Il quadrimotore sovietico Tupolev TB-3

Tupolev TB-3

di redazione
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Un progetto della fine degli anni venti, per quanto valido potesse essere, non poteva venire utilizzato in missioni offensive nelle seconda guerra mondiale. A partire dallo scoppio delle ostilità i TB-3 vennero relegati infatti al trasporto e al lancio di paracadutisti.

Il fatto che sia stato usato fino al 1944 non deve trarre in inganno, il pur valido aereo era ormai irrimediabilmente obsoleto ma in Unione Sovietica c’era la tendenza a mantenere in servizio qualsiasi cosa fosse in grado di volare.

Il Tupolev TB-3 fu un bombardiere pesante quadrimotore ad ala alta sviluppato in Unione Sovietica alla fine degli anni ’20. Primo velivolo della sua categoria interamente progettato e costruito in URSS, entrò in servizio nei primi anni ’30 divenendo il principale bombardiere strategico delle Voenno-vozdušnye sily (VVS), l’aeronautica militare sovietica, nel decennio precedente la Seconda Guerra Mondiale.

Nonostante dimensioni e prestazioni non più all’avanguardia, il TB-3 partecipò intensamente alle operazioni belliche sul Fronte Orientale fino al 1943, dimostrando una versatilità che spaziava dal bombardamento strategico al trasporto tattico. La sua eredità sopravvisse nel dopoguerra, influenzando le successive generazioni di quadrimotori sovietici come i Petlyakov Pe-8 e Tupolev Tu-4.

TB-3 dopo un atterraggio di emergenza nel corso della guerra d'inverno, marzo 1940
TB-3 dopo un atterraggio di emergenza nel corso della guerra d’inverno, marzo 1940

Sviluppo

Le origini del TB-3 risalgono al 1925, quando le VVS emisero un requisito per un bombardiere pesante da 2.000 CV con la possibilità di utilizzare un carrello normale o galleggianti per l’impiego marittimo. L’OKB diretto da Andrej Tupolev avviò il progetto nel 1926, con le specifiche definitive approvate nel 1929.

Designato ANT-6, il nuovo velivolo attingeva dall’esperienza del precedente TB-1 e montava inizialmente quattro motori importati Curtiss V-1570 Conqueror da 590 CV, in attesa dei più potenti M-17 prodotti su licenza in URSS. Il prototipo volò il 22 dicembre 1930 con Michail Gromov ai comandi, dando prova di buone caratteristiche generali nonostante problemi di vibrazione.

Modificato con eliche sovietiche e carrello a ruote gemellate, il TB-3 entrò in produzione il 20 febbraio 1931. Tuttavia, a causa delle maggiori tolleranze costruttive, i primi esemplari di serie risultarono più pesanti dei prototipi, con differenze anche di centinaia di kg tra un velivolo e l’altro che ne penalizzavano le prestazioni.

Dopo una lunga messa a punto, nel 1936 si giunse alla configurazione TB-3 4AM-34FRN con quattro motori AM-34FRN da 900 CV. Con questa versione, che divenne lo standard produttivo, il pilota collaudatore Andrej Jumaschev stabilì una serie di primati di quota con carico utile crescente. Ulteriori sviluppi vennero però accantonati.

Descrizione tecnica

Il TB-3 era un grande monoplano ad ala alta bilongherone di costruzione interamente metallica, tipica della scuola di Tupolev. Realizzato in acciaio al cromo-molibdeno, presentava un rivestimento lavorante in lamiera ondulata dallo spessore variabile tra 0,3 e 0,8 mm, abbastanza resistente da consentire di camminarci sopra con scarpe di gomma senza danneggiarlo.

I quattro motori erano alloggiati in gondole appoggiate sull’ala, con carenature apribili per facilitare la manutenzione. I serbatoi non erano protetti, ma i propulsori avevano un rudimentale impianto antincendio. Il carrello principale era fisso e privo di freni, mentre le ruote di coda si ritraevano parzialmente.

L’armamento difensivo contava su 6-8 mitragliatrici leggere in postazioni dorsali, ventrali e alari, più un carico bellico interno di 2-5 tonnellate. L’equipaggio arrivava a 10 elementi nelle versioni finali, che adottarono un muso vetrato per il navigatore e una torretta di coda.

Impiego operativo

Entrato in servizio nei primi anni ’30, il TB-3 costituì a lungo l’ossatura delle forze da bombardamento a lungo raggio delle VVS. Nel giugno 1941, nonostante il ritiro ufficiale due anni prima, ne restavano ben 516 esemplari in prima linea, più 25 con l’aviazione navale.

Dislocati lontano dal fronte, i TB-3 subirono perdite contenute nelle prime settimane dell’invasione tedesca, ma la carenza di velivoli costrinse a impiegarli sempre più spesso anche di giorno e senza scorta, con perdite elevate. Nell’agosto 1941 rappresentavano comunque un quarto dei bombardieri sovietici, effettuando fino a 3 missioni per notte.

Presenti su tutti i fronti fino al 1943, dalla difesa di Mosca all’epica battaglia di Stalingrado, i TB-3 si dimostrarono preziosi anche nel ruolo di trasporto tattico, potendo trasferire 30 fanti equipaggiati o carri leggeri direttamente dal fronte. Nei primi 5 mesi di guerra recapitarono oltre 2.000 tonnellate di rifornimenti.

