Addestratore avanzato dell’USAAF e dell’US NAVY impiegato per tutta la guerra, il Valiant fu prodotto in un grande numero di esemplari. La produzione seguiva ritmi talmente elevati che fu necessario ricercare un altro propulsore, dato che la produzione dei motori Wasp non riusciva a stare al passo con quella della cellula.
Al termine della guerra tutti i Valiant vennero radiati e ceduti a paesi minori, rimanendo in servizio in alcune nazioni per molti anni ancora.
Il Valiant è un monomotore monoplano ad ala bassa e carrello fisso. La propulsione è affidata ad un motore Wasp radiale.
Origine del Progetto
La storia del BT-13 Valiant si inserisce in un contesto di rapida evoluzione e ampliamento delle forze aeree americane alla fine degli anni ’30, quando l’ombra della guerra si allungava sull’Europa e sull’Asia. In questo scenario, la Vultee Aircraft sviluppò una serie di progetti di addestratori derivati concettualmente dal caccia Vanguard.
Come riportato da Jonathan Thompson, tre progetti di addestratori che condividevano l’ingegneria di base con il caccia Vanguard furono promossi sotto lo stesso nome, Valiant. I prototipi, con numeri di serie consecutivi 139, 140 e 141, effettuarono i loro primi voli nella primavera e nell’estate del 1939. Benché simili nell’aspetto, erano distinti per scopo e prestazioni, e solo uno di essi riuscì a conquistare un contratto di produzione. Questo si tradusse in sei contratti con lo United States Army Air Corps, con tre supplementi, arrivando eventualmente a 11.526 aerei, più dodici ordinati dal Perù, per un totale di 11.538 velivoli costruiti.
Il 24 marzo 1939 volò per la prima volta il Vultee BC-51, un addestratore avanzato che tuttavia perse la competizione con il North American AT-6. L’Air Corps accettò comunque il Vultee BC-51, designandolo come BC-3 dopo alcuni aggiornamenti nella primavera del 1940. Il 9 giugno dello stesso anno volò per la prima volta il modello 54 della Vultee, un addestratore avanzato. Il suo motore originale, un Wright Whirlwind da 450 cavalli, fu successivamente sostituito con un R-1340.
La svolta decisiva avvenne il 28 luglio, quando volò il Vultee modello 54A. Secondo Thompson, si trattava di “un addestratore basico, simile al modello 54 eccetto per il suo carrello di atterraggio fisso e il motore P&W R-985, che fece centro. Nell’agosto del 1939 l’USAAC lo selezionò per la produzione di massa come BT-13, che divenne il tipo standard per questa categoria durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.”
Questa scelta si rivelò lungimirante: il BT-13 avrebbe dominato il segmento degli addestratori basici per tutto il conflitto, diventando uno strumento fondamentale nell’ambizioso programma di formazione piloti degli Stati Uniti.
Impiego operativo
Il Vultee BT-13 fu l’addestratore basico pilotato dalla maggior parte dei piloti americani durante la Seconda Guerra Mondiale, rappresentando la seconda fase del programma di addestramento a tre livelli. Dopo la formazione primaria su addestratori PT-13, PT-17 o PT-19, l’allievo pilota passava al più complesso Vultee per continuare l’addestramento al volo.
Questo passaggio rappresentava un salto qualitativo significativo nell’esperienza formativa. Il BT-13 disponeva di un motore più potente ed era più veloce e pesante rispetto all’addestratore primario. Richiedeva all’allievo pilota di utilizzare comunicazioni radio bidirezionali con il suolo e di operare flap di atterraggio e un’elica Hamilton Standard a passo variabile a due posizioni (o, più comunemente, un’elica a velocità costante).
Questi elementi rappresentavano novità sostanziali per gli allievi piloti, abituati ai più semplici velivoli della fase primaria. L’utilizzo della radio introduceva la necessità di familiarizzare con le procedure di comunicazione standardizzate, competenza essenziale per le operazioni militari. I flap di atterraggio offrivano maggiore controllo durante le fasi critiche di avvicinamento e atterraggio, mentre l’elica a passo variabile permetteva di ottimizzare le prestazioni del motore nelle diverse condizioni di volo.
Il BT-13 rappresentava quindi un ponte ideale tra i semplici addestratori primari e i più complessi e potenti aerei da combattimento, permettendo agli allievi di acquisire gradualmente le competenze necessarie per gestire velivoli più avanzati.
Caratteristiche Tecniche
La versione BT-13A si distingueva per l’eliminazione delle carenature del carrello di atterraggio, una modifica che probabilmente semplificava la manutenzione e la produzione. A causa della forte domanda per questo aereo, e per altri che utilizzavano lo stesso motore Pratt & Whitney, alcuni esemplari furono equipaggiati con propulsori Wright di dimensioni e potenza simili, costruiti tra il 1941 e il 1942. Gli aerei equipaggiati con motori Wright furono designati BT-15. La variante BT-15B disponeva di un sistema elettrico a 24 volt.
La Marina americana adottò l’aereo con motore P&W come suo principale addestratore basico, designandolo SNV. La produzione del BT-13 superò numericamente tutti gli altri tipi di addestratori basici (BT) prodotti, a testimonianza del suo ruolo centrale nel programma di formazione americano.
