Westland Whirlwind: cacciabombardiere monoposto della RAF

Westland Whirlwind

di redazione
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Il primo caccia bimotore monoposto della R.A.F. venne impiegato in un primo momento come caccia di scorta, per poi essere definitivamente impiegato come caccia-bombardiere.

I propulsori adottati non furono mai realmente a punto ed in particolare la potenza erogata decresceva rapidamente con la quota. Fu questo fatto a relegare questo bimotore a compiti a bassa quota.

La carriera di questo aereo avrebbe potuto essere ben più brillante se i tecnici della Rolls Royce non avessero dovuto concentrare le loro energie sullo sviluppo del Merlin, trascurando di conseguenza il Peregrine, motore che equipaggiava il Whirlwind.

Il Whirlwind è un bimotore monoplano, ad ala bassa, propulso da due motori raffreddati a liquido. Dotato di carrello retrattile ed armato di quattro cannoni da 20 mm il Whirlwind poteva trasportare un notevole carico offensivo.

Sviluppo e caratteristiche tecniche

Le origini del Whirlwind risalgono alla metà degli anni ’30, quando l’Air Ministry britannico emise la specifica F.37/35 per un caccia monoposto pesantemente armato, con una velocità di almeno 530 km/h e quattro cannoni. Otto progetti vennero presentati da cinque case costruttrici, tra cui due bimotori, il Supermarine 313 e il Westland P.9.

Alla fine la scelta cadde sul P.9, un velivolo dall’impostazione moderna progettato dal capo ufficio progetti Westland Teddy Petter. Era un monoplano interamente metallico a sbalzo, dalla struttura a semi-guscio in lega leggera, con fusoliera a sezione circolare rastremata e impennaggio a T, in origine previsto a doppia deriva. Le ali a pianta ellittica alloggiavano nelle sezioni centrali i radiatori annegati dei due motori Rolls-Royce Peregrine, dei 12 cilindri a V inizialmente accreditati di 885 CV.

L’armamento, vero punto di forza del progetto, era concentrato nel muso ed era composto da quattro cannoni Hispano-Suiza HS.404 da 20 mm con 60 colpi ciascuno, in grado di saturare i bersagli con un volume di fuoco di 600 colpi al minuto. Altri aspetti innovativi erano gli ampi flap di ipersostentazione tipo Fowler sul bordo d’uscita alare e il tettuccio a goccia che garantiva un’eccellente visibilità al pilota.

Il primo prototipo, matricola L6844, volò il 18 ottobre 1938 nelle mani del collaudatore Harald Penrose. I test rivelarono buone caratteristiche di volo, con una velocità massima di 580 km/h che lo rese per un breve periodo il caccia più veloce del mondo. Tuttavia emersero anche alcuni problemi, come il surriscaldamento dei motori e la tendenza ad entrare in vite piatta. Il secondo prototipo L6845 introdusse alcune modifiche, come lo scarico dei gas dei motori non più attraverso i bordi d’uscita alari.

La produzione del Whirlwind Mk.I fu autorizzata nel 1939 con un ordine per 200 velivoli, seguito da un secondo ordine per ulteriori 200. Tuttavia, l’entrata in servizio fu ritardata dai problemi di messa a punto dei motori Peregrine e dalla priorità data allo sviluppo di altri caccia come lo Spitfire e l’Hurricane. Inoltre, quando i primi Whirlwind iniziarono ad essere consegnati ai reparti nell’estate del 1940, la RAF si stava già orientando verso caccia bimotore con maggiore autonomia per compiti di scorta a lungo raggio.

Alla fine furono costruiti solo 114 Whirlwind Mk.I, più i due prototipi. La produzione terminò nel gennaio 1942, principalmente a causa della decisione della Rolls-Royce di concentrarsi sullo sviluppo del Merlin a scapito del Peregrine, ma anche per i costi e la complessità realizzativa della cellula. Alcuni Whirlwind ricevettero attacchi subalari per 2 bombe da 250 libbre, ricevendo il soprannome “Whirlibomber”.

Impiego operativo

I primi Whirlwind entrarono in servizio con il No.25 Squadron nel giugno 1940, ma il reparto venne rapidamente riequipaggiato con i Bristol Beaufighter. Il primo squadron a diventare operativo fu il No.263 a partire dal dicembre 1940. Inizialmente basati a Exeter, nel sud-ovest dell’Inghilterra, i Whirlwind vennero impiegati per pattugliamenti anti-nave e anti-sommergibile sulla Manica.

Il primo scontro con velivoli nemici avvenne l’8 febbraio 1941, quando un Whirlwind abbatté un idrovolante Arado Ar 196 al largo di Cherbourg, ma precipitò a sua volta in mare con la perdita del pilota. Nelle settimane successive, i Whirlwind del 263° si dimostrarono all’altezza dei bombardieri e dei caccia tedeschi a bassa quota sopra la Manica, rivendicando vittorie contro Junkers Ju 88, Dornier Do 217, Messerschmitt Bf 109 e Focke-Wulf Fw 190. Il 6 agosto 1941, ad esempio, quattro Whirlwind impegnati in un attacco contro il naviglio tedesco affrontarono una grossa formazione di Bf 109 abbattendone tre senza perdite.

