Nato il 27 gennaio 1920 e caduto in servizio il 26 ottobre 1944, Hiroyoshi Nishizawa (西澤 広義), pilota della Marina Imperiale Giapponese si distinse per le sue eccezionali capacità di volo e per il suo contributo determinante nelle campagne aeree del Pacifico. Con un totale di vittorie aeree che secondo le sue stesse dichiarazioni raggiunse le 86-87 abbattimenti confermati, Nishizawa è considerato tra i più efficaci assi della caccia giapponese del conflitto mondiale.
Origini e Formazione
Hiroyoshi Nishizawa nacque in un villaggio montano della prefettura di Nagano, quinto figlio di Mikiji e Miyoshi Nishizawa. Il padre dirigeva una fabbrica di sake, attività che caratterizzava l’economia locale di quella regione del Giappone centrale. Dopo aver completato gli studi elementari superiori, il giovane Hiroyoshi iniziò a lavorare in una fabbrica tessile, seguendo un percorso professionale tipico per i giovani della sua condizione sociale.
Il destino di Nishizawa cambiò radicalmente nel giugno 1936, quando un manifesto di reclutamento catturò la sua attenzione. L’appello per volontari nel programma di addestramento Yokaren (riservisti di volo) rappresentò l’opportunità di una vita completamente diversa. Nishizawa si candidò con successo e fu ammesso come allievo pilota nella Classe Otsu n. 7 della Forza Aerea Navale Giapponese.
Il percorso di addestramento si rivelò impegnativo ma formativo. Nishizawa completò il corso di volo nel marzo 1939, classificandosi sedicesimo su una classe di settantuno allievi. Questo risultato, pur non eccezionale, dimostrava comunque competenze aeronautiche solide che sarebbero state perfezionate dall’esperienza operativa.
Servizio Pre-Bellico
Prima dello scoppio del conflitto nel Pacifico, Nishizawa prestò servizio presso diversi Kōkūtai (gruppi aerei) della Marina Imperiale. La sua esperienza operativa iniziò con i gruppi aerei di Oita, Omura e Suzuka, dove acquisì familiarità con le procedure operative standard e perfezionò le tecniche di volo in formazione e combattimento aereo.
Nell’ottobre 1941, pochi mesi prima dell’ingresso del Giappone nel conflitto mondiale, Nishizawa fu trasferito al Chitose Kōkūtai con il grado di sottufficiale di prima classe. Questo trasferimento si rivelò cruciale per la sua carriera militare, poiché lo collocò in una posizione strategica per partecipare alle prime fasi delle operazioni aeree nel Pacifico.
Operazioni Belliche
Dopo l’attacco a Pearl Harbor e l’apertura delle ostilità con le forze alleate, lo squadrone di Nishizawa del Chitose Air Group si trasferì sull’aeroporto di Vunakanau, situato sull’isola di Nuova Britannia, recentemente conquistata dalle forze giapponesi. Inizialmente, l’unità operava ancora con i caccia Mitsubishi A5M, velivoli ormai considerati obsoleti rispetto agli standard del 1942.
La transizione verso i nuovi caccia Mitsubishi Zero (A6M2, Modello 21) avvenne nella stessa settimana dell’arrivo a Vunakanau, segnando l’inizio dell’era operativa di Nishizawa sui caccia che lo avrebbero reso famoso. Il primo presunto abbattimento di Nishizawa avvenne il 3 febbraio 1942, quando, pilotando ancora un A5M, attaccò un idrovolante PBY Catalina. Tuttavia, ricerche storiche successive hanno stabilito che l’aereo alleato, pur danneggiato, riuscì a rientrare alla base.
Il 10 febbraio 1942, lo squadrone di Nishizawa fu incorporato nel nuovo 4° Gruppo Aereo. Con la disponibilità crescente di caccia Zero, Nishizawa ricevette un A6M2 con codice di coda F-108, velivolo che avrebbe pilotato nelle operazioni successive in Nuova Guinea.
