Il carro armato leggero sovietico T-50

T-50

di redazione
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Informazioni aggiuntive

Venne progettato alla fine degli anni trenta quando i responsabili dell’Armata Rossa si stavano rendendo conto che i mezzi BT e i T-26 in dotazione all’esercito sovietico stavano diventando rapidamente obsoleti. Questi i mezzi infatti, pur avendo un armamento ancora adeguato, non erano sufficientemente protetti e avevano dimostrato di essere vulnerabili ai mezzi anticarro standard.

Venne così iniziata la progettazione di un nuovo carro leggero, armato con un pezzo da 45mm e ben protetto, dal peso di 14 tonnellate che avrebbe dovuto sostituire i predecessori. Gli studi iniziarono nel 1938 ma le valutazioni si protrassero per quasi tre anni, il mezzo infatti aveva dimostrato problemi al propulsore e risultava comunque molto costoso.

Al momento dell’invasione tedesca venne messo frettolosamente in produzione ma ne vennero costruiti solo 69 esemplari, inquadrati tutti in un unico reparto furono impiegati contro la Finlandia. Le truppe finlandesi riuscirono a catturarne uno e lo impiegarono operativamente fino alla fine della guerra, questo mezzo era ancora funzionante nel 1955 quando fu dismesso e donato al museo di Parola, dove si trova tuttora.

La produzione venne interrotta già nell’autunno del 1941 in favore dell’onnipresente T-34.

Sviluppo

Lo sviluppo di un nuovo carro leggero per la fanteria iniziò nel 1939 presso l’ufficio tecnico della Fabbrica Kirov N. 185 di Leningrado, sulla base delle esperienze maturate dall’Armata Rossa nella guerra civile spagnola. Il progetto, designato SP (Soprovzhdeniya Pekhoty – Supporto Fanteria), era diretto dall’ingegnere capo L. Troyanov e mirava a creare un mezzo più avanzato dei T-26 e BT/BT-7 allora in servizio. I primi prototipi, denominati T-126 e T-127, non erano molto più avanzati del precedente progetto T-46-5 abbandonato quell’anno, ma il T-126, più pesante, venne selezionato per ulteriori sviluppi.

Nel maggio 1940 il progetto venne trasferito alla Fabbrica Voroshilov N.174, sempre a Leningrado, a causa dell’indebolimento del bureau di progettazione della Fabbrica Kirov in seguito alle purghe staliniane. Qui Troyanov completò il progetto del T-50 nel gennaio 1941, includendo alcune modifiche basate sui test di due prototipi costruiti nelle fabbriche Voroshilovsky e Kirovsky. La produzione fu autorizzata in aprile, ma stentò a partire per problemi tecnici. Era previsto basare il T-50 sul treno di rotolamento del carro anfibio leggero T-40, ma il sistema di sospensioni a barre di torsione adottato era troppo diverso.

Nel frattempo, la fabbrica Malyshev (KhPZ) in Ucraina aveva sviluppato e avviato la produzione di un promettente carro medio, il T-34, in grado di rimpiazzare i carri veloci BT e potenzialmente tutta la gamma di carri leggeri e medi. Con l’invasione tedesca dell’URSS nel giugno 1941, la priorità divenne aumentare la produzione di T-34 e trasferire le fabbriche a est, rallentando ancora i piani per il T-50. Parte del bureau OKMO fu evacuata a Chkalov dopo settembre.

Sebbene il T-50 fosse un progetto eccellente, continuava a soffrire di problemi tecnici, in particolare con l’inaffidabile motore diesel V-4 da 300 cv appositamente sviluppato. Inoltre, i costi di produzione si erano rivelati alti quanto quelli del più capace T-34. Nel frattempo, il molto più semplice carro leggero T-60 era già in produzione di massa. Alla fine, solo 69 T-50 furono completati (48 armati) negli stabilimenti N.174 e KhPZ prima della cancellazione nel gennaio 1942. Un tentativo finale di sviluppare un carro leggero per la fanteria, il T-45, non andò oltre lo stadio di prototipo. Con l’aumentare della produzione di T-34 e lo scarso interesse delle truppe al fronte, il concetto stesso di carro leggero fu abbandonato in favore di mezzi più grandi e potenti.

Caratteristiche tecniche

Dal punto di vista tecnico, il T-50 era un progetto avanzato per l’epoca, con soluzioni che sarebbero diventate standard sui carri sovietici successivi. Lo scafo era costruito con piastre corazzate inclinate e saldate invece dei rivetti, per aumentare la protezione senza appesantire troppo il mezzo. Lo spessore massimo della corazzatura era di 57 mm frontalmente, 25-30 mm sui fianchi e 20 mm sul retro e il fondo, mentre la torretta aveva 52 mm di fronte e 30-35 mm ai lati e dietro.

La mobilità era assicurata da un motore diesel V-4 a 6 cilindri in linea da 300 cv di progettazione specifica, che muoveva un treno di rotolamento con sei ruote portanti in acciaio da 550 mm accoppiate su sospensioni a barre di torsione, soluzione più raffinata delle balestre dei carri precedenti. Il cambio aveva cinque marce avanti e una indietro. Con un rapporto potenza-peso di oltre 20 CV/t, il T-50 raggiungeva una velocità massima di 52 km/h su strada e aveva un’autonomia di 350 km. La pressione al suolo contenuta a 0,65 kg/cm2 garantiva una buona mobilità fuoristrada.

