Il Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni (Trento)

Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni

di redazione
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La sede iniziale del Museo area a Taliedo, in provincia di Milano. Alla fine della guerra tutti i pezzi esposti vennero trasferiti a Venegono Superiore e l’esposizione riaprì a Vizzola Ticino negli anni sessanta.

Alla fine degli anni 80 è iniziato il nuovo e definitivo trasferimento che ha portato tutti pezzi a Trento, in una sede a circa cinque chilometri dalla città, accanto all’aeroporto Mattarello. La nuova sede è stata inaugurata nel 1992.

museo caproni

La nobilissima missione del museo è quella di divulgare la conoscenza della storia e dell’avventura del volo e questa viene esplicitata non solo col la collezione di pezzi esposti ma anche con mostre temporanee, esposizioni permanenti, editoria storica e scientifica, attività educative e didattiche anche e soprattutto per la scuola.

Il museo è focalizzato soprattutto sul periodo dei pionieri dell’aviazione e quello della Grande Guerra, ci sono tuttavia tra i pezzi esposti anche alcuni che riguardano direttamente il tema di questo sito ovvero la Seconda Guerra Mondiale.

Per informazioni dettagliate sulle mostre e sulle altre iniziative in atto vi rimandiamo al sito ufficiale del museo, qui di seguito un elenco degli aerei esposti:

  • Ansaldo SVA 5
  • Ansaldo A1 “Balilla”
  • Avia FL.3
  • Breda 19
  • Bucker Bu 131
  • Caproni Ca 60 “transaereo noviplano”
  • Caproni Bristol
  • Caproni Vizzola C-22J
  • Caproni Trento F-5
  • Caproni Ca 163
  • Caproni Ca 100 Idro
  • Caproni Ca 193
  • Caproni Ca 6
  • Caproni Ca 9
  • Fokker D VIII
  • Gabardini G 51 bis
  • Lockheed F-104G Starfighter
  • Macchi MB 308
  • Macchi M 20

Gli aerei direttamente collegati al periodo della Seconda Guerra Mondiale esposti al museo sono:

  • Macchi Mc 200: il Macchi MC 200 Saetta era un velivolo leggero e maneggevole, uno dei primi caccia veramente moderni della Regia Aeronautica, una macchina di transizione dell’epoca dei biplani agilissimi a quella delle nuove macchine veloci e pesantemente armate. Progettati dall’ingegner Mario Castoldi i nuovi caccia divennero operativi nel 1939 e furono offerti al 4° Stormo che li rifiutò, fu quindi il 54° il primo stormo ad essere interamente equipaggiato con i nuovi caccia. 
    Il caccia della Macchi fu presente in tutti i teatri in cui operò la Regia Aeronautica: dal mediterraneo all’Africa, dalla Russia alla Gran Bretagna.
    L’esemplare esposto al museo Caproni di Trento non è intero: è possibile vedere il motore e il tratto anteriore della fusoliera e il troncone di coda. Si tratta di un aereo appartenuto in un primo momento alla 86ma squadriglia del 54° stormo e quindi ceduto alla 92ma squadriglia del 2° stormo caccia, per questo motivo la colorazione continentale verde oliva è sovrapposta a que quella mimetica a “uova in camicia“.
  • Reggiane Re 2005: il Re 2005 Sagittario è stato definito da alcuni “il caccia più bello della Seconda Guerra Mondiale”. Definizioni soggettive a parte si trattava di una macchina estremamente moderna, come gli altri caccia della “serie 5” ovvero il Macchi Mc 205 e il Fiat G 55, aerei all’altezza o superiori ai  pariclasse avversari sie nelle prestazioni che nell’armamento. 
    Al Museo caproni è conservato il troncone di coda di Re 2005 Matricola Militare 092351, appartenuto alla 362ma squadriglia del 22° Gruppo caccia. 
  • Savoia Marchetti SM 79: il trimotore SM 79 è forse l’aereo italiano più famoso della Seconda Guerra Mondiale, il compito in cui dimostrò di eccellere fu quello di silurante, grazie anche alle sue doti di agilità, inaspettate per un plurimotore dei questa mole. Nel periodo precedente alla guerra questo aereo, un progetto moderno e sofisticato, partecipò a numerose competizioni aggiudicandosene parecchie. Nel corso della Guerra Civile Spagnola, impiegato da una squadriglia diventata famosa e chiamata “i sorci verdi“, era talmente veloce da risultare imprendibile per la caccia avversaria.
    L’aereo esposto al Museo Caproni è particolarmente interessante perchè è uno degli ultimi due esistenti al mondo ed ha una storia movimentata. Costruito a Reggio Emilia dalla officine Reggiane nel 1942, ricevette matricola militare MM 24499 compiendo numerose operazioni belliche con la 280ma squadriglia aerosiluranti. Dopo l’8 settembre venne portato al sud dove prestò servizio nell’aviazione co-belligerante come trasporto e venne impiegato fino al 1948. Nel novembre dell’anno successivo venne ceduto al libano insieme ad altri esemplari dove rimase in servizio per i 10 anni successivi.
    Nel 1993 venne donato dal Libano all’Italia; nello stesso anno vennero avviati i lavori di restauro e recupero da parte del personale dell’aeronautica militare e l’esemplare è stato quindi donato al museo.
  • Saimam 202M: questo monomotore da turismo ad ala bassa venne progettato dall’ing. Mario Bottini, con struttura interamente lignea e rivestimento in compensato. A partire dal 1940 venne intensamente usato dalla Regia Aeronautica come addestratore nei corsi di pilotaggio di primo grado e per compiti di addestramento. Il 202M conservato al Museo Caproni venne costruito dalla SACA di Brindisi nel 1943 ricevendo inizialmente immatricolazione militare. Nel 1951 venne convertito ad impiego civile e utilizzato dall’Aero Club di Bologna dove continuò a volare fino al 1962.

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