Il Tainan Air Group e la Campagna di Nuova Guinea
Il 1° aprile 1942 rappresentò una data cruciale nella carriera di Nishizawa. Il suo squadrone fu trasferito a Lae, in Nuova Guinea, e assegnato al prestigioso Tainan Air Group. Questa unità d’élite della Marina Imperiale Giapponese raggruppava alcuni dei migliori piloti da caccia della forza aerea navale.
A Lae, Nishizawa iniziò a volare insieme agli assi Saburō Sakai e Toshio Ōta, formando un trio che sarebbe diventato leggendario nell’aviazione giapponese. Lo squadrone era comandato dal tenente Junichi Sasai, pilota esperto che avrebbe guidato l’unità attraverso alcune delle battaglie aeree più intense del conflitto pacifico.
Sakai, che divenne amico intimo di Nishizawa, lo descrisse come un uomo di circa 173 centimetri di altezza e 63 chilogrammi di peso, dall’aspetto pallido e smunto, continuamente afflitto da malaria e malattie tropicali della pelle. Nonostante le condizioni fisiche spesso precarie, Nishizawa era abile nello judo e veniva considerato dai compagni di squadrone un individuo riservato e taciturno. Il soprannome “Il Diavolo” derivava dalle sue straordinarie capacità acrobatiche e dal controllo magistrale del velivolo durante il combattimento.
Le operazioni del Tainan Air Group si concentravano principalmente sui combattimenti aerei contro i caccia delle United States Army Air Forces e della Royal Australian Air Force che operavano da Port Moresby. L’11 aprile 1942, Nishizawa ottenne la sua prima vittoria confermata in solitario, abbattendo un P-39 Airacobra dell’USAAF. Questo successo fu seguito da una serie impressionante di vittorie: tra il 1° e il 3 maggio, in un periodo di sole 72 ore, Nishizawa rivendicò sei abbattimenti aggiuntivi, raggiungendo così lo status di asso della caccia.
Il Trio della Pulizia e l’Episodio di Port Moresby
Nishizawa, insieme a Sakai e Ōta, formava il celebre “Trio della Pulizia” (Cleanup Trio), denominazione che rifletteva la loro efficacia nel combattimento aereo. Un episodio particolare illustra sia la personalità di Nishizawa che l’atmosfera di quei mesi di guerra.
La sera del 16 maggio 1942, i tre piloti stavano ascoltando una trasmissione radiofonica australiana quando Nishizawa riconobbe la “Danse Macabre” del compositore francese Camille Saint-Saëns. Ispirato da questa “danza della morte”, Nishizawa propose ai compagni di eseguire una dimostrazione acrobatica sopra l’aeroporto nemico di Port Moresby durante la missione del giorno successivo.
Il 17 maggio 1942, durante una missione guidata dal tenente comandante Tadashi Nakajima, i tre piloti si separarono dalla formazione principale per eseguire tre looping stretti in formazione serrata sopra Port Moresby. Nishizawa, entusiasta del risultato, indicò la volontà di ripetere la performance. I tre Zero scesero a 1.800 metri di quota ed eseguirono altri tre looping, sempre senza attirare fuoco contraereo dal suolo.
Le conseguenze di questa esibizione non tardarono ad arrivare. Verso le 21:00, il tenente Sasai convocò i tre piloti nel suo ufficio, mostrando loro una lettera in inglese che era stata sganciata sulla base di Lae da un aereo nemico. Il messaggio, ironico ma sportivo, esprimeva apprezzamento per l’esibizione acrobatica e invitava gli stessi piloti a ripetere la performance indossando sciarpe verdi, promettendo un “benvenuto totale” per la prossima visita.
Nonostante il rimprovero del comandante di squadrone, che proibì future esibizioni acrobatiche sopra basi nemiche, i tre assi considerarono l’episodio come un successo che valeva la pena del rischio corso.
Guadalcanal
Nell’agosto 1942, il Tainan Air Group si trasferì a Rabaul per partecipare alle operazioni contro le forze statunitensi a Guadalcanal. Questa campagna rappresentò una delle fasi più intense e decisive della guerra aerea nel Pacifico, con combattimenti quotidiani che misero alla prova le capacità e la resistenza di entrambi i contendenti.
