B.M.W. 801, motore aeronautico radiale della Luftwaffe

B.M.W. 801

di redazione
Pubblicato: Ultimo aggiornamento: 702 letture totali

Il B.M.W. 801 era un quattordici cilindri disposti su doppia stella con alimentazione diretta, aveva una cilindrata 42 litri e nelle sue configurazione iniziali erogava una potenza di 1.600 HP, che arrivò ad un massimo 2.000 nelle versioni finali sviluppate al termine del conflitto.

Il motore nasceva da una richiesta della Luftwaffe del 1940, in quel periodo l’aeronautica militare tedesca era alla ricerca di un nuovo motore per equipaggiare la sua flotta da bombardamento e riteneva più adatto un motore raffreddato ad aria.

I motori con raffreddamento a liquido offrono infatti un ingombro minore e quindi sono aerodinamicamente più efficienti. D’altro canto i motori raffreddati a liquido sono tendenzialmente più leggeri e meno vulnerabili, infatti per poter funzionare non devono portarsi appresso il liquido di raffreddamento con tanto di tubi e di radiatore, materiale molto vulnerabile dato che è sufficiente anche un piccolo foro per far fuoriuscire il refrigerante e provocare in breve tempo il surriscaldamento e l’inevitabile grippaggio del motore.

La B.M.W. negli anni ’30 aveva accumulato una certa esperienza nella produzione di motori aeronautici raffreddati ad aria, in particolare si era rivelata preziosa la produzione su licenza dell’americano Pratt & Whitney R-1690 Hornet che aveva contribuito a creare esperienza e cultura aziendale.

Forti di questa esperienza gli ingegneri tedeschi sperimentarono alcune idee e soluzioni che si conclusero con il progetto e la produzione del BMW 801. Questo motore accanto a soluzioni assolutamente tradizionali ne affiancava altre, estremamente innovative per l’epoca.

Il numero e la disposizione dei cilindri su doppia stella, le valvole e il sistema di alesaggio non offrivano in sè grandi novità; il compressore centrifugo a due velocità nella configurazione adottata era almeno parzialmente innovativo: era infatti azionato direttamente dal motore senza passare da un sistema idraulico e questa era una novità parziale.

Le innovazioni tecnologiche, tanto care agli ingegneri tedeschi del periodo, riguardavo l’alimentazione diretta, il sistema di raffreddamento delle valvole ma anche e soprattutto l’introduzione di una unità elettro-idraulica che semplificava moltissimo la vita del pilota, questi infatti poteva agire direttamente sulla manetta del gas e il marchingegno si occupava di regolare di conseguenza la pressione del compressore, la miscela, l’anticipo del motore e il passo dell’elica oltre ovviamente al flusso di carburante. In altri aerei contemporanei alcune, o tutte, queste operazioni dovevano essere svolte separatamente e a mano dal pilota.

Nelle versioni finali del motore il BMW 801 era in grado di erogare per brevi periodi una potenza superiore ai 2000 cavalli. Questo veniva ottenuto con l’iniezione di acqua e metanolo direttamente nei cilindri, accorciando di molto la vita del motore ma spesso riuscendo a salvare quella del pilota.

La grande innovazione di questo motore fu la progettazione che era relativamente compatta, questo ne permise l’adozione su un aereo da caccia, il Focke Wulf 190, che non aveva nulla da invidiare ai pariclasse equipaggiati con motore in linea.

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2 commenti

Renzo Stoffella 30 Novembre 2018 - 23:52

Cilindrata, alesaggio, corsa, distribuzione: alberelli a coppie coniche o aste e bilanceri? diametro delle valvole? com’era la lubrificazione in un motore stellare? a carter secco suppongo? Se si scrive di un motore….

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Redazione 16 Gennaio 2019 - 0:02

Vero! Mancano un sacco di informazioni importanti. Cercherò di fare meglio.

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