La corazzata della Regia Marina Italiana Littorio

Littorio

di redazione
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La classe Littorio (detta anche classe Vittorio Veneto) avrebbe dovuto comprendere 4 navi ma soltanto tre vennero effettivamente completate in quanto l’ultima, la corazzata Impero, non entrò mai in servizio. Le quattro unità avevano un dislocamento previsto di 35.000 tonnellate, in ossequio agli accordi di Washington, e i lavori di costruzione e completamento richiesero un notevole sforzo.
Il progetto delle unità della classe Littorio iniziò nel 1934, erano navi di dimensioni e di armamento notevole destinate ad operare solo nelle ristrette acque del Mediterraneo, già in fase di progetto infatti si decise di sacrificare l’autonomia delle navi a vantaggio dell’armamento e della velocità.
I principali difetti di queste navi erano l’assenza di un radar per il puntamento e una generale inadeguatezza delle difese antiaeree. La protezione passiva, in particolare quella sommersa, era invece formidabile e dimostrò più volte la sua efficacia.

Il 10 giugno 1940, al momento dell’entrata in guerra dell’Italia, la corazzata Littorio non era ancora entrata in servizio e fu soltanto in estate che la nave, pienamente operativa, entrò a far parte della IX divisione con base a Taranto. Nel porto pugliese, nella notte tra l’11 e il 12 novembre del 1940 venne colpita da tre siluri sganciati dagli aerosiluranti britannici Swordfish rimanendo danneggiata e rientrando in servizio sei mesi più tardi.

Nel 1941 nella battaglia di Capo Matapan venne colpita da un altro siluro che riuscì a rallentarla senza danneggiarla gravemente; nel corso dell’anno venne impiegata in missioni di scorta indiretta dei convogli diretti in Nord Africa senza scontrarsi mai con le forze alleate.

Nel 1942 la Littorio prese parte alla seconda battaglia della Sirte e, insieme alla gemella Vittorio Veneto, alla battaglia aeronavale di mezzo giugno. In questo secondo scontro venne nuovamente colpita da un siluro e anche da una bomba, senza subire gravi danni. Nella battaglia di mezzo agosto sia Littorio sia la Vittorio Veneto rimasero in porto, apparentemente a causa della scarsità di nafta.

Nell’autunno del 1942 entrò in servizio la terza unità della classe, la corazzata Roma che insieme alle altre due e al grosso della flotta venne trasferita a La Spezia. Nella notte tra il 18 e il 19 aprile 1943 la Littorio venne danneggiata nel corso di un bombardamento aereo ma era perfettamente operativa alla data dell’8 settembre 1943.

Dopo la caduta del fascismo la nave venne ribattezzata Italia e con l’armistizio la squadra di navi presenti nel porto di La Spezia salpò in un primo momento in direzione della Sardegna e quindi verso Malta, in ottemperanza alle condizioni di resa imposte dagli alleati. Il 9 settembre la flotta venne intercettata da bombardieri tedeschi che utilizzarono delle bombe teleguidate di nuovissimo tipo, le cosiddette Fritz-X con cui affondarono la corazzata Roma e danneggiarono l’Italia.
Arrivate a Malta la Italia e la Vittorio Veneto vennero trasferite ad Alessandria e non vennero impiegate in azione e, in ossequio alle condizioni di pace, vennero demolite tra il 1948 e il 1955.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Italia
  • Tipo nave: Corazzata
  • Classe:Littorio
  • Cantiere:

    Ansaldo di Genova


  • Data impostazione: 28 ottobre 1934
  • Data Varo: 22 agosto 1937
  • Data entrata in servizio: 6 maggio 1940
  • Lunghezza m.: 237.8
  • Larghezza m.: 32.9
  • Immersione m.: 10.5
  • Dislocamento t.: 43.624
  • Apparato motore:

    8 caldaie, 4 gruppi di turbine a vapore, 4 eliche


  • Potenza cav.: 128.000
  • Velocità nodi: 31
  • Autonomia miglia: 3.920
  • Armamento:

    9 cannoni da 381mm, 12 cannoni da 152mm, 4 cannoni illuminanti da 120mm, 12 cannoni da 90mm antiaerei, 20 cannoni da 37mm, 28 mitragliere da 20mm, 3 idrovolanti IMAM Ro.43 oppure Reggiane Re 2000, una catapulta a vapore


  • Corazzatura:

    Cintura principale 350mm, ponte 162mm, torrette 350mm,


  • Equipaggio: 1.950
  • Bibliografia – Riferimenti:
      

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