Il primo scontro significativo avvenne il 7 agosto 1942, quando Nishizawa rivendicò sei abbattimenti di caccia F4F Wildcat. Tuttavia, ricerche storiche successive hanno confermato solo due vittorie effettive, evidenziando le difficoltà nell’accertamento preciso dei risultati durante i combattimenti aerei della Seconda Guerra Mondiale.
L’8 agosto 1942 segnò un momento traumatico per Nishizawa. Il suo amico più stretto, Saburō Sakai, fu gravemente ferito durante un combattimento con bombardieri imbarcati della US Navy. Nishizawa, accortosi della scomparsa di Sakai, entrò in uno stato di collera e iniziò a perlustrare l’area sia alla ricerca di segni dell’amico che di americani da combattere. Dopo aver recuperato il controllo, rientrò a Lakunai.
Con grande sorpresa di tutti, Sakai riuscì a rientrare alla base dopo un volo di quattro ore e quarantasette minuti per 1.040 chilometri, pilotando il suo Zero danneggiato nonostante una ferita alla testa che lo aveva reso cieco da un occhio. Nishizawa, insieme al tenente Sasai e a Toshio Ōta, trasportò l’amico semicosciente all’ospedale, assumendo personalmente il controllo del veicolo per garantire il trasporto più rapido ma delicato possibile verso il chirurgo.
Il prolungato conflitto su Guadalcanal si rivelò particolarmente costoso per il gruppo aereo di Nishizawa, che fu ridenominato 251° nel novembre 1942. Il miglioramento degli aerei e delle tattiche americane comportò perdite significative tra i piloti giapponesi più esperti. Il tenente Sasai, con 27 vittorie, fu abbattuto e ucciso dal capitano Marion E. Carl il 26 agosto 1942. Toshio Ōta, con 34 abbattimenti, perse la vita il 21 ottobre 1942.
Addestramento in Giappone
A metà novembre 1942, il 251° fu richiamato alla base aerea di Toyohashi, in Giappone, per ricostituire le proprie forze dopo le pesanti perdite subite. I dieci piloti sopravvissuti, incluso Nishizawa, furono tutti assegnati a compiti di addestramento. A questo punto della guerra, Nishizawa aveva accumulato circa 40 vittorie aeree complete o parziali, sebbene alcune fonti riportino un totale di 54 abbattimenti.
Durante la permanenza in Giappone, Nishizawa visitò regolarmente Saburo Sakai, ancora in convalescenza nell’ospedale di Yokosuka. Nishizawa espresse chiaramente il suo malcontento per i nuovi compiti di istruttore, lamentandosi con l’amico: “Saburo, riesci a immaginarmi mentre volo su un vecchio biplano traballante, insegnando a qualche stupido ragazzino come virare e come non sporcarsi i pantaloni?”
Nishizawa attribuiva la perdita della maggior parte dei compagni piloti al crescente vantaggio materiale delle forze alleate e al miglioramento degli aerei e delle tattiche americane. “Non è più come ti ricordi, Saburo,” disse. “Non c’era niente che potessi fare. C’erano troppi aerei nemici, semplicemente troppi.” Nonostante questa consapevolezza, Nishizawa non vedeva l’ora di tornare in combattimento: “Voglio di nuovo un caccia sotto le mie mani. Devo assolutamente tornare in azione. Rimanere a casa in Giappone mi sta uccidendo.”
Ritorno alle Operazioni
Il malcontento di Nishizawa per i mesi di inattività in Giappone ebbe fine quando lui e il 251° tornarono a Rabaul nel maggio 1943. Nel giugno 1943, i risultati di Nishizawa furono riconosciuti con un dono del comandante dell’11ª Flotta Aerea, il vice ammiraglio Jin’ichi Kusaka. Nishizawa ricevette una spada militare con l’iscrizione “Buko Batsugun” (“Per Valore Militare Cospicuo”).
Nel settembre 1943, Nishizawa fu trasferito al 253° Gruppo Aereo nella Nuova Britannia. Nel novembre dello stesso anno, fu promosso al grado di warrant officer e riassegnato a compiti di addestramento in Giappone con l’Oita Air Group.
