Il Semovente L40 da 47/32 fu un cacciacarri leggero realizzato dal consorzio FIAT-SPA e dall’Ansaldo per il Regio Esercito durante la Seconda Guerra Mondiale. Nato dalla necessità di fornire ai reparti di bersaglieri un cannone d’accompagnamento semovente in sostituzione del pezzo trainato, questo veicolo rappresentò un tentativo di sfruttare al massimo lo scafo del carro leggero L6/40, ormai inadeguato come mezzo da combattimento autonomo. Impiegato su tutti i fronti dove operarono le forze italiane, dall’Africa settentrionale alla Russia, dalla Sicilia alla Corsica, il Semovente L40 si rivelò un mezzo dalle prestazioni modeste, già superato al momento dell’entrata in servizio. La sua storia si intreccia con le vicende più drammatiche del Regio Esercito, dalla ritirata di Russia alla difesa di Roma nei giorni dell’armistizio.
Sviluppo
Il Semovente L40 da 47/32 nacque dall’esigenza di dotare i reggimenti di bersaglieri di un cannone d’accompagnamento semovente, in sostituzione del cannone anticarro 47/32 Mod. 1935 trainato. L’idea era quella di conferire maggiore mobilità tattica a un’arma che, pur efficace, risultava vulnerabile e difficile da riposizionare rapidamente sul campo di battaglia.
Il progetto fu sviluppato dall’Ansaldo, che scelse come base il carro leggero L6/40. La scelta era dettata da ragioni pratiche: l’L6/40 si era rivelato totalmente inadeguato come carro da combattimento e la sua linea di produzione poteva essere riconvertita senza eccessive difficoltà. Il prototipo del nuovo semovente fu presentato al Centro Studi della Motorizzazione militare il 10 maggio 1941.
La trasformazione dell’L6/40 in semovente comportò la rimozione della torretta e la sua sostituzione con una casamatta squadrata a cielo aperto. Sul lato sinistro della casamatta fu installato il cannone anticarro da 47/32 Mod. 1935, lo stesso pezzo già impiegato sui carri medi della serie M13/40. L’esigua larghezza dello scafo non consentì di inclinare le piastre della sovrastruttura, una scelta che penalizzava la protezione balistica a parità di spessore della corazzatura.
La casamatta era priva di copertura superiore, una caratteristica che esponeva l’equipaggio al fuoco di armi leggere sparato dall’alto e alle schegge dell’artiglieria. Solo il primo prototipo disponeva di una protezione sul tetto, poi eliminata nella produzione di serie. L’equipaggio previsto era ridotto a soli due uomini, una limitazione significativa che gravava sul carico di lavoro del capocarro e del pilota.
Inizialmente il veicolo era privo di armamento secondario, una carenza che lo rendeva vulnerabile negli scontri ravvicinati con la fanteria nemica. Si decise quindi di installare una mitragliatrice, che divenne dotazione standard sui mezzi di serie.
Caratteristiche tecniche
Il Semovente L40 da 47/32 conservava la meccanica e l’apparato motore del carro leggero L6/40 da cui derivava. L’armamento principale era costituito dal cannone anticarro 47/32 Mod. 1935, un pezzo che nel 1941 poteva ancora risultare efficace contro i carri leggeri e alcuni mezzi medi, ma che si rivelò rapidamente insufficiente contro le corazzature dei carri nemici più moderni.
La dotazione di munizioni ammontava a 70 colpi nella versione standard. L’armamento secondario, aggiunto dopo le prime esperienze operative, consisteva in una mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8 mm.
La corazzatura frontale, pur discreta per un mezzo di questa categoria, non compensava i limiti complessivi del veicolo. Il semovente risultava infatti inferiore, sotto quasi tutti gli aspetti eccetto la protezione frontale, a realizzazioni prebelliche come il cacciacarri belga T-13, la cui progettazione era iniziata nel 1935.
Produzione
La produzione del Semovente L40 fu avviata presso gli stabilimenti della SPA di Torino, sulle stesse linee precedentemente dedicate al carro leggero L6/40. Il primo lotto ordinato ammontava a 300 esemplari.
Al momento dell’armistizio di Cassibile, l’8 settembre 1943, erano stati completati 280 semoventi. Dopo l’occupazione tedesca dell’Italia, la produzione riprese sotto controllo germanico: 52 esemplari furono costruiti nel 1943 e altri 22 nel 1944, per un totale di 354 veicoli. Alcune fonti indicano una produzione complessiva di circa 400 esemplari.
La decisione tedesca di proseguire la produzione fu dettata più da considerazioni politiche e industriali, volte a mantenere attive le fabbriche italiane, che da reali esigenze operative. All’epoca il semovente era ormai obsoleto e di limitata utilità bellica.
Una variante specifica, denominata L40 G “Germanico” (o “Ausf G”), fu prodotta per i tedeschi con alcune modifiche richieste dal Generalinspekteur der Panzertruppen: la sovrastruttura venne allargata e rialzata nella parte posteriore, fu installata una radio RF1CA-TR7 con relativa antenna e una mitragliatrice Breda Mod. 38 scudata su supporto scorrevole per il supporto ravvicinato.
Impiego operativo
Africa settentrionale
Il Semovente L40 da 47/32 fu assegnato alla 132ª Divisione corazzata “Ariete” e alla 133ª Divisione corazzata “Littorio”, partecipando alle operazioni della campagna del Nordafrica, inclusa la seconda battaglia di El Alamein nell’ottobre-novembre 1942.
