Vought OS2U Kingfisher

di redazione
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Il Kingfisher fu l’aereo da ricognizione più diffuso per tutta la Seconda Guerra Mondiale a bordo delle principali unità della marina americana.

Progettato nel 1937, il Kingfisher fu prodotto in serie dal ’40 al ’42, rimanendo comunque in servizio fino al termine della guerra; un centinaio di esemplari venne impiegato dalla Royal Navy.

Il Vought OS2U Kingfisher è un idrovolante monomotore monoplano, con il galleggiante principale al di sotto della fusoliera e due più piccoli verso le estremità delle ali. Il motore è un Pratt & Whitney radiale.

Questo idrovolante da osservazione catapultabile rappresentò per anni gli “occhi della flotta” americana, operando nell’ombra dei più celebri caccia e bombardieri, ma svolgendo compiti di importanza cruciale per le operazioni navali nel Pacifico e nell’Atlantico.

Con la sua caratteristica configurazione a galleggiante centrale e galleggianti stabilizzatori, il Kingfisher divenne un elemento familiare sui ponti delle navi da battaglia e degli incrociatori americani. Le sue prestazioni, seppur modeste a causa del motore di potenza limitata, erano perfettamente adeguate ai compiti di ricognizione e osservazione per cui era stato progettato. La sua versatilità era ulteriormente accresciuta dalla capacità di operare anche con carrello fisso a ruote in configurazione “taildragger”, caratteristica che gli consentiva di operare sia dal mare che da piste terrestri.

Il Kingfisher si affermò come il principale idrovolante da osservazione imbarcato utilizzato dalla Marina degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, con una produzione complessiva di 1.519 esemplari. La sua diffusione non si limitò alle forze armate americane: prestò servizio anche con il Marine Corps statunitense nello Squadrone da Ricognizione Marina Tre (VMS-3), con la Guardia Costiera degli Stati Uniti presso le stazioni aeree costiere, con la Fleet Air Arm della Royal Navy britannica, con la Marina Sovietica e con la Royal Australian Air Force.

Una variante particolare, designata OS2N, venne prodotta dalla Naval Aircraft Factory di Philadelphia, Pennsylvania, ed era essenzialmente identica alla versione OS2U-3 costruita dalla Vought. Il primo volo del Kingfisher avvenne il 1° marzo 1938, segnando l’inizio di una carriera operativa che si sarebbe protratta ben oltre le aspettative iniziali.

Una formazione di Vought OS2U Kingfisher in volo
Una formazione di Vought OS2U Kingfisher in volo

Progetto e sviluppo

Verso la fine degli anni ’30, l’ingegnere della Vought Rex Beisel ricevette l’incarico di progettare un aereo monoplano da osservazione per la Marina degli Stati Uniti, adatto a svolgere molteplici compiti, tra cui quello fondamentale di dirigere il tiro delle navi da battaglia. La sfida era considerevole: sostituire i tradizionali biplani da osservazione con un design monoplano più moderno, incorporando al contempo innovazioni tecnologiche significative.

Beisel non si limitò a disegnare un semplice successore dei precedenti velivoli, ma introdusse soluzioni tecniche all’avanguardia che resero il Kingfisher un pioniere sotto diversi aspetti. Fu infatti il primo aereo prodotto in serie ad essere assemblato con la tecnica della saldatura a punti, un processo sviluppato congiuntamente dalla Vought e dalla Naval Aircraft Factory per creare una fusoliera liscia, resistente al cedimento strutturale e capace di generare minore resistenza aerodinamica.

L’approccio innovativo di Beisel non si fermò alla tecnica costruttiva. Il progettista introdusse anche dispositivi di ipersostentamento e spoiler per migliorare le caratteristiche di volo. In una configurazione unica per l’epoca, flap deflettori e alettoni abbassabili vennero posizionati sul bordo di uscita dell’ala per aumentare la curvatura del profilo alare e creare così una portanza addizionale, caratteristica particolarmente utile nelle operazioni a bassa velocità tipiche del recupero in mare.

