Il Boulton Paul Defiant, il caccia dalla torretta dorsale

Boulton Paul Defiant

di redazione
Pubblicato: Ultimo aggiornamento: 499 letture totali

Il Defiant fu il frutto di un’idea radicalmente nuova, poi rivelatasi altrettanto radicalmente errata: si voleva creare un caccia monomotore biposto, in grado di introdursi nelle grandi formazioni di bombardieri nemici e di seminare strage con le quattro mitragliatrici brandeggiabili azionate dal mitragliere, seduto posteriormente al pilota.

L’errore risiedeva nel fatto che il peso dell’installazione della torretta posteriore con le quattro armi peggiorava irrimediabilmente l’agilità del caccia; inoltre non si trovarono uomini con le necessarie capacità per stabilire una perfetta intesa tra il pilota e il mitragliere.

I Tedeschi scoprirono rapidamente tutto questo, capendo che l’unica posizione di attacco che dava scarse possibilità di risultati era quella immediatamente di coda. L’unica vero episodio successo del Defiant nel suo impiego come caccia diurno avvenne proprio quando una pattuglia di Messerschmitt, avendo scambiato i Defiant per degli Hurricane, tentò di attaccare gli aerei da dietro finendo preda dei mitraglieri posteriori.

Dopo gli scarsi risultati ottenuti come caccia diurno, il Defiant venne relegato all’impiego notturno, riscattando parzialmente il suo insuccesso.

Il Defiant è un caccia monomotore ad ala bassa, carrello retrattile, propulso da un motore raffreddato a liquido. La sua caratteristica principale risiede nella torretta armata di quattro mitragliatrici situata dietro il posto del pilota.

Sviluppo e produzione

L’idea di un “caccia a torretta” emerse nella RAF a metà degli anni ’30, in risposta alla crescente minaccia posta dai bombardieri veloci e dalle sempre maggiori distanze che separavano il Regno Unito dalla Germania, rendendo improbabile la scorta dei bombardieri nemici da parte dei caccia.

La specifica F.9/35 emessa dall’Air Ministry nel 1935 richiedeva un caccia biposto dotato di torretta motorizzata, capace di 290 mph a 15.000 ft. La Boulton Paul, che aveva già esperienza con le torrette, propose il progetto P.82, basato su una cellula simile all’Hawker Hurricane ma con una torretta dorsale a quattro mitragliatrici derivata da quelle francesi della SAMM.

Dopo una competizione con progetti rivali della Hawker e Armstrong Whitworth, il P.82 fu dichiarato vincitore nel 1937 e ribattezzato “Defiant”. Un ordine per 87 esemplari “sulla carta” fu emesso nell’aprile dello stesso anno.

Il primo prototipo Defiant, K8310, volò l’11 agosto 1937 senza torretta. Le prove dimostrarono buone caratteristiche di volo e stabilità. Il secondo prototipo, K8620, dotato di torretta e motore Merlin II, volò il 30 luglio 1939.

La produzione del Defiant Mk.I iniziò nel luglio 1939. A causa della priorità data agli Hurricane, la consegna dei primi esemplari fu lenta. Solo tre Defiant operativi erano in servizio allo scoppio della guerra. Successive versioni, come il Mk.II con motore Merlin XX e radar AI Mk.IV, entrarono in servizio nel 1941.

In totale furono costruiti 1064 Defiant di tutte le versioni, la maggior parte nello stabilimento Boulton Paul di Wolverhampton. La produzione terminò nel 1943.

Boulton Paul Defiant Mk I
Boulton Paul Defiant Mk I

Tecnica

Il Defiant era un monoplano ad ala bassa di costruzione interamente metallica. La fusoliera era a sezione ovale, con la postazione del pilota e la torretta dorsale raccordate da una sezione aerodinamica. Le ali avevano un leggero diedro positivo e alloggiavano le gambe del carrello principale a scomparsa, oltre ai serbatoi di carburante.

Il cuore del progetto era la torretta dorsale elettroidraulica a quattro Browning da .303, derivata da quelle della SAMM francese già usate sui bombardieri Boulton Paul Overstrand. Il puntatore disponeva di una cupola trasparente con montanti metallici e accesso separato. La rotazione era manuale o assistita e il brandeggio delle armi copriva un arco di 360°, limitato da sicure elettriche per evitare di colpire l’elica o la coda. In emergenza, il puntatore poteva cedere il controllo del tiro al pilota.

La propulsione era affidata a un motore Rolls-Royce Merlin, nelle versioni II (1030 hp) per il Mk.I o XX (1280 hp) per il Mk.II, con elica tripala metallica a passo variabile de Havilland o Rotol. I serbatoi in fusoliera e ali contenevano inizialmente 104 galloni di carburante, aumentati nelle versioni successive.