Fu durante la campagna di Tunisia che il semovente trovò il più massiccio impiego. Era in dotazione al I e al CXXXVI Battaglione controcarri e al Raggruppamento Esplorante Corazzato “Cavalleggeri di Lodi” del XXX Corpo d’Armata.
Fronte orientale
Dall’agosto 1942 gli L40 furono assegnati anche alla 3ª Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”, inquadrata nel Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR), poi confluito nell’ARMIR. In particolare, equipaggiarono il XIII Gruppo semoventi del 14º Reggimento “Cavalleggeri di Alessandria”.
Sul fronte orientale il semovente si rivelò inadeguato, soprattutto nell’ingaggiare i carri sovietici più moderni. Il cannone da 47/32 aveva qualche possibilità di successo solo contro i carri leggeri sovietici prebellici e contro i Cruiser britannici forniti all’URSS con il programma Lend-Lease.
Altri teatri operativi
Il IV Gruppo corazzato del 13º Reggimento “Cavalleggeri di Monferrato” impiegò gli L40 in Albania fino all’armistizio.
In Sicilia, durante lo sbarco alleato del luglio 1943, i semoventi L40 della 6ª Armata furono impiegati nei combattimenti contro le forze anglo-americane.
La difesa di Roma
Nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, gli L40 assegnati al II Gruppo del Raggruppamento Esplorante Corazzato “Lancieri di Montebello” della 135ª Divisione corazzata “Ariete II” parteciparono alla difesa di Roma contro le truppe tedesche. La maggior parte di questi mezzi fu distrutta negli scontri presso Porta San Paolo e in altre località della capitale.
Anche la 5ª Compagnia del LXIX Battaglione bersaglieri, assegnata alla 136ª Divisione corazzata “Centauro II” e rientrata dalla Provenza nel luglio 1943, prese parte ai combattimenti per la difesa di Roma con i propri semoventi.
Impiego dopo l’armistizio
I semoventi L40 catturati dai tedeschi furono impiegati con la denominazione StuG L6 mit 47/32 630(i) per equipaggiare reparti di seconda linea dello Heer e della Luftwaffe. Complessivamente 78 esemplari di preda bellica entrarono in servizio con la Wehrmacht. Alcuni di questi mezzi furono ceduti alla Croazia e alla Slovacchia, all’epoca stati satellite della Germania.
Le forze armate della Repubblica Sociale Italiana impiegarono circa dieci L40 in vari reparti: il Gruppo squadroni corazzato “San Giusto” (2 esemplari), il Raggruppamento Anti Partigiani – Gruppo Esplorante (2 esemplari), il I Battaglione bersaglieri volontari “Benito Mussolini” (1 esemplare) e il Gruppo corazzato “Leonessa” (5 esemplari).
Varianti
- Semovente L40 da 47/32: versione standard, armata con cannone da 47/32 e dotazione di 70 colpi. Priva di apparato radio.
- Carro Comando plotone per semovente da 47/32: versione per comandante di plotone, equipaggiata con una radio Marelli RF 1 CA. La dotazione di munizioni era ridotta a 47 colpi per fare spazio all’apparecchiatura radio. Esternamente distinguibile per la presenza di una singola antenna.
- Carro Comando compagnia per semovente da 47/32: versione per comandante di compagnia, equipaggiata con due apparati radio (Marelli RF 1 CA e RF 2 CA). Il cannone principale fu rimosso per fare spazio alle apparecchiature radio e sostituito con una mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8 mm, camuffata con un manicotto di diametro maggiore per renderla indistinguibile esternamente da un cannone da 47 mm. Questa soluzione aveva lo scopo di non attirare l’attenzione del nemico sul carro comando. Riconoscibile per la presenza di due antenne radio. Dopo l’armistizio fu impiegata dalla Wehrmacht con la denominazione PzBefWg L6 770(i).
- L40 Centro Radio: versione con equipaggiamento radio supplementare, rimasta allo stadio di prototipo.
- L40 G “Germanico” (Ausf G): terza serie prodotta dopo l’armistizio per i tedeschi. Presentava sovrastruttura allargata e rialzata posteriormente, radio RF1CA-TR7 con antenna e mitragliatrice Breda Mod. 38 scudata su supporto scorrevole. Il peso aumentava di 250 kg rispetto alle versioni italiane.

Esemplari superstiti
Un esemplare del Semovente L40 da 47/32 è conservato presso l’U.S. Army Ordnance Training and Heritage Center di Fort Lee, in Virginia (Stati Uniti).
Un secondo semovente fu scoperto nel 2008 in Corsica, nella zona di Lucio. Il mezzo, appartenuto alla Divisione “Cremona”, era stato utilizzato nel dopoguerra come trattore agricolo. Restaurato a cura di Jean-Noël Aiqui, è oggi esposto presso il Musée de la Résistance en Alta Rocca di Zonza, in Corsica.
Informazioni aggiuntive
- Nome e tipo: Semovente L40 da 47/32
- Anno: 1942
- Produzione: 355
- Motore:
SPA 18D a 4 cilindri a benzina da 4053 cm³
- Potenza motore (hp): 68
- Lunghezza m.: 3.82
- Larghezza m.: 1.92
- Altezza m.: 1.63
- Peso t.: 6.825
- Velocità su strada Km/h: 42.3
- Autonomia Km.: 200
- Armamento:
1 cannone 47/32 Mod. 1935 da 47 mm, 1 mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8 mm o 1 mitragliatrice MG42 da 7,92 mm (non sempre presente)
- Corazzatura max mm.: 30
- Equipaggio: 3
- Bibliografia – Riferimenti:
- Wikipedia
- Comando Supremo (pagina archiviata)