Il primo prototipo volò nel 1938, spinto da un motore radiale raffreddato ad aria Pratt & Whitney R-985-4 Wasp Junior da 450 cavalli (340 kW). Nonostante la potenza relativamente modesta, le caratteristiche aerodinamiche avanzate del velivolo gli conferivano prestazioni adeguate per i compiti previsti.

Sebbene concepito principalmente per missioni di osservazione, il Kingfisher non era sprovvisto di capacità offensive. Per le missioni di combattimento, il pilota disponeva di una mitragliatrice Browning M1919 calibro 0,30 pollici (7,62 mm), montata in posizione ribassata nella parte anteriore destra dell’abitacolo e sparante tra le teste dei cilindri del motore. L’operatore radio/mitragliere, invece, gestiva un’altra mitragliatrice calibro 0,30 pollici (o una coppia) montata su un supporto flessibile ad anello Scarff.

La capacità offensiva del Kingfisher si estendeva anche al trasporto di armamento esterno: l’aereo poteva infatti portare due bombe da 100 libbre (45 kg) o due cariche di profondità da 325 libbre (147 kg), consentendogli di svolgere limitate missioni offensive contro obiettivi navali o sottomarini avvistati durante le missioni di pattugliamento.

La versatilità del “Kingfisher”, come venne designato, si manifestò anche nel suo impiego come addestratore, tanto nella configurazione idrovolante quanto in quella terrestre con carrello fisso. Questa doppia natura lo rese un velivolo particolarmente prezioso anche nelle fasi di formazione degli equipaggi destinati a operare sugli idrovolanti navali.

Impiego operativo

Esordio

I primi 54 Kingfisher furono consegnati alla Marina degli Stati Uniti a partire dall’agosto 1940, e già prima della fine dello stesso anno 6 esemplari erano stati assegnati alla Battle Force di stanza a Pearl Harbor. Dei successivi 158 OS2U-2 prodotti, una parte considerevole venne destinata all’addestramento presso la Naval Air Station di Pensacola, in Florida, ma 53 furono assegnati per equipaggiare i neocostituiti Squadroni di Pattuglia Costiera, basati presso la Naval Air Station di Jacksonville, sempre in Florida. Nel 1942, vennero istituiti altri nove Squadroni di Pattuglia Costiera, tutti equipaggiati esclusivamente con OS2N-1 costruiti dalla Naval Aircraft Factory.

Azione

Il Kingfisher venne ampiamente impiegato come aereo da ricognizione imbarcato, lanciato tramite catapulta, sulle navi da battaglia, incrociatori pesanti e incrociatori leggeri della Marina statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo ruolo fu determinante nel supporto ai bombardamenti costieri e nelle operazioni di salvataggio aria-mare.

Due esempi emblematici delle capacità di soccorso di questo velivolo includono il recupero dell’asso della Prima Guerra Mondiale Eddie Rickenbacker e del suo equipaggio dal Pacifico nel novembre 1942 e l’eccezionale impiego dell’aereo da parte del Tenente John A. Burns il 30 aprile 1944. In quest’ultima occasione, Burns utilizzò il suo Kingfisher come un improvvisato “taxi acquatico” per trasportare aviatori tratti in salvo dalla laguna di Truk fino al sottomarino Tang, che stava svolgendo compiti di soccorso nei pressi dell’atollo. Complessivamente, Burns riuscì a salvare dieci sopravvissuti in due viaggi e venne insignito della Navy Cross per il suo straordinario impegno.

Guardia Costiera e alleati

La Guardia Costiera degli Stati Uniti ricevette 76 OS2U-3 Kingfisher a partire dal 1942 e li impiegò in ruoli di guerra anti-sommergibile, ricognizione e ricerca e soccorso. Benché nessun Kingfisher della Guardia Costiera sia accreditato dell’affondamento di sottomarini nemici, questi velivoli ebbero successo nel soccorrere marinai da navi affondate da siluri nemici. La Guardia Costiera continuò a operare con i Kingfisher fino all’ottobre 1944.

