Il Coronado venne progettato per essere il successore del Catalina, ma non venne mai prodotto in grande serie per la validità del predecessore che rimase in servizio ancora per molti anni.
L’aereo era comunque valido e venne usato come ricognitore, pattugliatore antisommergibile e per il trasporto di merci di primaria importanza dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, quando era sconsigliabile il trasporto via mare.
Il Coronado è un idrovolante a scafo centrale, quadrimotore ad ala alta, con due galleggianti laterali che vengono retratti all’estremità delle semiali dopo il decollo; i propulsori sono quattro Pratt & Whitney raffreddati ad aria.
La genesi del Coronado si inserisce in un periodo storico in cui gli idrovolanti di grandi dimensioni rivestivano una notevole importanza strategica, specialmente per le rotte internazionali a lungo raggio. La capacità di ammarare senza necessità di piste terrestri costituiva un vantaggio operativo inestimabile, particolarmente in scenari come la guerra del Pacifico, caratterizzata da immense distanze oceaniche e scarsità di infrastrutture aeroportuali nelle zone di combattimento.
Dal punto di vista costruttivo, il Coronado si presentava in due configurazioni principali: una versione armata, dotata di diverse torrette tra cui spiccava quella sferica nel muso equipaggiata con due mitragliatrici calibro .50, e una versione disarmata, caratterizzata da un profilo frontale più aerodinamico e pulito. Questa dualità rifletteva la natura polivalente del velivolo, impiegato tanto in missioni offensive quanto in compiti di trasporto e supporto logistico.
Nonostante la sua carriera operativa relativamente breve, il Coronado si è ritagliato un posto unico nella storia, legando il suo nome a un momento simbolico della conclusione del conflitto mondiale: fu proprio un PB2Y a trasportare l’Ammiraglio Nimitz nella Baia di Tokyo per la cerimonia di resa giapponese. Dopo la guerra, almeno un esemplare venne utilizzato dalla Hughes Aviation, ulteriore testimonianza della versatilità di questo aereo.
Oggi, la memoria tangibile del Coronado sopravvive in un solo esemplare conservato presso il National Naval Aviation Museum della Naval Air Station di Pensacola, in Florida, ultimo testimone di un’epoca in cui questi giganti marini solcavano gli oceani in guerra.
Progetto e sviluppo
La storia del Coronado inizia nel 1935, quando, a seguito dell’avvio delle consegne del predecessore PBY Catalina (anch’esso prodotto dalla Consolidated), la Marina degli Stati Uniti intraprese la pianificazione della generazione successiva di bombardieri da pattugliamento. Nel 1936, vennero emessi ordini per due prototipi concorrenti: l’XPB2Y-1 della Consolidated e l’XPBS-1 della Sikorsky. Il prototipo del Coronado completò il suo volo inaugurale nel dicembre 1937, segnando l’inizio di un programma di sviluppo che sarebbe proseguito per l’intera durata del conflitto.
Le prove iniziali con il prototipo XPB2Y-1 rivelarono alcune problematiche di stabilità, conducendo a una revisione del progetto che si concretizzò nel modello PB2Y-2. Questa versione presentava caratteristiche distintive: un’ampia ala a sbalzo, un’imponente coda gemella con pronunciata diedro, e quattro motori radiali Pratt & Whitney R-1830. Una particolarità tecnica riguardava la configurazione delle eliche: i due motori interni erano dotati di propulsori quadripala a passo variabile reversibile, mentre quelli esterni montavano le più convenzionali eliche tripala con sistema di messa in bandiera.
Sul modello del predecessore Catalina, anche i galleggianti di estremità alare del Coronado erano retrattili per ridurre la resistenza aerodinamica e aumentare l’autonomia. Quando ritratti, gli scafi galleggianti fungevano da estremità alari, soluzione ingegnosa che ottimizzava le prestazioni senza compromettere la stabilità in acqua. Dal punto di vista economico, il PB2Y-2 rappresentava un investimento significativo: il suo prezzo si attestava sui 300.000 dollari americani, circa il triplo rispetto al Catalina, a testimonianza della complessità e delle superiori capacità del velivolo.
Lo sviluppo del Coronado proseguì incessantemente durante la guerra, adattandosi alle emergenti esigenze operative. Il modello PB2Y-3, dotato di serbatoi autosigillanti e protezioni corazzate supplementari, entrò in servizio subito dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor, costituendo la spina dorsale della flotta di Coronado nella prima fase del conflitto.
