Hermann Graf - Asso Luftwaffe nella Seconda Guerra Mondiale

Hermann Graf

di redazione
184 letture totali
Hermann Graf

Hermann Graf nacque il 24 ottobre 1912 a Engen, una cittadina nel sud della Germania non lontana dal Lago di Costanza e dal confine svizzero. Terzo di quattro figli, suo padre Wilhelm aveva combattuto nella Prima Guerra Mondiale come artigliere ottenendo la Croce di Ferro. Negli anni ’20 i Graf subirono le conseguenze dell’iperinflazione che seguì il conflitto, e il giovane Hermann dovette presto iniziare a lavorare per contribuire al bilancio familiare.

Fin da adolescente dimostrò due grandi passioni: il calcio e il volo. Si dedicò al calcio giocando come portiere nella squadra locale, l’FC Höhen, e venendo selezionato per allenarsi con i migliori giovani talenti tedeschi sotto la guida di Sepp Herberger, leggendario allenatore che nel 1954 avrebbe poi condotto la Nazionale tedesca alla vittoria nei Mondiali. Purtroppo un infortunio interruppe presto le sue speranze di diventare un calciatore professionista.

Nel frattempo, Graf coltivava il suo amore per il volo. A 12 anni vide il suo primo aereo e ne rimase folgorato. Appena ventenne con i suoi risparmi acquistò un aliante da fornire al neonato Club di volo a vela di Engen. Nel 1935, non appena la Germania nazista ripudiò apertamente il Trattato di Versailles, si arruolò nella Luftwaffe per realizzare il suo sogno di diventare pilota militare.

Un predestinato nell’aviazione militare

Graf iniziò l’addestramento basico per pilota nel giugno 1936 a Karlsruhe, proseguendo poi con i corsi avanzati a Ulma e di nuovo a Karlsruhe fino al maggio 1938. Le sue eccezionali capacità di volo erano evidenti fin dall’inizio, anche se inizialmente fu destinato ai reparti da trasporto perché ritenuto troppo vecchio (aveva già 26 anni) per fare il pilota da caccia.

Ma la Luftwaffe aveva bisogno di ufficiali esperti per i reparti da caccia in forte espansione, e quindi nel maggio 1939 il sottufficiale Graf venne trasferito al 2º Gruppo del 51º Stormo caccia (II./JG 51). Qui ebbe modo di familiarizzare con il Messerschmitt Bf 109, il caccia monomotore tecnologicamente più avanzato dell’epoca, destinato a rimanere l’aereo di riferimento della Luftwaffe per tutta la guerra.

Allo scoppio delle ostilità nel settembre 1939, il reparto di Graf rimase schierato a protezione del confine francese senza prendere parte attiva alla Campagna di Polonia. Poi venne trasferito in Romania per addestrare i piloti dell’alleato balcanico, mancando quindi anche la Campagna di Francia del maggio-giugno 1940. Graf comunque accumulava esperienza e nell’estate divenne istruttore presso una scuola caccia in Germania, dove conobbe Alfred Grislawski e Heinrich Füllgrabe, che sarebbero diventati suoi grandi amici e commilitoni.

Con l’inizio dell’Operazione Barbarossa nel giugno 1941, finalmente anche il reparto di Graf venne inviato al fronte. Durante le prime settimane Graf fu impegnato nei cieli di Romania per proteggere i preziosi pozzi e raffinerie petroliferi di Ploiesti da eventuali attacchi sovietici. Nell’agosto il suo gruppo caccia venne rischierato sul Fronte Orientale nella zona di Kiev in Ucraina, ed è qui che Hermann Graf abbatté il suo primo aereo nemico il 4 agosto 1941, un caccia Polikarpov I-16. Era solo l’inizio di una lunga serie.

L’asso degli assi sul Fronte Orientale

Graf divenne ben presto il pilota di punta dello Jagdgeschwader 52 (JG 52), il reparto caccia destinato a ottenere il maggior numero di vittorie di tutta la Luftwaffe con oltre 10.000 abbattimenti. Volando sui Messerschmitt Bf 109F e G, nel giro di un anno e mezzo Graf raggiunse traguardi strabilianti. Il 24 gennaio 1942, con 45 vittorie all’attivo, venne insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, una delle massime onorificenze tedesche.

Ma fu nell’estate e autunno del 1942 che i suoi successi decollarono ulteriormente. Il 2 maggio con 7 aerei abbattuti in 6 missioni raggiunse quota 76 vittorie. Per questo la sua squadriglia, la 9ª del III Gruppo del JG 52, venne soprannominata Karaya Staffel in onore della canzone preferita di Graf che canticchiava sempre durante i voli.

A metà settembre era già arrivato a 172 vittorie, venendo premiato il 16 settembre con le Fronde di Quercia, le Spade e i Diamanti da aggiungere alla Croce di Cavaliere, la massima onorificenza possibile. Il 23 settembre abbatté ben 10 aerei in un solo giorno, record imbattuto per un pilota, e il 26 settembre con altre 3 vittorie divenne il primo pilota nella storia a raggiungere i 200 abbattimenti.

