La nave corsara tedesca Widder (HSK 3)

Widder (HSK 3)

di redazione
55 letture totali

Costruita a Kiel per la Hamburg America Line, la nave venne varata nel 1930 con il nome di Neumark. Dopo una carriera priva di eventi significativi venne sequestrata dalla Kriegsmarine per essere usata come nave corsara, sottoposta a lavori di revisione e modifica alla fine del 1939 nei cantieri Blohm & Voss venne ribattezzata Widder (il segno zodiacale dell’Ariete) ed entrò in servizio il 9 dicembre dello stesso anno.

Il maggio 1940 la Widder salpò al comando del capitano di corvetta Hellmuth von Ruckteschell facendo rotta per Bergen. Il 13 maggio incontrò il sommergibile britannico HMS Clyde che si trovava in superficie e iniziò uno scontro combattuto a colpi di cannone e durato un’ora al termine del quale nessuno dei due contenti era riuscito a mettere a segno neppure un colpo. Alla fine del combattimento la Widder si rifugiò nello Sandsfjord e finalmente il 14 maggio si diresse in mare aperto attraversando il circolo polare artico il giorno successivo.

Il 13 giugno la nave corsara tedesca aveva assunto le mentite spoglie del mercantile svedese Narvik quando incrociò la petroliera britannica British Petrol di 6.891 tonnellate di stazza diretta a Trinidad. Avvicinandosi senza destare sospetti nell’equipaggio della petroliera inglese, Ruckteschell ordinò di aprire il fuoco direttamente sulla nave nemica, senza neppure un colpo di avvertimento, quando la distanza era molto ravvicinata. La plancia e la sala radio della petroliera vennero distrutte e due uomini dell’equipaggio furono uccisi del fuoco tedesco e i restanti 45 abbandonarono la nave; dopo aver preso a bordo i superstiti Ruckteschell fece lanciare un siluro che affondò la petroliera inglese.

Il 26 giugno la Widder incrociò la petroliera norvegese Krossform in rotta verso la Martinica. Ruckteschell fece sparare due colpi di avvertimento e la petroliera arrestò la sua corsa arrendendosi, la prima delle due vittime incruente della crociera della Widder. Il comandante tedesco decise di mandare in Francia la nave catturata intatta guidata da un equipaggio da preda.

Il 10 luglio fu la volta del mercantile britannico Davisian di 6.433 tonnellate di dislocamento, diretto verso le Indie Occidentali con un carico di Carbone e prodotti chimici e con a bordo un equipaggio di 50 persone. La Davisian si avvicinò alla Widder senza particolari sospetti quando la nave tedesco issò improvvisamente la bandiera di guerra e aprì il fuoco, senza colpi di avvertimento e colpendo immediatamente la sala radio del mercantile britannico che si incendiò. L’equipaggio britannico cominciò ad abbandonare la nave e si verificò un episodio che successivamente fece condannare il comandante tedesco per crimini di guerra, nel 1947. Quanto accaduto non è chiarissimo ma secondo varie testimonianze incrociate la versione più probabile è questa: dopo aver visto che l’equipaggio inglese iniziava ad abbandonare la nave Ruckteschell ordinò di cessare il fuoco ma 3 marinai inglesi iniziarono ad armare il cannone della Davisian per aprire il fuoco sulla nave tedesca. A quel punto dalla Widder reagirono riprendendo il fuoco con il pezzo da 37, uccidendo i tre marinai inglesi che erano al cannone ma colpendone anche altri.
I superstiti vennero presi a bordo e la Davisian venne finita con un siluro.

