Il caccia monoposto americano Seversky P-35

Seversky P-35

di redazione
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Il P-35 non venne particolarmente apprezzato in patria e venne impiegato operativamente dalle forze armate statunitensi solo nelle Filippine. Nonostante ciò l’aereo venne prodotto, conoscendo un buon successo di esportazione.

Anche se a prima vista è difficile accorgersene, il P 35 presenta numerose somiglianze con l’italiano Re 2000, infatti il progettista di quest’ultimo venne influenzato nel suo lavoro dal progetto americano.

Il Seversky P 35 è un monoplano monomotore ad ala bassa, carrello retrattile e motore raffreddato ad aria.

Il Seversky P-35 rappresenta un capitolo fondamentale nell’evoluzione dell’aviazione militare americana. Sviluppato alla fine degli anni ’30, questo caccia monoposto segnò il passaggio dell’United States Army Air Corps (USAAC) dall’era dei biplani a quella dei moderni caccia monoplani. Nonostante la sua breve vita operativa, il P-35 gettò le basi per lo sviluppo di velivoli più avanzati che avrebbero giocato un ruolo cruciale durante la Seconda Guerra Mondiale.

Seversky P-35 in volo
Seversky P-35 in volo

Origini e Sviluppo

Le origini del P-35 possono essere rintracciate nel Seversky SEV-3, un aereo anfibio triposto progettato da Alexander Kartveli, capo progettista della Seversky Aircraft Company. Il SEV-3 effettuò il suo primo volo nel giugno 1933 e fu successivamente sviluppato nel Seversky BT-8, un addestratore base di cui l’USAAC ordinò 30 esemplari nel 1935.

Il vero progenitore del P-35 fu però il SEV-2XP, una versione biposto da caccia del SEV-3. Questo prototipo era equipaggiato con un motore radiale Wright R-1820 da 735 CV, aveva un carrello fisso carenato e un armamento composto da due mitragliatrici frontali (una da 12,7 mm e una da 7,62 mm) più una mitragliatrice da 7,62 mm per la difesa posteriore.

Quando l’USAAC indisse una competizione per un nuovo caccia monoposto nel 1935, la Seversky inviò il SEV-2XP, confidando nella sua vittoria nonostante fosse biposto. Tuttavia, l’aereo fu danneggiato durante il trasporto verso Wright Field per le prove di volo comparative. Per competere con il Curtiss Model 75, un monoposto con carrello retrattile, la Seversky ricostruì rapidamente l’aereo nella versione monoposto SEV-1XP, dotandolo di carrello retrattile e di un motore R-1820-G5 più potente.

Il SEV-1XP fu consegnato a Wright Field il 15 agosto per la valutazione. Nonostante le prestazioni fossero inferiori a quelle previste (289 mph invece dei 300 mph promessi), l’aereo impressionò favorevolmente i valutatori dell’USAAC.

La competizione finale tra i caccia fu rinviata all’aprile 1936, dando tempo sia alla Seversky che alla Curtiss di migliorare i loro progetti. Il SEV-1XP fu ulteriormente modificato, ricevendo un motore Pratt & Whitney R-1830-9 “Twin Wasp” a doppia stella e una deriva verticale modificata, diventando così il SEV-7.

Nonostante fosse più costoso dei progetti Curtiss e Vought, il Seversky risultò il chiaro vincitore della competizione. Il 16 giugno 1936, l’USAAC ordinò 77 esemplari del P-35 (designazione ufficiale del caccia) più parti di ricambio equivalenti a otto aerei, per un costo totale di 1.636.250 dollari.

Caratteristiche Tecniche

Il P-35 era un monoplano ad ala bassa, interamente metallico, con carrello retrattile e abitacolo chiuso. Queste caratteristiche lo rendevano all’avanguardia per l’epoca, rappresentando un netto salto tecnologico rispetto ai biplani che l’USAAC stava ancora utilizzando.

L’aereo era lungo circa 8,2 metri, con un’apertura alare di circa 11 metri. Il peso a vuoto era di circa 1.930 kg, mentre il peso massimo al decollo raggiungeva i 2.450 kg.

Il motore Pratt & Whitney R-1830-9 Twin Wasp, un radiale a 14 cilindri raffreddato ad aria, forniva una potenza di circa 850 CV, permettendo al P-35 di raggiungere una velocità massima di circa 450 km/h a 3.000 metri di quota. L’autonomia era di circa 1.500 km, mentre la tangenza pratica si aggirava intorno ai 9.100 metri.

L’armamento standard consisteva in due mitragliatrici da 12,7 mm montate sul muso e sparanti attraverso il disco dell’elica. Alcune versioni successive videro l’aggiunta di due mitragliatrici da 7,62 mm nelle ali.