Le prestazioni del Defiant Mk.I erano paragonabili a quelle dell’Hurricane, con una velocità massima di 304 mph a 17.000 ft e una tangenza pratica di 30.000 ft. Il Mk.II con motore potenziato raggiungeva i 313 mph. L’agilità era però inferiore, a causa del peso e della resistenza della torretta.

L’avionica inizialmente era limitata a una radio TR9D e un identificatore amico-nemico. I Mk.II introdussero il radar AI Mk.IV per la caccia notturna. Altre apparecchiature speciali furono installate per ruoli particolari come le contromisure elettroniche.

L’armamento offensivo del Defiant era concentrato nella torretta dorsale. Questa scelta innovativa per l’epoca si rivelò però un handicap contro i caccia nemici. La mancanza di mitragliatrici frontali rendeva il Defiant vulnerabile negli attacchi frontali, mentre il peso della torretta e del secondo membro dell’equipaggio riduceva prestazioni e manovrabilità rispetto a caccia monoposto come il Bf 109.

Boulton Paul Defiant del 264 Squadron nel 1940
Boulton Paul Defiant del 264 Squadron nel 1940

Impiego operativo

Debutti travagliati

I primi Defiant entrarono in servizio con il No.264 Squadron a dicembre 1939, seguiti dal No.141 Squadron a febbraio 1940. Dopo un periodo di ambientamento, i primi scontri con il nemico avvennero durante le fasi iniziali della Campagna di Francia nel maggio 1940.

Il 12 maggio, un volo di 6 Defiant del No.264 Squadron, scortato da altrettanti Spitfire, attaccò una formazione di Ju 88 abbattendone uno. Ma già il giorno successivo, in una missione simile, 5 Defiant su 6 furono abbattuti dai Bf 109, rivelando drammaticamente la vulnerabilità del caccia a torretta.

Un’altra giornata nera fu il 19 luglio, quando 7 Defiant su 9 del No.141 Squadron furono abbattuti sulla Manica dai Bf 109 di scorta ai bombardieri. Nonostante le richieste dei piloti di trasferire i Defiant a ruoli notturni, l’alto comando insistette per mantenerli nella caccia diurna.

La battaglia d’Inghilterra

Nell’agosto 1940, in piena battaglia d’Inghilterra, due Squadron di Defiant, il No.141 e il No.264, si trovarono ad affrontare l’offensiva della Luftwaffe meridionale. Nonostante alcuni successi iniziali contro i bombardieri, spesso scambiati per Hurricane, i Defiant subirono nuovamente perdite proibitive contro i più agili Bf 109.

Il 26 agosto, in uno degli scontri più cruenti, 7 Defiant ingaggiarono 12 Dornier Do 17 scortati da Bf 109 sopra il Kent. Pur rivendicando l’abbattimento di 6 Do 17 e un Bf 109, i Defiant persero 3 aerei con 4 membri di equipaggio. Giornate come questa convinsero infine i comandi che il Defiant non era adatto alla caccia diurna.

Alla fine di agosto, i due Squadron Defiant furono ritirati dalla prima linea, avendo perso metà degli aerei in tre mesi per 25-30 vittorie. Un rapporto di perdite inaccettabile, dovuto all’inadeguatezza del progetto contro caccia monoposto. Il sogno del “caccia a torretta” si era infranto contro la realtà della guerra aerea.

La caccia notturna

Se di giorno il Defiant era troppo vulnerabile, di notte le sue caratteristiche potevano ancora tornare utili. Dall’autunno 1940, con l’inizio del Blitz, i Defiant iniziarono a operare come caccia notturni, sfruttando la torretta per attaccare i bombardieri illuminati dai riflettori o, in seguito, guidati dal radar di bordo.

I risultati furono incoraggianti: gli Squadron No.141 e 264 ottennero diverse vittorie notturne nella seconda metà del 1940. Nel 1941, con l’entrata in servizio dei Defiant Mk.II dotati di radar AI Mk.IV, le capacità degli intercettori notturni crebbero sensibilmente.

Alla fine del 1941 ben 13 Squadron della RAF erano equipaggiati con i Defiant. Sebbene inferiori ai più recenti Beaufighter e Mosquito, diedero un contributo significativo nel contrastare le incursioni notturne della Luftwaffe, fino a quando non furono progressivamente sostituiti da metà 1942.

Altri ruoli

Già nel 1940 si era capito che il Defiant sarebbe stato più utile in ruoli diversi dalla caccia diurna. Oltre alla conversione in caccia notturno, furono sperimentati impieghi come aereo da cooperazione con l’esercito, traino bersagli, addestramento e soccorso.