Degni di nota anche gli esperimenti del progetto Zveno, che prevedeva l’impiego di TB-3 modificati per trasportare piccoli caccia I-16 a difesa della formazione o per attacchi a sorpresa. I pochi test effettuati nell’estate del 1941 diedero risultati interessanti, ma l’idea venne accantonata per la vulnerabilità dei velivoli madre.

Tupolev TB-3, progetto Zveno
Tupolev TB-3, progetto Zveno

Conclusioni

Eclissato da modelli successivi più moderni e prestanti, il Tupolev TB-3 mantiene comunque una certa rilevanza storica come primo bombardiere pesante interamente progettato e costruito in URSS. Con esso, l’industria aeronautica sovietica, ancora arretrata negli anni ’20, fece il suo ingresso nell’era della costruzione metallica di grande serie.

Negli anni ’30 il TB-3 fu prodotto in diverse centinaia di esemplari che formarono il nucleo delle forze da bombardamento strategico delle VVS. Pur non eccellendo in alcuna caratteristica specifica, si dimostrò affidabile e polivalente, adattandosi a compiti diversi dal bombardamento al trasporto.

Ma il suo contributo maggiore si ebbe nella Grande Guerra Patriottica, a cui prese parte ben oltre la sua obsolescenza operativa. In virtù della robustezza e della capacità di operare da piste semipreparate, il TB-3 mantenne una preziosa capacità di attacco alle retrovie nemiche fino al 1943 inoltrato.

L’esperienza accumulata con questo tipo gettò le basi per la successiva generazione di quadrimotori strategici, dai Petlyakov Pe-8 con struttura in duralluminio fino ai Tupolev Tu-4, diretta controparte postbellica del B-29 americano. Sebbene non un capolavoro tecnico, il TB-3 rappresentò una tappa cruciale nell’affermazione dell’URSS come potenza aeronautica globale.

Principali varianti del Tupolev TB-3

  • TB-3/M-17: prima versione in produzione di serie, dotata di carrello fisso con doppia ruota in tandem per ogni gamba e pattino di coda; ne vennero prodotti circa 400 esemplari
  • TB-3/M-34: versione dotata di motori Mikulin AM-34 con i radiatori del circuito di raffreddamento ridisegnati e nuovi radiatori per il raffreddamento dell’olio, aveva una gondola sotto la fusoliera che ospitava il navigatore/bombardiere; ne furono costruiti complessivamente circa 100 esemplari
  • TB-3/M-34R: versione sviluppata dalla M-34 con l’aggiunta di una nuova postazione per un mitragliere in coda, motori Mikulin AM-34R, freni idraulici per le ruote del carrello di atterraggio, generatori elettrici retrattili e vari miglioramenti aerodinamici; ne furono costruiti in tutto 9
  • TB-3/M-34RD: versione modificata per incrementare l’autonomia e usata in voli dimostrativi tra Varsavia, Parigi e Roma nel 1933 e 1944, alcuni aerei avevano ruote singole nelle gambe del carrello di atterraggio e eliche tripala
  • TB-3/AM-34RN: versione sviluppata a partire dal 1934 dotata di motori AM-34RN da alta quota con eliche quadripala nei motori interni e bipala in quelli interni, ruote singole per il carrello di atterraggio, torrette difensive dotate di mitragliatrici ShKAS, velocità massima di 288 Km/h a 4.200 metri, quota massima operativa di 7.740 metri. Sperimentata tra agosto e ottobre del 1935 non entrò in produzione di serie perchè l’intero progetto TB-3 stava diventato obsoleto
  • TB-3/AM-34FRN: versione dotata di motori AM-34FRN di maggiore potenza e azionanti eliche quadripala. Furono introdotti diversi miglioramenti aerodinamici e alcune modifiche alle torrette, la velocità massima era di 300 Km/h
  • TB-3/AM-34FRN: ultima evoluzione del modello base, dotata di motori da 1.180 cavalli; ne furono costruiti circa 100 esemplari
  • TB-3D: versione dotata di motori diesel Charomsky AN-1 da 740 hp; ne venne costruito un solo esemplare
  • ANT-6A: 5 velivoli della serie AM-34R dotati di cabina di pilotaggio chiusa e pattini per l’atterraggio su piste innevate; furono utilizzati per operazioni nell’artico tra il 1937 e il 1944

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: URSS
  • Modello: Tupolev TB-3
  • Costruttore: Industrie di Stato
  • Tipo: Trasporto
  • Motore:

    4 M.17 (B.M.W.) a 12 cilindri a V raffreddati a liquido, da 730 HP ciascuno.

  • Anno: 1931
  • Apertura alare m.: 39.50
  • Lunghezza m.: 24.50
  • Altezza m.: 8.45
  • Peso al decollo Kg.: 17.400
  • Velocità massima Km/h: 215
  • Quota massima operativa m.: 3.800
  • Autonomia Km: 2.200 
  • Armamento difensivo:

    6 mitragliatrici

     

  • Equipaggio: 8
  • Bibliografia – Riferimenti:
     
    • Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: ‎ 978-8804313823.
    • Bill Gunston:  The Osprey Encyclopedia of Russian Aircraft 1875–1995. Osprey, 1995. ISBN 1-85532-405-9.
    • Difesa Online
    • Military Factory
     

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