Nel febbraio 1944, Nishizawa si unì al 203° Gruppo Aereo, operante dalle Isole Curili, una zona relativamente lontana dalle azioni più intense del conflitto. Questa assegnazione rappresentava un periodo di relativa tranquillità operativa, lontano dai teatri di guerra più attivi.
Campagna delle Filippine
Nell’ottobre 1944, il 203° fu trasferito a Luzon, nelle Filippine, riportando Nishizawa al centro delle operazioni belliche. Nishizawa e altri quattro piloti furono distaccati presso un aeroporto più piccolo a Cebu, posizione strategica per le operazioni nell’arcipelago filippino.
Il 25 ottobre 1944 rappresentò una data storica sia per Nishizawa che per la guerra nel Pacifico. Nishizawa guidò la scorta caccia composta da quattro A6M5, pilotati da lui stesso, Misao Sugawa, Shingo Honda e Ryoji Baba, per il primo grande attacco kamikaze della guerra. L’obiettivo era la task force “Taffy 3” del vice ammiraglio Clifton Sprague, che proteggeva gli sbarchi durante la Battaglia del Golfo di Leyte.
Durante questa missione di scorta ai kamikaze, Nishizawa registrò quelle che furono le sue ultime vittorie aeree: l’86° e l’87° abbattimento, entrambi caccia Grumman F6F Hellcat. Queste vittorie rappresentarono il culmine della sua carriera di pilota da caccia e le ultime aggiunte al suo impressionante record bellico.
Durante il volo del 25 ottobre, Nishizawa ebbe una premonizione riguardo alla propria morte, vedendo in una visione il proprio destino. Dopo essere rientrato alla base e aver riferito il successo della missione al comandante Nakajima, Nishizawa si offrì volontario per partecipare alla missione kamikaze del giorno successivo. La sua richiesta fu respinta dai superiori.
Il suo A6M5 Zero fu invece armato con una bomba da 250 chilogrammi e pilotato dal Naval Air Pilot di prima classe Tomisaku Katsumata, un pilota meno esperto. Katsumata si tuffò sulla portaerei di scorta USS Suwanee al largo di Surigao. L’impatto sulla pista di volo causò una reazione a catena che coinvolse un bombardiere-silurante appena recuperato e altri nove aerei sul ponte di volo. Sebbene la nave non colò a picco, bruciò per diverse ore, causando 85 morti, 58 dispersi e 102 feriti tra l’equipaggio.
Il giorno seguente, il 26 ottobre 1944, con il proprio Zero distrutto nella missione kamikaze, Nishizawa e altri piloti del 201° Kōkūtai salirono a bordo di un aereo da trasporto Nakajima Ki-49 “Donryu” (nome in codice alleato “Helen”) per trasferirsi a Clark Field a Mabalacat, Pampanga. L’obiettivo era trasferire caccia Zero sostitutivi da Luzon al loro aeroporto a Cebu.
Sopra Calapan, sull’isola di Mindoro, il Ki-49 fu attaccato da due F6F Hellcat dello squadrone VF-14 della portaerei USS Wasp e abbattuto in fiamme. Nishizawa morì come passeggero, probabilmente vittima del tenente Harold P. Newell, a cui fu accreditato l’abbattimento di un “Helen” a nordest di Mindoro quella mattina.
Riconoscimenti Postumi
Alla notizia della morte di Nishizawa, il comandante della Flotta Combinata, ammiraglio Soemu Toyoda, onorò la memoria del pilota con una menzione in un bollettino per tutte le unità e lo promosse postumo al grado di tenente junior-grade. Nishizawa ricevette anche il nome postumo “Bukai-in Kohan Giko Kyoshi”, una frase buddista zen che si traduce: “Nell’oceano militare, riflettente di tutti i piloti distinti, una persona buddista onorata.”
A causa della confusione degli ultimi mesi della guerra del Pacifico, la pubblicazione del bollettino fu ritardata e i servizi funebri non si tennero fino al 2 dicembre 1947. I resti di Nishizawa non furono mai recuperati.
Informazioni aggiuntive
- Data di Nascita: 27 Gennaio 1920
- Data morte: 26 Ottobre 1944
- Vittorie: 87
- Forza aerea: Marina Imperiale
- Bibliografia – Riferimenti: