L'incrociatore corazzato San Giorgio della Regia Marina

San Giorgio

di redazione
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L’incrociatore corazzato San Giorgio entrò in servizio nel 1911 e già nell’agosto dello stesso anno ebbe il primo incidente incagliandosi presso Gaiola e subendo gravi danni. Successivamente, nel 1913, si verificò un secondo incidente di questo tipo, quando la nave si incagliò a Messina ma in questo secondo caso non subì gravi danni dato che il fondale era sabbioso.

Durante la guerra italo-turca operò davanti alle coste della Libia.

Durante la prima guerra mondiale operò principalmente nell’Adriatico meridionale; insieme alla gemella San Marco e all’incrociatore Pisa partecipò a un’incursione nel porto di Durazzo nel corso della quale le navi italiane affondarono la flottiglia di navi alla fonda nel porto.

Nel periodo tra le due guerre mondiali venne impiegata in lunghe missioni di rappresentanza all’estero, tra il 1930 e il 1935 la nave era ormai obsoleta per impieghi di combattimento e venne utilizzata come nave scuola; nel corso della guerra civile spagnola svolse il ruolo di ammiraglia.

Tra il 1937 e il 1938 la nave venne sottoposta a un intervento di ammodernamento presso i cantieri navali di La Spezia ma con il progetto di essere nuovamente impiegata come nave scuola per gli allievi dell’Accademia di Livorno.

Al momento dell’entrata in guerra dell’Italia, la San Giorgio si trovava a Tobruk e nei mesi successivi venne costantemente attaccata dagli aerei britannici che solo il 21 gennaio 1941 riuscirono a colpirla e a danneggiarla leggermente. Il comandante della nave, Stefano Pugliese, avrebbe voluto uscire ed affrontare in mare aperto la marina britannica ma l’autorizzazione a lasciare il porto venne negata a fu ordinato al comandante di rimanere in rada utilizzando le artiglierie a protezione della città, nel tentativo di contrastare l’avanzata dell’8a armata britannica.
Quando infine Tobruk venne occupata Pugliese decise di autoaffondare la nave, rimanendo ferito nelle esplosioni e venendo preso prigioniero dagli Inglesi.

Nel 1951 Italia e Libia raggiunsero un accordo per recuperare il relitto della nave, la San Giorgio venne riportata a galla ma ventre veniva rimorchiata in Italia per essere smantellata affondò, a circa 100 miglia da Tobruk. Nel corso dei lavori vennero trovati ben 39 siluri lanciati dall’aviazione inglese verso la San Giorgio nel corso degli attacchi del 1940-41 e rimasti impigliati nelle reti di protezione.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Italia
  • Tipo nave: Incrociatore
  • Classe:San Giorgio
  • Cantiere:

    Regio Cantiere navale di Castellammare di Stabia


  • Data impostazione: 4 luglio 1905
  • Data Varo: 27 luglio 1908
  • Data entrata in servizio: 1938
  • Lunghezza m.: 140.9
  • Larghezza m.: 21
  • Immersione m.: 8
  • Dislocamento t.: 11.300
  • Apparato motore:

    14 caldaie, 2 motrici alternative, 2 eliche


  • Potenza cav.: 18.200
  • Velocità nodi: 23.2
  • Autonomia miglia: 3.100
  • Armamento:

    4 cannoni da 254/45, 8 cannoni da 190/45, 10 cannoni AA da 100/47, 12 mitragliere da 20/65, 15 mitragliere da 13.2


  • Corazzatura:

    Orizzontale 45mm, verticale 200mm, artiglierie 180mm, torrione 254mm, Torrette cannoni principali 200mm, torrette cannoni da 76 160mm


  • Equipaggio: 698 - 705
  • Bibliografia – Riferimenti:
      

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