I 62 velivoli nemici distrutti nel solo mese di settembre 1942 rappresentano un altro primato tuttora insuperato. Per questi risultati straordinari Graf venne promosso Capitano e gli fu proibito di volare ancora in missioni di combattimento, per preservare l’eroe nazionale che era diventato. In poco più di un anno sul Fronte Orientale aveva ottenuto 202 vittorie, più di chiunque altro fino a quel momento.

Combattendo per la Difesa del Reich

Nell’ottobre 1942 Graf venne richiamato in Germania per un ciclo di visite e conferenze propagandistiche, poi all’inizio del 1943 assunse il comando di una speciale unità da caccia sperimentale, lo Jagdgeschwader 50 (JG 50). Il suo compito era contrastare le veloci incursioni dei ricognitori e bombardieri bimotori britannici de Havilland Mosquito, che volavano a quote molto elevate.

Graf selezionò personalmente alcuni dei suoi commilitoni più fidati come Grislawski e Süss per far parte del JG 50, che venne equipaggiato con una versione speciale del Bf 109G dotato di cabina pressurizzata per operare ad alta quota. L’unità non ottenne grandi risultati, anche se lo stesso Graf abbatté l’unico Mosquito della sua carriera. Venne poi sciolta già nell’ottobre 1943.

Nel frattempo la pressione delle forze aeree anglo-americane sulla Germania stava aumentando, con bombardamenti strategici sempre più pesanti. Diversi veterani vennero richiamati dopo lo scioglimento del JG 50 per rinforzare le difese. Graf divenne prima comandante ad interim del JG 1 in ottobre, e poi dal novembre 1943 Kommodore del JG 11, incaricato di difendere i cieli della Germania settentrionale e della Bassa Sassonia in particolare.

Hermann Graf ottenne le sue ultime 10 vittorie proprio in Germania, abbattendo 8 quadrimotori americani. Il 29 marzo 1944, durante un’incursione di caccia Mustang, Graf riuscì ad abbatterne due ma poi, nel tentativo di speronarne un terzo, rimase gravemente ferito nell’impatto. Si lanciò e si ruppe entrambe le ginocchia e un braccio nell’atterraggio.

Trascorse diversi mesi in ospedale per recuperare dai numerosi infortuni. Nel frattempo venne promosso Maggiore e il 24 giugno 1944 sposò la famosa attrice tedesca Jola Jobst, con cui aveva una relazione da tempo.

Nell’agosto 1944 accettò la proposta del Generale della Caccia Adolf Galland di assumere il comando del suo vecchio reparto, lo JG 52, all’epoca schierato in difesa della Polonia. L’unità che lo aveva lanciato ora poteva contare sul suo carisma e la sua esperienza per resistere all’avanzata sovietica. Graf guidò lo stormo fino alla resa nel maggio 1945, arrendendosi con circa 2000 uomini del suo reparto alle truppe americane in Cecoslovacchia l’8 maggio.

Una lunga cattività in Russia e una nuova vita

Anche se arresosi agli americani, Graf e lo JG 52 vennero presto consegnati ai sovietici. Per quasi 5 anni, fino al gennaio 1950, rimase prigioniero in Russia, venendo anche processato per crimini di guerra anche se in seguito prosciolto. Alcuni suoi commilitoni lo accusarono di aver collaborato con i sovietici per ottenere un trattamento di favore, ma nessuna di queste accuse venne mai provata.

Tornato finalmente in Germania all’inizio del 1950, ebbe inizialmente difficoltà a trovare lavoro come molti reduci, ma grazie a conoscenze nel mondo del calcio riuscì a diventare rappresentante e poi dirigente di un’azienda siderurgica. Divorziò dalla prima moglie ma si risposò due volte ed ebbe due figli negli anni ’50. Riprese anche a volare da civile come membro di un aeroclub svizzero.

Nel 1965 gli venne diagnosticato il morbo di Parkinson, malattia che afflisse diversi ex-piloti che avevano volato ad alta quota, e le sue condizioni si deteriorarono lentamente. Si spense nella sua casa di Engen il 4 novembre 1988, all’età di 76 anni.

Hermann Graf fu uno dei più straordinari assi dell’aviazione di tutti i tempi. Con 212 vittorie aeree confermate (di cui 10 sul Fronte Occidentale, inclusi 6 quadrimotori, e 202 su quello Orientale), oltre a 6 probabili, in 830 missioni di guerra, rimane uno dei migliori piloti da caccia non solo della Luftwaffe ma dell’intera seconda guerra mondiale.

Informazioni aggiuntive

  • Data di Nascita: 19 Marzo 1919
  • Data morte: 7 Gennaio 1983
  • Vittorie: 212
  • Forza aerea: Luftwaffe
  • Bibliografia – Riferimenti 
     
    • Walter A. Musciano: Messerschmitt Aces Aero Pub. Inc. 1986 ISBN: 0830683798
    • Spick, Mike Luftwaffe Fighter Aces: The Jadgflieger and their Combat Tactics and Techniques. New York: Ivy Books (1996) ISBN 978-0-8041-1696-1.
    • Luftwaffe in Profile
    • Military History Fandom
    • Traces of War
     

Articoli correlati

Lascia un commento