Una caratteristica distintiva del P-35 era l’ala con bordo d’attacco diritto e bordo d’uscita fortemente rastremato, che conferiva all’aereo un aspetto elegante e moderno. Il carrello principale si ritraeva all’indietro nelle ali, mentre il ruotino di coda era fisso.

Produzione e Varianti

La produzione del P-35 iniziò nel 1937, con il primo esemplare consegnato all’USAAC nel maggio dello stesso anno. In totale, furono costruiti 76 P-35, con le consegne completate nell’agosto 1938. Il 77° aereo dell’ordine originale fu completato come prototipo XP-41, una versione migliorata del P-35.

Parallelamente alla produzione militare, la Seversky sviluppò diverse varianti civili e da competizione basate sul design del P-35. Tra queste, il S-1 e il S-2, che parteciparono con successo alle gare del Trofeo Bendix, e l’AP-7, utilizzato da Jacqueline Cochran per vincere il Trofeo Bendix del 1938 e stabilire un record di velocità femminile.

Una versione migliorata, designata EP-106, fu sviluppata per l’esportazione. La Svezia ordinò 120 EP-106 in tre lotti separati tra il 1939 e il 1940. Questi aerei, designati J 9 dall’aeronautica svedese, erano equipaggiati con un motore R-1830-45 da 1.050 CV e un armamento potenziato.

United States Army Air Corps

I primi P-35 furono consegnati al 1st Pursuit Group (comprendente i 27°, 71° e 94° Pursuit Squadron) di stanza a Selfridge Field, Michigan. Fin dall’inizio, il P-35 mostrò alcuni problemi, in particolare perdite di carburante dalle ali a serbatoio integrale.

Nonostante i piloti apprezzassero la robustezza dell’aereo, le sue prestazioni erano considerate scarse già al momento dell’entrata in servizio. Nel 1938, quando le consegne furono completate, il P-35 era già obsoleto rispetto ai caccia più moderni che stavano entrando in servizio in Europa.

Nel 1940, 60 EP-106 originariamente destinati alla Svezia furono requisiti dall’USAAC a causa dell’embargo sulle esportazioni di armi. Questi aerei, designati P-35A, furono inviati nelle Filippine a partire dal febbraio 1941 per equipaggiare i reparti da caccia del Far East Air Force (FEAF).

Filippine

All’inizio della guerra del Pacifico nel dicembre 1941, la maggior parte dei P-35A era in servizio con il 34th Pursuit Squadron nelle Filippine. Questi aerei si trovarono a fronteggiare i moderni caccia giapponesi in condizioni di netta inferiorità.

La mancanza di corazzatura e di serbatoi autosigillanti rendeva il P-35A estremamente vulnerabile. Il 10 dicembre 1941, un attacco giapponese all’aeroporto di Del Carmen distrusse 12 P-35A e ne danneggiò altri 6. Entro il 12 dicembre, solo 8 P-35A erano ancora in condizioni di volo.

Nonostante le difficoltà, i piloti americani riuscirono a ottenere qualche successo. Il 10 dicembre 1941, il tenente Samuel H. Marrett, pilotando un P-35A del 34th Pursuit Squadron, riuscì ad affondare la dragamine giapponese W-10 durante l’invasione di Vigan, nel nord di Luzon. Purtroppo, l’esplosione della nave danneggiò l’aereo di Marrett, causandone lo schianto in mare.

Con il progredire dell’invasione giapponese, i pochi P-35A superstiti furono evacuati sulla penisola di Bataan e successivamente sull’isola di Mindanao. L’ultimo P-35A in condizioni di volo effettuò la sua ultima sortita il 3 maggio 1942, partecipando a un attacco contro le forze di sbarco giapponesi nella baia di Macajalar.

Svezia

L’Aeronautica Militare Svedese ricevette 60 J 9 (la designazione svedese per l’EP-106) nella primavera-estate del 1940. Questi aerei furono assegnati allo Svea Air Force Wing (F 8) con il compito di proteggere Stoccolma, sostituendo gli obsoleti Gloster Gladiator.

I J 9 svedesi rimasero in servizio come caccia fino al 1946. Successivamente, alcuni esemplari furono convertiti in ricognitori fotografici, mantenendo la designazione J 9, mentre altri furono utilizzati per compiti di collegamento e addestramento avanzato. Gli ultimi sette J 9 rimasero in servizio fino al settembre 1952, dimostrando la longevità e l’affidabilità del progetto base.