L’Australia ricevette 18 Kingfisher da un lotto di aerei ordinati originariamente dalle Indie Orientali Olandesi e dirottati verso l’Australia nel 1942. Inizialmente, questi velivoli vennero impiegati come addestratori per piloti destinati agli idrovolanti, ma nel 1943 furono utilizzati per equipaggiare lo Squadron N. 107 della RAAF, che svolse compiti di scorta ai convogli fino al suo scioglimento nell’ottobre 1945. Un Kingfisher venne anche impiegato a supporto della Spedizione Nazionale Australiana di Ricerca Antartica nel 1947-48, dimostrando la versatilità e l’affidabilità del velivolo anche in condizioni climatiche estreme.

Longevità inaspettata

Durante tutto il suo servizio nella Marina degli Stati Uniti, l’OS2U e persino il suo predecessore, il Curtiss SOC Seagull, rimasero in servizio molto più a lungo del previsto. Questo prolungamento della vita operativa fu dovuto principalmente al fallimento del successore designato, il Curtiss SO3C Seamew, che soffrì di un motore insufficientemente potente e si rivelò un completo insuccesso.

Il Kingfisher venne sostituito solo lentamente nelle fasi finali della Seconda Guerra Mondiale con l’introduzione del Curtiss SC Seahawk, i cui primi esemplari raggiunsero la Marina degli Stati Uniti nell’ottobre 1944. Questa graduale transizione evidenzia ulteriormente l’affidabilità e l’efficacia del Kingfisher, che continuò a svolgere il suo ruolo di “occhi della flotta” fino agli ultimi mesi del conflitto.

Aviatori statunitensi abbattuti nei dintorni di Truk
Aviatori statunitensi abbattuti nei dintorni di Truk

Kingfisher in azione

Direzione del tiro

Uno dei ruoli fondamentali del Kingfisher era l’osservazione e la direzione del tiro durante i bombardamenti navali di obiettivi costieri. Catapultato dalla nave da battaglia o dall’incrociatore di appartenenza, l’idrovolante prendeva posizione a distanza di sicurezza ma con eccellente visibilità sull’obiettivo. Da questa posizione privilegiata, l’equipaggio osservava gli impatti dei proiettili e comunicava via radio le correzioni necessarie per aumentare la precisione del tiro.

Questa funzione, apparentemente semplice, richiedeva in realtà grande abilità e sangue freddo da parte degli equipaggi. I Kingfisher operavano spesso sotto il fuoco delle batterie costiere nemiche e, data la loro bassa velocità, erano facili bersagli per la contraerea o per eventuali caccia nemici. Nonostante questi rischi, gli equipaggi dei Kingfisher svolsero un ruolo cruciale nel garantire l’efficacia dei bombardamenti navali durante numerose operazioni nel Pacifico.

Salvataggio di Eddie Rickenbacker

Tra i numerosi episodi che videro protagonista il Kingfisher, uno dei più celebri riguarda il salvataggio dell’asso dell’aviazione della Prima Guerra Mondiale Eddie Rickenbacker. Nell’ottobre 1942, l’aereo che trasportava Rickenbacker e altri sette uomini, in missione di ispezione nel Pacifico, si perse a causa di problemi di navigazione e fu costretto ad ammarare. I sopravvissuti rimasero alla deriva su zattere di salvataggio per 24 giorni prima di essere avvistati.

Fu proprio un Kingfisher, pilotato dal Tenente William F. Eadie, a individuare e soccorrere Rickenbacker e due dei suoi compagni il 13 novembre 1942. Le dimensioni limitate dell’idrovolante non consentivano di imbarcare tutti i naufraghi contemporaneamente, ma Eadie riuscì comunque a trainarli fino a una nave di soccorso nelle vicinanze. Questo episodio, ampiamente pubblicizzato, contribuì a far conoscere al grande pubblico le capacità di ricerca e soccorso del piccolo idrovolante.

Il salvataggio di Truk

Un altro episodio straordinario che merita di essere ricordato si verificò il 30 aprile 1944, quando il Tenente John A. Burns utilizzò il suo Kingfisher in modo assolutamente non convenzionale. Durante un’operazione aerea sulla laguna di Truk, diversi aviatori americani furono abbattuti e si ritrovarono in acqua. Il sottomarino USS Tang (SS-306) era in posizione per raccogliere i sopravvissuti, ma operare in superficie in acque nemiche rappresentava un rischio considerevole.