Il 13 luglio la Widder incrociò il mercantile britannico King John e ancora una volta Ruckteschell ordinò di avvicinarsi il più possibile ed aprire il fuoco sulla nave nemica senza colpi di avvertimento. Dal mercantile inglese inviarono richieste di soccorso via radio e il comandante tedesco ordinò quindi di non sospendere il fuoco, anche quando la King John era ormai in fiamme imponendo il cessate il fuoco solo quando la radio venne distrutta. Quando la squadra d’assalta tedesca arrembò la nave scoprì che a bordo c’erano 3 morti e 6 feriti e non meno di 59 superstiti, un numero insolitamente alto dovuto al fatto che il mercantile inglese pochi giorni prima aveva raccolto dei superstiti del mercantile Santa Marguerita, a sua volta affondato da un U-boot.
Con un centinaio di prigionieri sulla nave Ruckteschell prese una decisione molto discutibile prendendo a bordo soltanto il capitano, il direttore macchine e i feriti della King John lasciando gli altri nelle scialuppe di salvataggio. Dopo aver dato ai naufraghi anche la più grande delle scialuppe della Widder e averli riforniti di acqua e di viveri i comandante tedesco consigliò di dirigersi verso le Antille, distanti “solo” 240 miglia. Effettivamente i naufraghi riuscirono a raggiungere l’isola di Anguilla il 17 e il 18 luglio.

Nelle due settimane successive la nave venne sottoposta a nuovi lavori di camuffamento per assumere la falsa identità del mercantile spagnolo El Neptuno. Il 28 luglio fece rifornimento di olio e carburante da una nave appoggio. Il 4 agosto incontrò la petroliera norvegese Beaulieau in navigazione dalle Azzorre ad Aruba e Ruckteschell fece aprire il fuoco senza colpi di avvertimento da distanza ravvicinata, uccidendo il comandante della nave e 4 membri dell’equipaggio. Senza neppure tentare di prendere a bordo i superstiti che avevano abbandonato la nave (i quali a loro volta non erano particolarmente entusiasti all’idea di farsi avvicinare da una nave tedesca che aveva attaccato con tanta brutalità), Ruckteschell lascià le scialuppe con i 28 sopravvissuti della Beaulieau al loro destino, a 1.200 miglia dalla terra più vicina. Molti tra gli stessi membri dell’equipaggio della Widder tra cui il primo ufficiale e il medico di bordo, manifestarono a Ruckteschell tutte le loro perplessità sui suoi metodi disumani.
I 28 superstiti della Beaulieau vennero recuperati l’8 agosto dalla petroliera britannica Cymbeline e sbarcati successivamente a Gibilterra.

A poca distanza dalle Azzorre l’8 agosto la Widder attaccò di notte il mercantile olandese Oostplein, in rotta tra Cardiff e Buenos Aires con un carico di carbone, ancora una volta aprendo il fuoco da distanza ravvicinata senza preavviso. Questa volta l’intero equipaggio della nave attaccata, 34 uomini, venne presa a bordo dopo che avevano abbandonato la nave.

Due giorni dopo la Widder fece un incontro piuttosto insolito, fece fermare un veliero a tre alberi, la nave finlandese Kiloran diretta a Las Palmas da Buenos Aires. Era una nave neutrale, in navigazione da un paese neutrale all’altro ma il proprietario era britannico per cui Ruckteschell era legalmente autorizzato ad agire. Questa volta fece prendere a bordo i 18 membri dell’equipaggio del veliero e quindi fece saltare in aria la nave finlandese con delle cariche esplosive piazzate dalla squadra di abbordaggio.

Il 21 agosto 1940, 800 miglia al largo delle Canarie affondò il mercantile britannico SS Anglo Saxon che trasportava un carico di carbone verso l’Argentina. Ruckteschell decisa di attaccare di notte, avvicinandosi approfittando dell’oscurità fece aprire il fuoco a 2.500 metri di distanza, praticamente a bruciapelo. Il ponte e il cannone della Anglo Saxon vennero colpiti così come il deposito di munizioni, dal mercantile non smettevano di trasmettere richieste di soccorso via radio e Ruckteschell ordinò di proseguire il fuoco con le armi antiaeree di piccolo calibro devastando la sala radio ma anche le scialuppe tranne una. Anche in questo caso ci sono state testimonianze discordanti, al processo cui Ruckteschell fu sottoposto con l’accuso di aver commesso crimini di guerra il comandante tedesco venne ritenuto innocente. Pare infatti che dalla Widder abbiano aperto il fuoco verso le scialuppe abbandonate che si allontanavo del mercantile prive di uomini a bordo, per cancellare le tracce dell’attacco.
L’unica scialuppa della Anglo Saxon toccò terra settanta giorni dopo su una spiaggia della Bahamas, dei 7 uomini inizialmente a bordo solo due erano sopravvissuti all’incredibile naufragio.