Nell’estate del 1941 anche il No.137 Squadron ricevette i Whirlwind, specializzandosi in attacchi contro obiettivi ferroviari in Francia e Olanda. Entrambi gli squadron adottarono attacchi a bassa quota con bombe e cannoni, soprannominati “Rhubarb”, sia di giorno che di notte. Il Whirlwind si dimostrò robusto e preciso in questo ruolo, subendo perdite contenute nonostante la pesante reazione contraerea.

Nell’ottobre-novembre 1943, i Whirlwind del 263° Squadron presero parte ad una serie di pesanti attacchi diurni contro il mercantile tedesco Münsterland in riparazione a Cherbourg, colpendolo ripetutamente con bombe da 250 libbre sganciate in picchiata nonostante l’intensa contraerea.

L’ultima missione dei Whirlwind avvenne il 29 novembre 1943, dopodiché i due squadron residui passarono agli Hawker Typhoon. Il 1º gennaio 1944 il velivolo venne ufficialmente dichiarato obsoleto, con gli esemplari superstiti avviati alla demolizione, tranne uno (P7048) trattenuto dalla Westland come aereo da collegamento e demolito nel 1947. In totale, i Whirlwind effettuarono 3.187 missioni operando da 11 basi della RAF nel sud dell’Inghilterra.

Eredità

Nonostante la breve vita operativa e lo scarso successo commerciale, il Westland Whirlwind si dimostrò un caccia notevole per l’epoca, anticipando per diversi aspetti i cacciabombardieri del dopoguerra. Tra i suoi punti di forza c’erano sicuramente l’elevata velocità (che nel 1940 non aveva rivali), la pesante dotazione offensiva, la robustezza strutturale e le buone caratteristiche di volo e visibilità.

Tra i suoi limiti, oltre all’inaffidabilità dei motori Peregrine e all’eccessivo surriscaldamento degli stessi, c’erano l’autonomia ridotta (circa 800 km) che lo rendeva inadatto a missioni di scorta a lungo raggio, gli elevati costi di produzione e manutenzione, la manovrabilità non eccelsa specie ad alta quota. La sua formula non era quindi competitiva nel ruolo di intercettore diurno, ma si rivelò efficace come cacciabombardiere multiruolo.

I piloti che lo impiegarono in azione ne apprezzarono in particolare la stabilità come piattaforma di tiro, la capacità di incassare i danni, la velocità e la potenza di fuoco a bassa quota. Il sergente Buckwell del 263° Squadron, abbattuto su un Whirlwind nei pressi di Cherbourg, dichiarò che era “fantastico da pilotare, eravamo privilegiati… in retrospettiva, la lezione del Whirlwind è chiara: un aereo radicalmente nuovo richiede o un lungo sviluppo o un servizio esteso per sfruttarne il concetto ed eliminarne i difetti”.

In conclusione, il Westland Whirlwind può essere considerato un’interessante tappa nell’evoluzione del caccia monomotore in caccia bimotore multiruolo. Pur con tutti i suoi difetti, anticipò la formula del cacciabombardiere con motori a V, abitacolo pressurizzato, armamento concentrato nel muso e attacchi subalari che si sarebbe affermata nel dopoguerra.

Principali varianti del Westland Whirlwind

  • P.9 Prototipi: vennero costruiti due prototipi, distinguibili esteriormente dalla versione di serie per la presenza di parafanghi sopra le ruote del carrello, il “bozzo” presente tra la deriva e il timone, e i tubi di scarico.
  • Whirlwind I: versione da caccia pura, bimotore monoposto, in produzione di serie con 400 esemplari ordinati, 2 prototipi e 114 aerei prodotti
  • Whirlwind II: versione cacciabombardiere, sotto le ali vennero installati degli agganci per bombe; ne vennero costruiti 67, tutti ottenuti dalla conversione di Mk I esistenti
  • Caccia notturna: un singolo Mk I venne provato nel 1940 come caccia notturno, armato con dodici mitragliatrici da 0.303 e un singolo cannone da 37mm

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Gran Bretagna
  • Modello: Westland Whirlwind Mk. I
  • Costruttore: Westland Aircraft Ltd.
  • Tipo: Caccia Bombardiere
  • Motore:

    2 Rolls Royce Peregrine I, 12 cilindri a V raffreddato a liquido da 885 HP

  • Anno: 1940
  • Apertura alare m.: 13.71
  • Lunghezza m.: 9.98
  • Altezza m.: 3.53
  • Peso al decollo Kg.: 4.652 Kg
  • Velocità massima Km/h: 579 Km/h a 4.500 m.
  • Quota massima operativa m.: 9.150
  • Autonomia Km: 1.300 
  • Armamento difensivo:

    4 cannoni da 20mm

  • Equipaggio: 1
  • Bibliografia – Riferimenti:
     
    • Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: ‎ 978-8804313823
    • Hushkit
    • Historynet
     

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