Kenji Okabe (岡部 健二) fu un pilota da caccia asso della Marina Imperiale Giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Nato il 5 aprile 1915 a Fukuoka e caduto nel settembre 1943, Okabe accumulò quindici vittorie aeree ufficialmente confermate partecipando a molte delle principali battaglie e campagne della Guerra del Pacifico. È particolarmente noto per aver stabilito il record ufficiale della Marina Imperiale Giapponese di otto aerei nemici abbattuti in un singolo scontro, durante la Battaglia del Mar dei Coralli l’8 maggio 1942.
Formazione e Primi Anni
Kenji Okabe nacque il 5 aprile 1915 a Fukuoka, nella prefettura di Fukuoka. Dopo aver completato gli studi presso la Scuola Media Shūyūkan, si arruolò nella Marina entrando nella Squadra Navale. Aspirando a diventare pilota, il 10 marzo 1937 divenne allievo pilota del 38° corso di addestramento.
Tra i suoi compagni di corso figurava Saburō Sakai, che si classificò primo della classe. Okabe completò l’addestramento al volo il 30 novembre 1937 e fu assegnato al Gruppo Aereo Navale di Saiki, seguito successivamente dal Gruppo Aereo Navale di Omura.
Servizio in Cina
Nel luglio 1938, Okabe fu assegnato al 12° Gruppo Aereo, unità di prima linea, e inviato in Cina continentale per operazioni belliche. Tuttavia, durante questo periodo non ebbe occasione di partecipare a combattimenti aerei, non registrando vittorie nel teatro cinese.
Guerra del Pacifico
Poco dopo il trasferimento al gruppo di volo della portaerei Shōkaku, Okabe si trovò coinvolto nello scoppio della Guerra del Pacifico. Durante l’attacco a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941, svolse compiti di difesa della portaerei madre.
Durante il raid giapponese nell’Oceano Indiano nell’aprile 1942, Okabe ottenne le sue prime vittorie aeree. Il 9 aprile, partecipando all’attacco contro Trincomalee, abbatté due caccia Hawker Hurricane della Royal Air Force, stabilendo così il suo primo successo in combattimento.
L’8 maggio 1942, durante la Battaglia del Mar dei Coralli, Okabe stabilì un record straordinario nella storia dell’aviazione navale giapponese. Mentre svolgeva compiti di difesa aerea della flotta, intercettò una formazione di bombardieri in picchiata nemici e riuscì ad abbatterne otto, di cui tre classificati come incerti. Questo risultato rappresentò il record ufficiale della Marina Imperiale Giapponese per il numero di aerei distrutti in un singolo scontro.
Durante la stessa battaglia, la portaerei Shōkaku subì danni che costrinsero Okabe a un ammaraggio forzato, dal quale fu successivamente tratto in salvo.
Nel luglio 1943, Okabe tornò a bordo della Shōkaku e il 1° novembre si trasferì a Rabaul per operazioni nel teatro del Pacifico sudoccidentale. Successivamente fu riassegnato al Gruppo Aereo Navale di Omura come istruttore senior presso il distaccamento di Oita.
Nel luglio 1944, Okabe fu trasferito al 634° Gruppo Aereo Navale. Nell’ottobre 1944, con l’attivazione dell’Operazione Sho-Ichi-Go, si spostò attraverso Okinawa e Taiwan per raggiungere le Filippine, dove partecipò alla Battaglia del Golfo di Leyte.
Alla fine del 1944, Okabe fece ritorno in Giappone e fu assegnato al 308° Squadrone da Caccia sotto il 601° Gruppo Aereo Navale, unità con cui rimase fino alla fine della guerra nell’agosto 1945.
Opposizione ai Kamikaze
Okabe si distinse per la sua ferma opposizione agli attacchi kamikaze, posizione coraggiosa e rara tra i piloti della Marina dell’epoca. Esprimeva apertamente il suo dissenso verso queste tattiche e tentava di dissuadere i piloti destinati alle missioni suicide, dicendo loro: “Smettete con i kamikaze, se vi schiantate morirete, e se morite è finita.”
Questa posizione dimostra il carattere indipendente di Okabe e il suo rifiuto di accettare passivamente le direttive militari che considerava controproducenti, atteggiamento che richiedeva notevole coraggio personale nel contesto militare giapponese dell’epoca.
Informazioni aggiuntive
- Data di Nascita: 5 Aprile 1915
- Data morte: 1 Settembre 1943
- Vittorie: 15
- Forza aerea: Marina Imperiale