Ulteriori miglioramenti vennero sperimentati con il prototipo XPB2Y-4, equipaggiato con quattro motori radiali Wright R-2600 che offrivano prestazioni superiori. Tuttavia, i benefici riscontrati non furono sufficienti a giustificare un aggiornamento completo della flotta esistente. Ciononostante, la maggior parte dei PB2Y-3 subì una conversione allo standard PB2Y-5, che prevedeva la sostituzione dei motori R-1830 con modelli R-1830-92 a singolo stadio.
Questa modifica rifletteva un cambiamento nell’impiego operativo: poiché la maggioranza dei PB2Y-3 veniva utilizzata come trasporti, volando a basse quote per evitare il combattimento, l’eliminazione del peso superfluo dei compressori (superchargers) non necessari consentiva un aumento del carico utile senza penalizzare le prestazioni a bassa quota. Fu ordinato anche un prototipo della variante Consolidated XPB3Y, che avrebbe dovuto rappresentare una versione a lungo raggio del Coronado, ma questo progetto venne successivamente cancellato.
Impiego operativo
Missioni di combattimento e supporto
I Coronado servirono in combattimento nel teatro del Pacifico con la Marina degli Stati Uniti, impiegati sia in missioni di bombardamento che in ruolo antisommergibile. Un esempio concreto dell’impiego offensivo di questi velivoli si verificò tra il 30 gennaio e il 9 febbraio 1944, quando esemplari del modello PB2Y-5 condussero quattro raid di bombardamento sull’isola di Wake.
Tuttavia, la vera vocazione del Coronado emerse nei ruoli di trasporto e aereo ospedale. La sua capacità di carico e la notevole autonomia lo rendevano ideale per lo spostamento di materiali, equipaggiamenti e personale attraverso le immense distese oceaniche del Pacifico. Tra i compiti supplementari figuravano il trasporto di alti ufficiali, oltre alle cruciali missioni di ricerca e soccorso.
Nel corso del conflitto, i Coronado rivendicarono l’abbattimento di cinque aerei nemici, dimostrando una discreta capacità difensiva nonostante la loro vocazione primaria non fosse il combattimento aereo. Esistono anche documentazioni di perdite in azione, come l’esemplare abbattuto presso Kerema Rhetto, Okinawa, il 5 maggio 1945.
Un episodio emblematico dell’impiego in missioni di soccorso vide un PB2Y effettuare un ammaraggio d’emergenza nella baia di Kagoshima per recuperare un pilota abbattuto. Impossibilitato a riprendere il volo a causa dei danni subiti, l’equipaggio e il pilota soccorso vennero successivamente recuperati da un idrovolante PBM Mariner, che poi affondò deliberatamente il Coronado con raffiche di mitragliatrice per evitare la cattura da parte del nemico.
Trasporto aereo navale
I Coronado rappresentarono una componente fondamentale del Naval Air Transport Service (NATS) durante la Seconda Guerra Mondiale nel teatro del Pacifico. Sebbene molti esemplari fossero stati originariamente acquisiti come aerei da pattugliamento e combattimento, le limitazioni precedentemente menzionate li relegarono rapidamente al servizio di trasporto anche nella flotta aerea americana.
La loro capacità di coprire lunghe distanze oceaniche e di operare in zone prive di infrastrutture aeroportuali li rese strumenti preziosi per il mantenimento delle linee di comunicazione e rifornimento attraverso il vasto teatro del Pacifico, contribuendo significativamente allo sforzo logistico che sosteneva l’avanzata americana verso il Giappone.
Esperienza britannica
La Royal Air Force britannica, attraverso il suo Coastal Command, aveva inizialmente considerato l’impiego del Coronado come bombardiere da pattugliamento marittimo, analogamente all’utilizzo già in corso del PBY Catalina. Tuttavia, un confronto delle autonomie operative rivelò una significativa disparità: il Coronado poteva coprire 1.070 miglia, mentre il Catalina raggiungeva le 2.520 miglia e il Short Sunderland le 1.780 miglia.
Di conseguenza, i Coronado forniti alla RAF nell’ambito del programma Lend-Lease vennero configurati esclusivamente come velivoli da trasporto, entrando in servizio presso il RAF Transport Command. I dieci aeromobili acquisiti vennero impiegati principalmente per voli transatlantici, operando attraverso la base RAF di Darrell’s Island, nelle Bermuda, e Puerto Rico. In realtà, la rete di trasporto che questi velivoli servivano si estendeva lungo entrambi i lati dell’Atlantico, da Terranova al Brasile, dalla Nigeria ad altre regioni africane, trasportando carichi vitali ed equipaggiamenti.