Burns, dopo aver ammarato, iniziò a raccogliere i piloti abbattuti, facendoli sedere sulle ali e sulla fusoliera del suo Kingfisher, trasformandolo in un improvvisato “taxi acquatico”. Con questo carico umano ben oltre le specifiche di progetto, l’idrovolante navigò in superficie fino al sottomarino Tang, permettendo ai sopravvissuti di mettersi in salvo. In due viaggi successivi, Burns riuscì a salvare complessivamente dieci aviatori. Per questa straordinaria azione, che dimostrò non solo coraggio ma anche eccezionale abilità nel gestire il velivolo in condizioni estreme, Burns fu insignito della Navy Cross.

Eredità

Il Kingfisher, pur non essendo un velivolo rivoluzionario in termini di prestazioni, introdusse numerose innovazioni tecniche che influenzarono lo sviluppo degli aerei navali successivi. La tecnica della saldatura a punti, sperimentata su larga scala per la prima volta con questo aereo, divenne in seguito uno standard per molte costruzioni aeronautiche.

I dispositivi di ipersostentazione avanzati, con flap deflettori e alettoni abbassabili sul bordo di uscita dell’ala, rappresentarono un’altra innovazione significativa. Questa configurazione, che aumentava la curvatura del profilo alare e creava portanza addizionale, fu particolarmente utile per un idrovolante che doveva operare a basse velocità durante decolli e ammaraggi.

La configurazione con galleggiante centrale e stabilizzatori laterali del Kingfisher, pur non essendo unica, venne perfezionata in questo modello per garantire stabilità anche in condizioni di mare mosso. Questa esperienza influenzò la progettazione di successivi idrovolanti militari, contribuendo all’evoluzione di questa particolare classe di velivoli.

Principali varianti del Vought OS2U Kingfisher

  • XOS2U-1: designazione ufficiale per il prototipo, un solo esemplare costruito con motore Pratt & Whitney R-985-4 radiale da 450 hp
  • OS2U-1: prima versione in produzione di serie, identica al prototipo tranne che per il motore che era un Pratt & Whitney R-985-48, sempre da 450 cavalli. Ne furono costruiti 54 esemplari.
  • OS2U-2: seconda versione in produzione di serie, realizzata in 158 esemplari. Differiva dalla prima per il motore, che era un Pratt & Whitney R-985-50 ancora da 450 cavalli e per una serie di modifiche minori.
  • OS2U-3: principale variante di produzione, derivata dalla OS2U-2 ma con importanti modifiche: il motore era un Pratt & Whitney R-985-AN2 e venne costruita in 1.006 esemplari
  • OS2U-4: due esemplari ottenuti dalla conversione di altre versioni, venne sperimentata una nuova ala con maggiore allungamento e minore corda, non entrò in produzione e non seguirono ulteriori sviluppi
  • OS2N-1: designazione assegnata agli OS2U-3 costruiti dalla Naval Aircraft Factory. Ne furono realizzati 300 esemplari, molto simili alla versione di partenza ma dotati di motori Pratt & Whitney R-985-AN-2 o AN-8 da 450 cavalli
  • Kingfisher I: designazione assegnata a 100 esemplari di OS2U-3, costruiti su ordine britannico per le esigenze della Royal Navy

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: USA
  • Modello: Vought OS2U-1 Kingfisher
  • Costruttore: United Aircraft Corp.
  • Tipo: Ricognizione
  • Motore:

    Pratt & Whitney r-985-48 Wasp Jr., radiale a 9 cilindri, raffreddato ad aria da 450 HP.

  • Anno: 1940
  • Apertura alare m.: 10.94
  • Lunghezza m.: 10.31
  • Altezza m.: 4.59
  • Peso al decollo Kg.: 1.815
  • Velocità massima Km/h: 264 a 1.680 m.
  • Quota massima operativa m.: 5.950
  • Autonomia Km: 1.300 
  • Armamento difensivo:

    2 mitragliatrici

  • Equipaggio: 2
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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