Nakajima G5N Shinzan

di redazione
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Subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale i Giapponesi si accorsero di essere tecnologicamente molto arretrati, da un punto di vista aeronautico, rispetto alle potenze europee e soprattutto agli Stati Uniti, così cercarono di recuperare terreno inviando tecnici e progettisti a specializzarsi nelle principali scuole europee e americane, contemporaneamente avviando in patria la produzione di aerei stranieri su licenza.

A volte da progetti stranieri i tecnici giapponesi ricavavano nuovi aerei, che potevano rivelarsi però dei completi fallimenti, come nel caso del G5N. Il Nakajima G5N era in effetti derivato da un aereo americano, ma i risultati ottenuti furono insoddisfacenti, così che tutti gli esemplari prodotti vennero utilizzati come aerei da trasporto.

Per gli alleati il G5N era Liz. Il Nakajima G5N (深山, “Montagna Profonda”) è un quadrimotore monoplano ad ala media, carrello retrattile, propulso da quattro motori radiali.

Origini

L’origine del G5N Shinzan può essere fatta risalire all’interesse della Marina Imperiale Giapponese nello sviluppare un bombardiere d’attacco a lungo raggio capace di trasportare pesanti carichi di bombe o siluri per una distanza minima di 3.000 miglia nautiche (5.600 km). Questa specifica rifletteva la crescente consapevolezza dei pianificatori navali giapponesi delle vaste distanze del Pacifico e della necessità di poter colpire obiettivi lontani dalle basi di partenza.

Per soddisfare questo requisito ambizioso, divenne evidente che sarebbe stata necessaria una configurazione quadrimotore. Questa conclusione poneva l’industria aeronautica giapponese di fronte a una sfida senza precedenti: fino a quel momento, nessun produttore giapponese aveva esperienza nella costruzione di aerei così grandi e complessi.

Il prototipo del Nakajima G5N Shinzan
Il prototipo del Nakajima G5N Shinzan

Progetto

Di fronte alla mancanza di esperienza nella progettazione di grandi quadrimotori, la Marina fu costretta a cercare un modello straniero esistente e adatto su cui basare il nuovo progetto. La scelta ricadde su un velivolo civile americano: il Douglas DC-4E. Questa decisione rivelava sia il pragmatismo che la disperazione dei pianificatori giapponesi.

Nel 1939, l’unico prototipo di questo aereo di linea, che era stato precedentemente respinto dalle compagnie aeree americane, fu acquistato dalla Nippon Koku K.K. (Japan Airlines Co.). L’acquisto, apparentemente per scopi civili, nascondeva intenti militari: l’aereo fu clandestinamente consegnato alla Nakajima Aircraft Company per essere smontato e ispezionato minuziosamente.

Questa operazione di spionaggio industriale, condotta attraverso canali commerciali apparentemente legittimi, dimostra quanto il Giappone fosse determinato ad acquisire la tecnologia necessaria per colmare il divario con le potenze occidentali nel campo dei bombardieri pesanti. Il fatto che il DC-4E fosse stato rifiutato dalle compagnie aeree americane avrebbe dovuto forse servire come monito sui problemi intrinseci del progetto.

Dal meticoloso studio del DC-4E emerse un progetto per un monoplano interamente metallico ad ala media con superfici di controllo rivestite in tela. La propulsione era affidata a quattro motori radiali raffreddati ad aria Nakajima NK7A Mamori 11 da 1.870 cavalli, che azionavano eliche quadripala.

Il design incorporava diverse caratteristiche distintive:

  • Una lunga stiva bombe ventrale
  • Un muso vetrato per il navigatore/bombardiere
  • Doppi piani di coda verticali, che sostituivano il caratteristico triplo timone del DC-4E
  • Il carrello retrattile triciclo del DC-4E fu mantenuto
  • La forma alare e la disposizione dei motori rimasero fedeli all’originale americano

L’armamento difensivo comprendeva due cannoni automatici Type 99 Model 1 da 20 mm (uno in una torretta dorsale azionata elettricamente e uno in una torretta di coda), più mitragliatrici Type 92 da 7,7 mm azionate manualmente in postazioni nel muso, ventrali e laterali.

Prototipo

Il primo prototipo G5N1 effettuò il suo volo inaugurale l’8 aprile 1941. Questa data è significativa: mentre il Giappone si preparava per il conflitto che sarebbe esploso otto mesi dopo a Pearl Harbor, il suo tentativo di creare un bombardiere pesante strategico stava già mostrando gravi problemi.

