Kyushu Q1W Tokai

di redazione
Pubblicato: Ultimo aggiornamento: 504 letture totali

Il Tokai era un aereo progettato espressamente per il pattugliamento antisommergibile. Non fu mai una macchina dalle caratteristiche esaltanti, ma venne impiegata intensamente soprattutto per difendere le navi che portavano in patria i vitali rifornimenti di materiali strategici di cui il Giappone aveva bisogno.

Complessivamente vennero realizzati solo 153 esemplari di Q1W, detti Lorna nel codice alleato.

Il Kyushu Q1W Tokai (東海? Mare orientale) è un bimotore monoplano ad ala media, carrello retrattile e motori raffreddati ad aria.

Kyushu Q1W Tokai
Kyushu Q1W Tokai

Origine del progetto

La Guerra del Pacifico mise presto in evidenza una delle vulnerabilità più critiche del Giappone: le proprie rotte commerciali. La strategia americana si basava anche sullo sfruttamento della ridotta capacità della Marina Imperiale nella difesa della flotta mercantile, e i sottomarini della United States Navy riuscirono rapidamente a causare perdite devastanti, creando gravi problemi nel rifornimento delle forze giapponesi sparse nell’immenso teatro del Pacifico.

Per fronteggiare questa crescente minaccia, nel settembre 1942 la Marina Imperiale decise di emettere una specifica tecnica, identificata come 19-Shi, per lo sviluppo di un nuovo velivolo dedicato alla perlustrazione marittima. Il velivolo doveva essere specializzato nell’individuazione e l’attacco dei sommergibili nemici anche a considerevole distanza dalle unità da proteggere, caratteristiche che richiedevano un approccio progettuale completamente nuovo.

Alla richiesta della Marina risposero due importanti aziende: la Watanabe Tekkōsho, che avrebbe presto diversificato la produzione creando la sua divisione aeronautica Kyūshū Hikōki, e la Mitsubishi Jūkōgyō. La prima sviluppò due progetti distinti: uno completamente nuovo e un secondo basato su una variante dell’aereo da addestramento K11W1 Shiragiku, che sarebbe stato designato Q3W1 Nankai. La Mitsubishi propose invece il Q2M1 Taiyō, derivato dall’aerosilurante Ki-67 Hiryū destinato all’aviazione dell’Esercito.

Il progetto della Watanabe, successivamente designato Q1W secondo le convenzioni della Marina Imperiale, prevedeva un velivolo di costruzione interamente metallica, bimotore con motorizzazione di potenza contenuta, ad ala bassa, impennaggio monoderiva e carrello retrattile. Le caratteristiche più distintive erano la cabina di pilotaggio chiusa da un grande tettuccio finestrato “a serra” per i tre membri dell’equipaggio e il muso completamente vetrato per facilitare l’osservazione e l’individuazione delle unità nemiche.

Sviluppo tecnico e primo volo

Il progetto del Q1W beneficiò dell’esperienza acquisita dalla Marina attraverso lo studio di materiale tecnico straniero. Durante la progettazione furono utilizzati i dati del bombardiere tedesco Junkers Ju 88, che la Marina aveva acquistato dalla Germania nel periodo prebellico per studi su “bombardieri bimotori in picchiata”. Nonostante la somiglianza visiva superficiale con il velivolo tedesco, il Q1W se ne discostava sostanzialmente sia per le dimensioni molto più ridotte che per numerosi dettagli progettuali specifici.

Il prototipo Q1W, completato nel 1943, rappresentò una pietra miliare nell’aviazione mondiale come primo velivolo specificatamente progettato per la lotta antisommergibile. Il primo volo avvenne nel settembre 1943, e le prove iniziali rivelarono prestazioni generalmente soddisfacenti, con l’eccezione di alcuni problemi di stabilità direzionale che richiesero modifiche alla configurazione dell’impennaggio.

Kyushu Q1W
Kyushu Q1W

Caratteristiche tecniche e operative

Il Tokai era progettato per operazioni di pattugliamento prolungato a bassa velocità, con una velocità di crociera di circa 70 nodi che permetteva un’accurata sorveglianza delle aree marine. Le specifiche operative richiedevano la capacità di effettuare voli di pattugliamento di almeno 10 ore consecutive e la possibilità di passare immediatamente all’attacco in picchiata una volta individuato un sommergibile nemico.

Il velivolo era equipaggiato con motori Amakaze Type 31, caratterizzati dall’assenza di riduttori e dalla trasmissione diretta, che facevano girare le eliche a regime più elevato del normale. Per soddisfare i requisiti di attacco in picchiata, i progettisti dotarono il Tokai di flap speciali con funzione di aerofreno, azionabili idraulicamente e regolabili in qualsiasi posizione da 0 a 90 gradi.

I flap adottavano una configurazione con fessure al 45% e 70% della corda, che permettevano di evitare vibrazioni anche con angoli di apertura elevati. Durante l’atterraggio venivano aperti a 90 gradi, mentre per l’attacco in picchiata si utilizzavano angolazioni tra 70 e 75 gradi per controllare la velocità di picchiata.

Equipaggiamento per la lotta antisommergibile

L’armamento del Tokai comprendeva due bombe antisom da 250 kg ciascuna, progettate con involucro non magnetico per evitare interferenze con i sistemi di rilevamento magnetico di bordo. Le spolette ritardate erano disponibili in due versioni: quella di tipo “Ko” con 10 secondi di ritardo per esplosioni a 100 metri di profondità, e quella di tipo “Otsu” con 5 secondi per esplosioni a 50 metri.

