Questo ricognitore venne costruito per le difficili rotte artiche ed il progettista scelse la configurazione bimotore per motivi di sicurezza. Per ridurre la resistenza aerodinamica questo vennero sistemati in tandem sopra la fusoliera. L’idrovolante venne anche prodotto per il trasporto civile, dimostrandosi un aereo sicuro anche nelle difficili condizioni in cui doveva operare.
Il nome dell’aereo viene traslitterato in caratteri latini anche come Chyetverikov ma si trova anche translitterato come Tchetverikov .
Il Chyetverikov ARK-3 è un idrovolante a scafo centrale monoplano ad ala alta; i due motori raffreddati ad aria sono disposti in un unico castello al disopra della fusoliera ed azionano un’elica spingente ed una traente. Ne sono stati costruiti in tutto sette esemplari, contando anche i prototipi.
Il Chyetverikov ARK-3 (ARKtichyeskii – artico) fu un idrovolante multiruolo progettato per operazioni in Artico che venne costruito in Unione Sovietica a partire dal 1933. Presentava uno scafo convenzionale per un idrovolante, con ala alta dotate di galleggianti a metà apertura. I due motori erano montati in configurazione tandem traente-spingente su un pilone sopra la fusoliera.
Sviluppo
Nel 1933 Chyetverikov aveva preparato di sua iniziativai il progetto di un compatto idrovolante bimotore, che propose al Glavsyevmorput (Glavsyevmorput – amministrazione principale delle rotte marittime settentrionali) come aereo artico multiruolo, e venne ordinato un prototipo, fornendo a Chyetverikov il suo OKB (ufficio di progettazione).
L’ARK-3 era di costruzione mista, con una fusoliera lunga 14 metri (45,9 piedi) in duralluminio a rivestimento lavorante; ali in legno; superfici di coda in tubi di duralluminio; e alettoni rivestiti in tela. La cabina di pilotaggio chiusa a doppio controllo ospitava due piloti affiancati con due mitraglieri/osservatori in postazioni di prua e dorsale. Galleggianti in legno supportati da montanti, a circa metà apertura alare; e una gondola motore sorretta da piloni contenente motori radiali in tandem con cappottature ad anello, completavano gli elementi strutturali.
Le prove di volo e in mare nel 1936 rivelarono debolezze nella prua, nei galleggianti e nel pilone della gondola motore, che vennero tutti rinforzati. Le prestazioni furono giudicate buone, spingendo a ordinare un secondo prototipo con la fusoliera allungata di 60 centimetri (24 pollici) a 14,6 metri (47,9 piedi) e un’ala leggermente ingrandita; questo venne designato ARK-3-2 e il primo prototipo venne ridesignato ARK-3-1. Venne piazzato un ordine di produzione per cinque aerei, con la produzione che iniziò immediatamente.
Il 14 luglio 1937 l’ARK-3-1 venne distrutto a seguito di un cedimento strutturale; l’ARK-3-2 venne distrutto esattamente un anno dopo e il programma venne cancellato.
Principali varianti del Chyetverikov ARK-3
- ARK-3-1: primo prototipo dell’ARK-3
- ARK-3-2: secondo prototipo dell’ARK-3 con motori più potenti, fusoliera allungata, corda alare aumentata e torrette ed armi difensive ad azionamento manuale
- ARK-3 MP2: denominazione usata per indicare i 5 esemplari prodotti e il primo prototipo
Informazioni aggiuntive
- Nazione: URSS
- Modello: Tchetverikov ARK-3
- Costruttore: Industrie di Stato
- Tipo: Ricognizione
- Motore:
2 M.25V, radiali a 9 cilindri raffreddati ad aria, da 750 HP ciascuno.
- Anno: 1936
- Apertura alare m.: 19.90
- Lunghezza m.: 14.50
- Altezza m.: -
- Peso al decollo Kg.: 5.243
- Velocità massima Km/h: 320 a 1.500 m.
- Quota massima operativa m.: 8.500
- Autonomia Km: 1.500
- Armamento difensivo:
2 mitragliatrici
- Equipaggio: 5
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823.
- Bill Gunston: The Osprey Encyclopedia of Russian Aircraft 1875–1995. Osprey, 1995. ISBN 1-85532-405-9.