Secondo Thompson, “Grazie all’eccezionale risultato produttivo della Vultee, così come agli accelerati programmi di addestramento dei servizi, gli enormi requisiti di piloti furono soddisfatti entro la metà del 1943 e gli ultimi Valiant furono costruiti a metà del 1944. A parte le risonanze in varie modalità di volo che gli valsero il soprannome di ‘Vibratore‘, la semplicità ed efficacia del Valiant fecero sì che fosse dato per scontato, e praticamente dimenticato dopo che tutti gli esemplari furono venduti alla fine della guerra.”
Il soprannome “Vibratore” (Vibrator in inglese) rappresenta uno degli aspetti più caratteristici e memorabili del BT-13. Queste vibrazioni, pur potenzialmente fastidiose, avevano un valore formativo: abituavano i piloti a gestire aeromobili non perfettamente stabili, sviluppando sensibilità e capacità di controllo che si sarebbero rivelate preziose su velivoli da combattimento in condizioni di stress.
Tuttavia, il BT-13 non era privo di difetti. Alcuni esemplari erano stati costruiti con sezioni posteriori della fusoliera e impennaggi in compensato, che non sempre rimanevano saldamente allineati con l’aereo. Questo problema strutturale rappresentava probabilmente una concessione alle necessità di produzione rapida e utilizzo di materiali non strategici durante il periodo bellico, ma poteva influire sulla sicurezza e le prestazioni del velivolo.
Impiego Post-bellico
Con la fine della guerra e il drastico ridimensionamento delle forze aeree, migliaia di BT-13 divennero improvvisamente surplus. Thompson afferma che “La maggior parte dei 5.137 Valiant venduti negli Stati Uniti dalla War Assets Administration, Reconstruction Finance Corporation e altre agenzie furono ceduti per 450 dollari, appena 1 dollaro per cavallo vapore, a operatori di irrorazione agricola che volevano solo i motori R-985 e R-975.”
Questo dato illumina un aspetto interessante della storia dell’aviazione post-bellica americana: molti velivoli militari surplus non trovarono una seconda vita come aerei completi, ma furono acquistati principalmente come fonte di parti di ricambio o, come in questo caso, per i loro preziosi motori. Il costo irrisorio di questi aerei surplus, paragonato al loro valore originale, testimonia la massiccia sovrapproduzione bellica e la rapida svalutazione dei mezzi militari specializzati in tempo di pace.
È probabile che pochissimi BT-13 abbiano trovato una seconda carriera nell’aviazione civile come velivoli completi, diversamente da quanto accaduto per altri addestratori come lo Stearman PT-17, che ebbe un’ampia diffusione post-bellica come aereo acrobatico e per l’irrorazione agricola. Questo destino riflette probabilmente le caratteristiche del BT-13: non abbastanza semplice e robusto come i biplani primari, né sufficientemente prestante come gli addestratori avanzati, il Valiant si trovò in una posizione intermedia che lo rendeva meno attraente per gli utilizzi civili.
Principali varianti del Vultee BT-13 Valiant
- BC-3: Vultee Model V.51 con carrello retrattile e motore Pratt & Whitney R-1340-45 da 600 cavalli, un solo esemplare costruito, non entrò in produzione
- BT-13: Vultee Model V.54 con carrello fisso e motore R-985-25 da 450 cavalli, 300 esemplari costruiti
- BT-13A: versione simile alla BT-13 ma dotata di motore R-985-AN-1 da 450 e altre modifiche minori. Ne furono costruiti 6407 e i superstiti vennero rinominati T-13A nel 1948
- BT-13B: versione simile alla BT-13A ma con impianto elettrico a 24 volt. 1125 esemplari costruiti
- BT-15: versione simile alla BT-13A ma con motore Wright R-975-11 da 450 hp; 1693 esemplari costruiti
- XBT-16: denominazione assegnata ad un esemplare di BT-13A che nel 1942 venne ricostruito con una fusoliera realizzata in plastica
- SNV-1: designazione usata per indicare i BT-13A usati dalla marina americana, 1350 aerei furono trasferiti dall’USAAF alla US Navy
- SNV-2: designazione usata per indicare i BT-13B usati dalla marina americana, 650 aerei furono trasferiti dall’USAAF alla US Navy
- T-13A: tutti gli esemplari sopravvissuti di BT-13A ottennero questa denominazione ufficiale a partire dal 1948. Per evitare confusione con il il biplano da addestramento PT-13 in pratica continuarono a essere indicati BT-13
Informazioni aggiuntive
- Nazione: USA
- Modello: Vultee BT-13 Valiant
- Costruttore: Vultee Aircraft Inc.
- Tipo: Addestramento
- Motore:
Pratt & Whitney R-985-AN-1 Wasp Junior, radiale a 9 cilindri, raffreddato ad aria, da 450 HP
- Anno: 1940
- Apertura alare m.: 12.80
- Lunghezza m.: 8.79
- Altezza m.: 3.51
- Peso al decollo Kg.: 2.039
- Velocità massima Km/h: 390
- Quota massima operativa m.: 6.600
- Autonomia Km: 1.167
- Armamento difensivo:
–
- Equipaggio: 2
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- Thompson, Jonathan (1992). Vultee Aircraft 1932-1947. Santa Ana. ISBN 0913322024.
- Smithsonian
- USAF Museum
- Alaska Commemorative Air Force