Un ruolo specialistico fu quello nelle contromisure elettroniche (ECM). Dal 1942, uno “Special Duties Flight” utilizzò Defiant con apparati “Moonshine” e “Mandrel” per disturbare i radar tedeschi in appoggio a incursioni di bombardieri. Il Flight divenne poi il No. 515 Squadron e impiegò i Defiant in questo ruolo fino al 1943.

Alcuni Defiant furono impiegati per il soccorso in mare, con l’aggiunta di canotti di salvataggio sotto le ali. Operarono brevemente con i No. 275 e 276 Squadron da metà 1942, ma si dimostrarono meno adatti degli obsoleti Lysander a causa delle prestazioni inferiori.

L’ultimo ruolo “operativo” dei Defiant fu il traino bersagli, sia in patria che all’estero. La versione dedicata TT Mk.III e molte conversioni da Mk.I e II volarono a lungo in questo umile ma essenziale compito addestrativo, anche molto dopo la guerra.

Mitragliere del 264° Squadron
Mitragliere del 264° Squadron

Conclusione

In conclusione, il Boulton Paul Defiant rappresenta un interessante esempio di come una concezione tattica e tecnica apparentemente valida sulla carta possa rivelarsi inadeguata alla prova dei fatti.

L’idea del “caccia a torretta” era sembrata promettente a metà degli anni ’30, quando si temeva che la RAF avrebbe dovuto affrontare inarrestabili formazioni di bombardieri nemici senza scorta caccia. In quel contesto, un velivolo come il Defiant, capace di attaccare i bombardieri con potenza di fuoco concentrata da ogni direzione, doveva apparire la soluzione ideale.

Ma le premesse si rivelarono errate. Con l’aumentare del raggio dei caccia e delle ostilità, i bombardieri operavano sempre sotto scorta ravvicinata. E in quel ruolo i caccia monoposto convenzionali, più piccoli, veloci e agili grazie all’armamento anteriore, si dimostrarono nettamente superiori ai Defiant e agli altri caccia a torretta come il Blackburn Roc.

Fortunatamente per la RAF, l’alto comando si rese conto rapidamente dell’errore e ritirò i Defiant dalla caccia diurna dopo pochi mesi e pesanti perdite. Riconvertiti alla caccia notturna, ruolo meno impegnativo ma comunque essenziale, i Defiant poterono ancora dare un contributo apprezzabile, prima di essere relegati a compiti di seconda linea.

Nonostante il sostanziale fallimento, la storia del Defiant non è priva di valore. Dal punto di vista ingegneristico, rappresentò una sfida non banale, produrre un caccia moderno dotato di torretta meccanica. E il suo impiego, per quanto sfortunato, insegnò preziose lezioni tattiche e organizzative alla RAF.

Oggi il Defiant è poco ricordato rispetto agli Hurricane o agli Spitfire. Solo un esemplare originale è sopravvissuto ed è esposto al RAF Museum di Hendon. Ma il suo posto nella storia, come coraggioso tentativo di rispondere a una minaccia temuta, è assicurato. E la sua vicenda resta un monito su come anche le migliori intenzioni possano produrre risultati opposti a quelli sperati, se non collimano con la realtà.

Principali versioni del Boulton Paul Defiant

  • Defiant Mk I: caccia diurno biposto, motore Merlin III da 1.030 Hp, prodotto in 723 esemplari
  • Defiant NF Mk I: caccia notturno, versione derivata dalla Mk I
  • Defiant NF Mk IA: caccia notturno, versione derivata dalla Mk I ed equipaggiata con un radar da intercettazione
  • Defiant ASR Mk I: versione da soccorso navale, portava due canotti in piloni subalari
  • Defiant TT Mk I: circa 150 esemplari di Mk II furono convertiti in questa versione, adibita al traino di bersagli per addestramento
  • Defiant Mk II: caccia notturno prodotto in 210 esemplari, motore Rolls Royce Merlin XX da 1.280 Hp e radar AI Mk IV.
  • Defiant TT Mk III: altra versione adibita al traino bersaglio, prodotta in 140 esemplari, previa rimozione della torretta dorsale

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Gran Bretagna
  • Modello: Boulton Paul Defiant Mk. I
  • Costruttore: Boulton Paul Aicraft Ltd.
  • Tipo: Caccia notturno
  • Motore:

    Rolls-Royce Merlin III a 12 cilindri a V, raffreddato a liquido, da 1.030 HP

  • Anno: 1940
  • Apertura alare m.: 11.99
  • Lunghezza m.: 10.77
  • Altezza m.: 3.70
  • Peso al decollo Kg.: 3.785
  • Velocità massima Km/h: 487 Km/h a 5.000 m.
  • Quota massima operativa m.: 9.250
  • Autonomia Km: 748 
  • Armamento difensivo:

    4 mitragliatrici

  • Equipaggio: 2
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

Articoli correlati

Lascia un commento