L’armamento principale era costituito dal cannone 20K da 45 mm lungo 46 calibri (L/46), lo stesso del carro medio T-34 iniziale. Con una velocità alla volata di 760 m/s, il cannone poteva perforare circa 50 mm di acciaio verticale a 500 metri. La dotazione di 150 proiettili perforanti e ad alto esplosivo era adeguata per un carro leggero. In torretta erano montate anche due mitragliatrici coassiali DT da 7,62 mm con 1512 colpi. Una terza DT era posta nello scafo anteriore e una quarta poteva essere installata sulla cupola del capocarro per la difesa antiaerea.

L’equipaggio di 3 uomini era alloggiato più comodamente che sui carri leggeri precedenti, con il pilota nello scafo anteriore sinistro, il cannoniere/operatore radio alla sua destra e il capocarro nella torretta. A differenza dei T-26 e BT, il T-50 aveva una vera torretta troncoconica a tre posti, simile a quella dei carri medi, con una cupola rotante per il comandante, dotata di portelli e iposcopi per l’osservazione. Per la prima volta tutti i carri erano dotati di radio ricetrasmittente 9-RS, e non solo il carro comando. L’accesso all’interno avveniva attraverso due portelli rettangolari sul tetto della torre e due sul fondo dello scafo.

Nel complesso, il T-50 aveva il potenziale per essere un ottimo carro leggero multiruolo, combinando mobilità, potenza di fuoco e protezione. Tuttavia, era anche costoso, complesso e poco affidabile, e arrivò troppo tardi per sostituire la massa di carri leggeri già in servizio nell’Armata Rossa.

Impiego operativo

Non è noto con certezza quanti T-50 abbiano effettivamente combattuto nella Seconda Guerra Mondiale. I pochi esemplari completati furono assegnati ad alcune unità corazzate nella regione di Leningrado nell’estate-autunno 1941, come il 1º Battaglione carri della 123ª Brigata corazzata e il 152º Battaglione corazzato autonomo.

Alcuni T-50 combatterono nella difesa di Leningrado e nelle offensive per cercare di rompere l’assedio della città. Un veicolo modificato localmente con corazzature aggiuntive imbullonate prese parte ai combattimenti attorno al fiume Neva. Altri presero parte a una controffensiva fallita vicino a Sinyavino nell’agosto-settembre 1942.

I pochi T-50 si dimostrarono carri capaci, combinando mobilità e potenza di fuoco utile contro i blindati leggeri tedeschi, ma le perdite non potevano essere rimpiazzate vista la scarsa produzione. L’ultimo utilizzo noto avvenne durante la riconquista di Mga a sud di Leningrado nel dicembre 1942, dopodiché probabilmente i pochi esemplari superstiti furono ritirati dalla prima linea. Nonostante le buone prestazioni, il T-50 non ebbe un impatto significativo nell’andamento della guerra.

Esemplari superstiti

Oggi sono preservati almeno due T-50. Uno si trova al museo dei mezzi corazzati di Parola in Finlandia: è un esemplare tardo modificato sul campo con piastre corazzate aggiuntive imbullonate sul frontale e la torretta. Un T-50 standard, insieme alla variante prototipo T-126(SP), è esposto al museo dei mezzi corazzati di Kubinka, nei pressi di Mosca.

Conclusione

In conclusione, il T-50 fu un interessante tentativo di sviluppare un carro armato leggero avanzato per il supporto della fanteria e le operazioni multiruolo, in sostituzione dei più semplici T-26 e BT. Alcune soluzioni, come le sospensioni a barre di torsione e la corazzatura inclinata e saldata, anticiparono quelle dei carri sovietici successivi, mentre la torretta a tre posti con cupola del comandante migliorava l’abitabilità e l’efficienza dell’equipaggio.

Principali Varianti e derivati del T-26

Nonostante la breve vita, il T-50 fu la base per alcune varianti e progetti derivati:

  • T-50-2: prototipo prodotto dalla fabbrica Kirov con una diversa forma dello scafo. Un esemplare costruito e impiegato in combattimento vicino Leningrado.
  • T-126(SP): versione iniziale del T-50 con corazzatura più spessa. Due prototipi realizzati con corazze da 45 mm e 37 mm.

  • Nome e tipo: Marder I
  • Anno: 1942
  • Produzione: 170
  • Motore: 

    Diesel W-4 a 6 cilindri, raffreddato ad acqua

  • Potenza motore (hp): 300
  • Lunghezza m.: 5.38
  • Larghezza m.: 2.47
  • Altezza m.: 2
  • Peso t.: 8.2
  • Velocità su strada Km/h: 38
  • Autonomia Km.: 220
  • Armamento: 

    1 cannone Model 1932/38 da 45mm, una mitragliatrice da 7.62

  • Corazzatura max mm.: 37
  • Equipaggio: 4-5
  • Bibliografia – Riferimenti:
     
    • Bruno Benvenuti, Fulvio Miglia: Guida ai carri armati ISBN 8804177799
    • Miller, David  Illustrated Directory of Tanks and Fighting Vehicles: From World War I to the Present Day. Zenith Press. ISBN 0-7603-0892-6.
     

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