Alla conclusione del conflitto, cinque degli aerei RAF vennero demoliti, uno era già andato perduto in una collisione con un Martin PBM Mariner, mentre i restanti quattro vennero deliberatamente affondati al largo delle coste delle Bermuda nel 1946, ponendo fine alla loro carriera operativa.
Eredità e preservazione
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, il Coronado risultava ormai obsoleto sia come bombardiere che come velivolo da trasporto, superato da nuovi modelli più efficienti. Di conseguenza, praticamente tutti gli esemplari vennero rapidamente demoliti entro l’estate del 1946. La maggior parte fu destinata alla fusione, trasformata in lingotti di alluminio e venduta come materiale di recupero, mentre alcuni vennero utilizzati come bersagli per l’addestramento al tiro dei piloti da caccia, concludendo la loro esistenza in modo inglorio.
Alcuni esemplari trovarono impiego in ambito civile nel dopoguerra; in particolare, si riporta che uno venne acquistato da Howard Hughes per esercitarsi in ammaraggi in preparazione al volo del 1947 dell’Hughes H-4 Hercules, meglio noto come “Spruce Goose”. Questo curioso epilogo collega il destino del Coronado a un altro gigante dell’aviazione, in un passaggio di testimone simbolico tra due epoche aeronautiche.
Nonostante la rapida scomparsa dalla scena operativa, un singolo esemplare del PB2Y Coronado è sopravvissuto fino ai giorni nostri, preservato presso il National Naval Aviation Museum della Naval Air Station di Pensacola, in Florida. Questo aereo rappresenta l’ultimo testimone tangibile di un’epoca in cui grandi idrovolanti solcavano gli oceani in missioni di guerra, collegando continenti e isole remote nelle vaste distese del Pacifico.
La sua conservazione non costituisce solamente un tributo alle qualità tecniche del velivolo, ma anche un riconoscimento del ruolo cruciale che questi giganti marini svolsero nel supportare lo sforzo bellico americano, trasportando personale, equipaggiamenti e rifornimenti essenziali attraverso immense distanze oceaniche, spesso in condizioni di pericolo, verso destinazioni prive di infrastrutture aeroportuali adeguate.
Principali varianti del Consolidated PB2Y Coronado
- XPB2Y-1: un unico prototipo dotato di motori Pratt & Whitney XR-1830-72 da 1.050 cavalli
- PB2Y-2: versione di preserie con motori R-1830-78 Twin Wasp da 1.020 cavalli, lo scafo modificato rispetto al prototipo e 5 mitragliatrici da 12.7mm, 6 esemplari costruiti
- XPB2Y-3: un esemplare di PB2Y-2 utilizzato come prototipo per la versione PB2Y-3
- PB2Y-3: 210 aerei costruiti, versione con motori Pratt & Whitney R-1830-88 da 1.200 cavalli e otto mitragliatrici da 12.7mm
- PB2Y-3R: 31 esemplari costruiti dalla Rohr Aircraft Corp e ottenuti dalla conversione di aerei esistenti; era una versione da trasporto con portelli di carico laterali e possibilità di imbarcare 44 passeggeri
- XPB2Y-4: un PB2Y-2 con motori Wright Cyclone14 da 1.600 cavalli
- XPB2Y-5: la designazione venne usata per lo XPB2Y-3 che fu usato come prototipo per la versione PB2Y-5
- PB2Y-5: versione derivata dalla PB2Y-3 con 4 motori Pratt & Whitney Twin Wasp R-1830-82 da 1.200 cavalli, capacità dei serbatoi di carburante aumentata e possibilità di usare i sistema di razzi come ausilio per il decollo
- PB2Y-5R: designazione usata per indicare alcuni esemplari di PB2Y-5 disarmati e impiegati come aerei da trasporto o da soccorso aereo
Informazioni aggiuntive
- Nazione: USA
- Modello: Consolidated PB2Y-3 Coronado
- Costruttore: Consolidated Aircraft Corp.
- Tipo: Ricognizione
- Motore:
4 Pratt & Whitney R-1830-88 Twin Wasp, radiali a 14 cilindri raffreddati ad aria, da 1.200 HP ciascuno.
- Anno: 1941
- Apertura alare m.: 35.05
- Lunghezza m.: 24.16
- Altezza m.: 8.30
- Peso al decollo Kg.: 30.845
- Velocità massima Km/h: 343 a 6.100 m.
- Quota massima operativa m.: 6.130
- Autonomia Km: 2.400
- Armamento difensivo:
8 mitragliatrici
- Equipaggio: 10
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823.
- National Naval Aviation Museum
- Military Factory
- Vintage Aviation News
- daveswarbirds