Seversky P-35 in volo
Seversky P-35 in volo

Eredità

Il Seversky P-35, pur non essendo stato un caccia di grande successo operativo, rappresenta un importante anello di congiunzione nell’evoluzione dei caccia americani. Fu il primo caccia monoposto dell’USAAC a combinare costruzione interamente metallica, carrello retrattile e abitacolo chiuso, caratteristiche che sarebbero diventate standard nei caccia della Seconda Guerra Mondiale.

Le limitazioni del P-35, in particolare la sua inferiorità prestazionale rispetto ai caccia nemici all’inizio della guerra, evidenziarono la necessità per l’industria aeronautica americana di accelerare lo sviluppo di caccia più avanzati. L’esperienza acquisita con il P-35 influenzò direttamente lo sviluppo di aerei come il Republic P-43 Lancer e, soprattutto, il famoso Republic P-47 Thunderbolt.

Il P-35 dimostrò anche l’importanza di caratteristiche come la corazzatura e i serbatoi autosigillanti, la cui assenza si rivelò fatale nei combattimenti nelle Filippine. Queste lezioni furono prontamente applicate nei caccia successivi, migliorandone significativamente la sopravvivenza in combattimento.

Inoltre, il successo delle varianti da competizione del P-35 nelle gare civili contribuì a promuovere l’immagine dell’aviazione americana e a spingere i limiti della tecnologia aeronautica dell’epoca.

Sebbene il Seversky P-35 non abbia brillato nei combattimenti della Seconda Guerra Mondiale, il suo ruolo nello sviluppo dell’aviazione militare americana non può essere sottovalutato. Fu un pioniere che aprì la strada a una nuova generazione di caccia, contribuendo a gettare le basi per la supremazia aerea che gli Stati Uniti avrebbero raggiunto nel corso del conflitto.

Principali varianti del Seversky P-35

  • AP-1: P-35 con motore Pratt & Whitney R1830
  • AP-2: derivato dal SEV-1-XP, prototipo monoposto
  • AP-7: versione da corsa sviluppata per Jacqueline Cochran
  • AP-9: versione utilizzata per prove in configurazione caccia, costruita contemporaneamente all’AP-7
  • BT-8: variante da addestramento costruita per l’USAAC, 30 esemplari costruiti
  • P-35: prima versione in produzione di serie, motore Pratt & Whitney R-1830-9 da 850 hp
    • EP-1: versione da esportazione del P-35
    • EP-106: versione costruita appositamente per l’aeronautica svedese, configurazione caccia monoposto, Motore Pratt & Whitney R-1830-45 radiale da 1.050 HP e armamento incrementato
    • P-35A: designazione assegnata agli EP-106 originariamente costruiti per la Svezia
    • J 9: sigla usata in Svezia per designare gli EP-106
  • 2PA: versione biposto con mitragliare in posizione difensiva posteriore
    • 2PA-202: versione dimostrativa usata per proporre l’aereo sul mercato europeo
    • 2PA-A: versione sviluppata per l’Unione Sovietica (Guerra Civile Spagnola)
    • 2PA-B: versione dimostrativa per il mercato europeo
    • 2PA-BX: versione dimostrativa per il mercato europeo
    • 2PA-B3: 20 esemplari prodotti per la Marina Militare Giapponese come Seversky A8V1
    • 2PA-L: versione per l’Unione Sovietica
    • A8V-1: versione biposto sviluppata per la marina giapponese
    • B 6: designazione svedese del 2PA
    • AT-12 Guardsman: versione biposto per addestramento avanzato
  • NF-1: versione di valutazione derivata dal P-35 e sviluppata per la marina americana
  • SEV-1XP: prototipo di caccia monoposto, designato anche SEV-S1
  • SEV-2XP: prototipo di caccia biposto
  • SEV-DS: versione sviluppata per la Shell Oil Company / James Doolittle
  • SEV-X-BT: versione biposto da addestramento basico
  • SEV-7: versione da caccia monoposto, con motore Pratt & Whitney R-1830-9 Twin Wasp, successivamente designata AP-1

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: USA
  • Modello: Seversky P 35
  • Costruttore: Republic Aviation Corp.
  • Tipo:
  • Motore:

    Pratt & Whitney R-1830-9 Twin Was radiale, 14 cilindri raffreddato ad aria, 950 Hp

  • Anno: 1937
  • Apertura alare m.: 10.97
  • Lunghezza m.: 8.17
  • Altezza m.: 2.97
  • Peso al decollo Kg.: 2.855 Kg
  • Velocità massima Km/h: 453 a 3000 metri
  • Quota massima operativa m.: 9.300
  • Autonomia Km: 1.850 
  • Armamento difensivo:

    2 mitragliatrici

  • Equipaggio: 1
  • Bibliografia – Riferimenti:
     
    • Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: ‎ 978-8804313823
    • The Aviation History Museum
    • Aviastar
     

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