivo dei bombardieri, subirono perdite pesantissime. Non era raro che una squadriglia di 8-9 Bloch decollasse per intercettare i raid tedeschi e ne tornassero solo 2-3.
Nonostante il coraggio dei piloti, che rivendicarono circa 190 abbattimenti, la battaglia di Francia si risolse in una disfatta per la caccia transalpina. In particolare, gli MB 151/152 pagarono un tributo altissimo, con quasi 200 aerei persi in meno di un mese di scontri. Alla fine di maggio i reparti Bloch furono ritirati nell’area di Parigi per essere ricostituiti.
Dopo l’armistizio del 22 giugno 1940, i Bloch superstiti furono divisi tra Armée de l’Air de Vichy e Luftwaffe. I primi li impiegarono in Nordafrica e Medio Oriente contro gli Alleati, subendo nuove sconfitte. I secondi li usarono come addestratori e li cedettero ad alleati come Romania e Bulgaria. Pochi esemplari finirono anche alla Regia Aeronautica.
Tra gli utilizzatori minori va ricordata la Grecia, che nel 1939-40 ricevette 9 MB 151 dei 25 ordinati. Inquadrati nella 24a Mira Dioxis, combatterono contro italiani e tedeschi fino all’aprile 1941, ottenendo alcune vittorie prima di essere tutti abbattuti o distrutti al suolo.
Nell’insieme, i Bloch MB 150 ebbero una carriera breve e sfortunata. Entrati in servizio troppo tardi per fare la differenza, si dimostrarono inferiori ai caccia avversari per prestazioni e armamento. Pagarono anche lo scotto di uno sviluppo frettoloso e problematico, che non permise di risolverne i difetti in tempo.
Tuttavia, va riconosciuto il coraggio dei piloti francesi che li portarono in battaglia contro un nemico più forte e preparato. E vanno considerati alcuni primati, come quello dell’MB 157 che nel 1942, pur in mano ai tedeschi, raggiunse i 710 km/h, dimostrandosi uno dei caccia più veloci del momento. Peccato che i suoi sviluppi fossero ormai tardivi.
Principali varianti del Bloch MB 152
- MB.150.01: unico prototipo costruito, propulso da un Gnome-Rhone 14N-07
- MB.151: 144 esemplari complessivi (un solo prototipo), equipaggiati con motori Gnome-Rhone 14N-35
- MB.152: principale variante di produzione, ne vennero costruiti complessivamente 482 esemplari. La propulsione era affidata a un Gnome-Rhone 14N-25 da 1.050 cavalli
- MB.153: un solo prototipo costruito, equipaggiato con un motore americano Pratt & Whitney R-1830 Twin Wasp
- MB.154: versione progettata per adottare un motore Wright R-1820 Cyclone
- MB.155: versione propulsa da un motore Gnome-Rhone 14N-49; ne vennero costruiti 35 esemplari e un prototipo, ottenuti con la conversione di MB. 152
- MB.156: versione progettata per adottare un motore Gnome-Rhone 14R
- MB.157: un solo prototipo costruito, ottenuto equipaggiando un MB.152 con un motore Gnome-Rhone 14R-4 da 1.580 cavalli
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Francia
- Modello: Bloch MB-152
- Costruttore: SNCASO
- Tipo:
- Motore:
Gnome-Rhone A4N Radiale, 14 cilindri raffreddato ad aria, 1.030 HP
- Anno: 1939
- Apertura alare m.: 10.54
- Lunghezza m.: 9.10
- Altezza m.: 3.95
- Peso al decollo Kg.: 2.676
- Velocità massima Km/h: 515 Km/h a 4.000 metri
- Quota massima operativa m.: 10.000
- Autonomia Km: 600
- Armamento difensivo:
4 mitragliatrici
- Equipaggio: 1
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la seconda guerra mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- Virtual Aircraft Museum
- Dassault Aviation
- Greek War Equipment