Le prestazioni complessive si rivelarono scarse a causa di una combinazione fatale di fattori:

  • Peso eccessivo della struttura
  • Inaffidabilità cronica dei motori Mamori
  • Complessità generale del progetto

Questi problemi non erano semplicemente difetti minori che potevano essere risolti con modifiche incrementali. Rappresentavano invece falle fondamentali nel progetto che minavano l’intera concezione del velivolo. Solo altri tre prototipi furono completati, un numero che riflette la crescente consapevolezza che il progetto era fondamentalmente viziato.

In un disperato tentativo di salvare il progetto, due cellule aggiuntive furono equipaggiate con motori Mitsubishi MK4B 12 “Kasei” da 1.530 cavalli e ridesignate G5N2. Questa modifica rappresentava un compromesso: i motori Mitsubishi erano più affidabili dei problematici Mamori 11, ma erano anche significativamente meno potenti.

Il risultato fu paradossale: mentre i problemi di affidabilità del motore furono parzialmente risolti, l’aereo era ora ancora più disperatamente sottopotenziato. Con motori che producevano 340 cavalli in meno ciascuno rispetto ai Mamori originali, le già mediocri prestazioni del G5N peggiorarono ulteriormente. Fu a questo punto che lo sviluppo del tipo fu definitivamente interrotto.

Nakajima G5N, Settembre 1945
Nakajima G5N, Settembre 1945

Da Bombardiere a Trasporto

Dei sei Shinzan completati, quattro furono relegati all’uso come trasporti navali a lungo raggio con la designazione G5N2-L Shinzan-Kai Transport. Questa riconversione rappresentava il riconoscimento finale del fallimento del progetto come bombardiere operativo. Ironicamente, gli Alleati assegnarono all’aereo il nome in codice “Liz” nell’aspettativa che sarebbe stato utilizzato come bombardiere, una funzione che non avrebbe mai svolto.

L’impiego come trasporto rappresentava un tentativo di recuperare almeno parte dell’investimento fatto nel progetto. La grande capacità di carico e l’autonomia del velivolo, che erano state pensate per trasportare bombe su lunghe distanze, potevano almeno essere sfruttate per il trasporto di personale e materiali attraverso le vaste distanze dell’impero giapponese in espansione.

Il fallimento del G5N ebbe implicazioni strategiche significative per il Giappone. Mentre gli Stati Uniti stavano sviluppando con successo bombardieri pesanti come il B-17 Flying Fortress e il B-24 Liberator, e mentre la Gran Bretagna procedeva con progetti come l’Avro Lancaster, il Giappone rimaneva senza un vero bombardiere strategico quadrimotore.

Questa lacuna costrinse la Marina giapponese a fare affidamento su bombardieri bimotori come il Mitsubishi G3M e il G4M per missioni a lungo raggio. Sebbene questi aerei fossero capaci per la loro categoria, mancavano della capacità di carico e della robustezza dei veri bombardieri pesanti, limitando le opzioni strategiche del Giappone.

Principali varianti del Nakajima G5N Shinzan

  • G5N1 Shinzan: prototipo, costruito in due esemplare con denominazione ufficiale di “bombardiere da attacco sperimentale Tipo 13 basato a terra Shinzan”, quadrimotore da bombardamento/siluramento con motori Mitsubishi MK4B Kasei 12 da 1.530 hp, eliche a tre pale
  • G5N2 Shinzan Kai: 4 esemplari di pre-produzione, con eliche a quattro pale, motori radiali Nakajima NK7A Mamori 11 da 1.870. Tutti e quattro gli esemplari costruiti vennero convertiti nel 1943 alla versione G5N2-L
  • G5N2-L Shinzan Kai trasporto: conversione al ruolo di trasporto merci per esigenze della marina militare giapponese
  • Nakajima Ki-68: prototipo proposto all’esercito giapponese, basato sulla versione G5N1 con motori Mitsubishi Ha-101, Ha-104, Ha-107, Nakajima Ha-39 o Ha-103.
  • Kawasaki Ki-85: versione proposta all’esercito giapponese, basato sulla versione G5N1 con motori Mitsubishi Ha-111M; venne realizzato un modello in dimensioni reali ma il progetto venne abbandonato nel maggio 1943

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Giappone
  • Modello: Nakajima G5N1 Shinzan
  • Costruttore: Nakajima Hikoki K.K.
  • Tipo: Bombardamento
  • Motore:

    4 Nakajima NK7A Mamoru 11, radiali a 14 cilindri, raffreddati ad aria, da 1.870 HP ciascuno

  • Anno: 1939
  • Apertura alare m.: 42.14
  • Lunghezza m.: 31.02
  • Altezza m.: -
  • Peso al decollo Kg.: 28.150
  • Velocità massima Km/h: 420 a 4.100 m.
  • Quota massima operativa m.: 7.450
  • Autonomia Km: 4.260 
  • Armamento difensivo:

    2 cannoni da 20mm, 4 mitragliatrici

  • Equipaggio: 7-10
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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