La Widder aveva un grande bisogno di manutenzione, in particolare la sua velocità massima era ridotta a circa 8 nodi, inferiore a quella della maggior parte delle sue potenziali vittime. Il 2 settembre riuscì ad intercettare la petroliera britannica Cymbeline in rotta da Liverpool a Trinidad. Ancora una volta Ruckteschell fece aprire il fuoco senza preavviso, dalla petroliera continuavano a trasmettere richieste di soccorso via radio anche sotto le cannonate della nave corsara tedesca ma alla fine l’equipaggio dovette capitolare e abbandonare la nave. Questa volta il comandante tedesco impiegò quattro ora nella ricerca dei superstiti e 26 uomini vennero presi a bordo. Il comandante della Cymbeline, il primo ufficiale e un altro ufficiale decisero di imbarcarsi su una scialuppa e di allontanarsi, evitando deliberatamente di essere raccolti dalla nave tedesca; 14 giorni dopo i tre naufraghi vennero recuperati dalla petroliera Yolanda e sbarcati in Venezuela.

Nei giorni seguenti sulla Widder cambiarono la colorazione della nave e successivamente dedicarono un po’ di manutenzione agli esausti motori riuscendo ad ottenere una velocità massima di 12 nodi. L’ultima vittima della nave corsara tedesca fu il mercantile greco Antonios Chandris diretto a Buenos Aires da Cardiff con un carico di carbone e un equipaggio di 29 uomini. Questa volta Ruckteschell fece intimare l’alt rima di aprire il fuoco e il mercantile greco si arrese senza combattere, seconda vittima incruenta nella crociera di corsa. A bordo della Widder c’erano già 142 prigionieri e Ruckteschell decise di non prendere a bordo anche i greci ma lasciò loro la scialuppa migliore consigliandoli di dirigersi verso l’Africa Occidentale. 31 giorni dopo i naufraghi vennero raccolti dal mercantile portoghese Serpa Pinto, a 1400 miglia dal luogo dell’affondamento, gli uomini a bordo della scialuppa erano in pessime condizioni ma fortunatamente ancora vivi.

I problemi ai motori della Widder erano ormai non più risolvibili se non con dei lavori da eseguire in cantiere e così il 6 ottobre Ruckteschell decise di far rotta per la Francia raggiungendo Brest il 31 del mese.

Nel corso della sua crociera che durò 5 mesi e mezzo la Widder catturò o affondò 10 navi per un totale di 58.644 tonnellate di dislocamento.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Germania
  • Tipo nave: Incrociatore ausiliario
  • Classe: Shinano
  • Cantiere:

    Howaldtswerke, Kiel


  • Data impostazione:
  • Data Varo: 1930
  • Data entrata in servizio: 9/12/1939
  • Lunghezza m.: 152
  • Larghezza m.: 18.2
  • Immersione m.: 8.3
  • Dislocamento t.: 7.851
  • Apparato motore:

    Turbine a vapore, 4 caldaie


  • Potenza cav.: 6.200
  • Velocità nodi: 14
  • Autonomia miglia: 39.000
  • Armamento:

    6 cannoni da 150mm, 1 cannone da 75mm, 1 postazione binata da 37mm, 2 postazioni binate da 20mm, 4 tubi lanciasiluri da 533mm, 92 mine, 2 idrovolanti Heinkel He 114


  • Corazzatura:

    Nessuna


  • Equipaggio: 364 

Articoli correlati

Lascia un commento