Il sistema di rilevamento principale era costituito dal radar H-6, una versione relativamente obsoleta montata per necessità quando i più moderni sistemi elettronici non furono pronti in tempo. Le antenne erano distribuite tra fuseliera e ali, permettendo la copertura di tre settori: anteriore, destro e sinistro. L’operatore doveva cambiare continuamente settore durante il volo per evitare zone d’ombra nella copertura radar.

Il sistema più innovativo era il rilevatore magnetico Type 3 Model 1 (KMX), che permetteva di individuare sommergibili attraverso le anomalie del campo magnetico terrestre. Tuttavia, la larghezza di rilevamento era limitata a soli 100 metri per lato, richiedendo formazioni specializzate di sei velivoli in diagonale per coprire efficacemente una fascia di un chilometro.

Limitazioni operative

Durante lo sviluppo e la produzione, il Tokai manifestò diversi problemi tecnici significativi. La qualità costruttiva delle superfici di controllo era irregolare, con variazioni nel bilanciamento delle masse e nelle dimensioni che causarono episodi di vibrazione durante le picchiate ad alta velocità. Per risolvere questi problemi furono installati contrappesi sulle superfici mobili e la velocità massima di picchiata fu limitata a 170 nodi, riducendo l’efficacia dell’angolo di attacco pronunciato che rappresentava uno dei vantaggi principali del velivolo.

La motorizzazione a bassa potenza, necessaria per ottimizzare l’autonomia, limitava severamente la capacità di generazione elettrica, impedendo l’installazione di equipaggiamenti elettronici più sofisticati. Questa limitazione si rivelò un handicap significativo nell’evoluzione delle capacità operative del velivolo.

Kyushu Q1W catturato
Kyushu Q1W catturato

Impiego operativo

Dopo una serie di otto prototipi e pre-serie utilizzati per perfezionare il progetto, la produzione in serie iniziò nell’aprile 1944, ancor prima dell’adozione ufficiale. Il velivolo fu formalmente accettato in servizio nel gennaio 1945 come Tokai Type 11 (Q1W1), quando la situazione strategica giapponese era ormai gravemente compromessa.

La prima unità a ricevere il Tokai fu la Saeki Naval Air Group nell’ottobre 1944, che fungeva da centro di addestramento per equipaggi e tecnici. Successivamente, i velivoli furono distribuiti principalmente alla 901st Naval Air Group presso la base di Tateyama, oltre che ad altre unità come la 903rd, 954th e 956th Naval Air Groups.

Le operazioni principali si concentrarono nelle acque intorno alle isole Ogasawara e nel Mare Cinese Orientale, operando dalle basi di Jeju e Moseulpo. Tuttavia, le condizioni operative erano estremamente difficili: quando il Tokai entrò finalmente in servizio, il Giappone aveva già perso il controllo aereo anche nelle acque territoriali, rendendo estremamente pericolose le missioni di pattugliamento per un velivolo così lento e scarsamente armato.

La configurazione del Tokai, ottimizzata per la visibilità verso il basso attraverso l’ampio vetrato del muso, si rivelò una vulnerabilità critica in caso di incidenti o atterraggi di fortuna. Questa caratteristica, che migliorava significativamente le capacità di avvistamento, aumentava drammaticamente il tasso di mortalità dell’equipaggio negli incidenti.

L’armamento difensivo, limitato a una singola mitragliatrice da 7,7 mm brandeggiabile nel settore posteriore, era del tutto inadeguato contro i caccia alleati. La bassa velocità operativa e la quota massima di servizio sotto i 4.500 metri rendevano il Tokai una preda facile per i piloti della US Navy.

Le fonti documentano episodi in cui i Tokai furono attaccati da idrovolanti PBM americani e dovettero fuggire, dimostrando quanto fosse critica la loro situazione operativa. L’incontro con caccia nemici significava quasi certamente la perdita del velivolo e dell’equipaggio, non avendo né la velocità per fuggire né l’armamento per difendersi efficacemente.

La produzione totale del Tokai ammontò a circa 153 esemplari, un numero relativamente modesto che rifletteva sia le difficoltà produttive del Giappone nella fase finale della guerra sia l’utilità limitata del velivolo nelle condizioni operative del 1944-1945. Al momento della resa giapponese, 68 velivoli erano ancora in condizioni operative.

Principali varianti del Kyushu Q1W Tokai

  • Q1W1: primo prototipo, un unico esemplare costruito
  • Q1W1 Tokai Model 11: versione principale in produzione di serie
  • Q1W2 Tokai Model 21: versione costruita utilizzando il legno per le superfici di coda
  • Q1W1-K Tokai-Ren: versione da addestramento a quattro posti, realizzata interamente in legno. Un unico esemplare costruito

Informazioni aggiuntive

  • Nazione:  Giappone 
  • Modello:   Kyushu Q1W1 
  • Costruttore:  Kyushu Hikoki K.K. 
  • Tipo:  Ricognitore  
  • Motore: 

    2 Hitachi GK2C Amakaze 31, radiali a 9 cilindri, raffreddati ad aria, da 610 HP ciascuno.

  • Anno:  1944  
  • Apertura alare m.:  16.00  
  • Lunghezza m.:  12.08  
  • Altezza m.:  4.11 
  • Peso al decollo Kg.:  1.800  
  • Velocità massima Km/h:  322 a 1.340 m. 
  • Quota massima operativa m.:  4.490 
  • Autonomia Km:  1.342  
  • Armamento difensivo:  

    1 cannone da 20mm, 1 mitragliatrice

     

  • Equipaggio:  3  

Articoli correlati

Lascia un commento