Caproni Ca.311

di redazione
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A partire dal progetto del Ca 309, la Caproni realizzò una lunga serie di aerei da ricognizione e collegamento, che vennero impiegati dalla Regia Aeronautica su tutti i fronti, incontrando anche un buon successo d’esportazione in paesi stranieri.

In Italia questi aerei vennero utilizzati principalmente nel ruolo previsto di ricognitore, ma svolsero compiti di “tuttofare”; alcuni aerei potevano portare un carico di mezza tonnellata di bombe, mentre altri vennero impiegati come siluranti.

Sia pure con sigla diversi, i bimotori delle serie 310, 311, 313 e 314 differivano soltanto per l’armamento e i motori adottati.

Il Caproni Ca 311 è un bimotore ad ala bassa e carrello retrattile. I motori sono radiali od in linea a seconda delle versioni. Per lasciare all’osservatore la migliore visibilità possibile, il Ca 311 è caratterizzato da un ampio muso vetrato e da finestrature laterali.

Il Caproni Ca.311 fu un aereo da ricognizione bimotore ad ala bassa sviluppato dall’azienda aeronautica italiana Caproni negli anni ’30. Entrato in servizio nel 1939, questo versatile monoplano venne ampiamente utilizzato dalla Regia Aeronautica durante la Seconda Guerra Mondiale su quasi tutti i fronti che videro coinvolta l’Italia, dalla Grecia all’Africa Settentrionale, fino al fronte russo.

Vista frontale del Ca.311
Vista frontale del Ca.311

La genesi del progetto

Le origini del Ca.311 vanno ricercate nella necessità da parte della Regia Aeronautica di sostituire il vecchio ricognitore biplano IMAM Ro.37, ormai prossimo alla fine della sua vita operativa. I vertici dell’aviazione richiedevano un nuovo aereo multiruolo in grado di svolgere compiti di osservazione aerea ma anche di poter essere impiegato come bombardiere leggero e aereo da appoggio tattico.

La Caproni propose quindi una versione migliorata dei suoi precedenti ricognitori-bombardieri Ca.309 “Ghibli” e Ca.310 “Libeccio“, ottimizzata specificamente per le missioni di osservazione e ricognizione a lungo raggio. Nacque così il Ca.311, un moderno monoplano bimotore dalla struttura interamente metallica e dall’aerodinamica curata.

La fusoliera del Ca.311 si caratterizzava per l’adozione di ampie superfici vetrate, in particolare nella zona anteriore dove la prua era completamente trasparente, al fine di garantire agli osservatori a bordo il miglior campo visivo possibile. Questa soluzione, nelle versioni iniziali, si rivelò però problematica perché esponeva eccessivamente l’equipaggio al fuoco nemico e causava fastidiosi riflessi per i piloti.

A partire dalla versione Ca.311M quindi, introdotta quando la produzione era già avviata, si adottò un nuovo muso “a gradino” che risolveva questi inconvenienti. Nonostante i vari affinamenti, il Ca.311 mantenne comunque alcuni limiti, come una velocità non molto elevata e una certa vulnerabilità al tiro dei caccia avversari, dovuta anche alle grandi superfici trasparenti della fusoliera.

L’impiego operativo

I primi Ca.311 arrivarono ai reparti della Regia Aeronautica nell’autunno del 1939, giusto in tempo per prendere parte alle operazioni contro la Grecia. Allo scoppio delle ostilità con la Francia, il 10 giugno 1940, figuravano in organico alla 119ª Squadriglia Ricognizione di Albenga e in quattro esemplari alla 129ª Squadriglia di Mondovì.

Con il prosieguo del conflitto, il bimotore della Caproni venne dispiegato su quasi tutti i fronti, dal Nordafrica alla Russia. In Africa Settentrionale operò ai comandi del personale della Regia Aeronautica, mentre sul Fronte Orientale, a partire dalla primavera 1941, equipaggiò il 61º Gruppo Autonomo con le squadriglie 34ª, 119ª e 128ª, svolgendo missioni di ricognizione, collegamento e appoggio tattico alle truppe italiane del CSIR.

Complessivamente, fino al settembre 1941 l’aviazione italiana ricevette 320 esemplari di Ca.311 che diedero un importante contributo allo sforzo bellico, sopperendo alla iniziale scarsità di adeguati aerei da osservazione moderni. Solo nell’ultimo periodo di guerra il Ca.311 venne progressivamente sostituito dalla sua versione migliorata Ca.313, dotata di motori più potenti.

Un curioso impiego “post-bellico” del ricognitore italiano si ebbe in Croazia, dove nel 1942 vennero consegnati 10 Ca.311M originariamente ordinati e pagati dal Regno di Jugoslavia prima dell’invasione tedesca.

Vista posteriore del lato sinistro del Ca.311
Vista posteriore del lato sinistro del Ca.311

Eredità

Il Caproni Ca.311 fu indubbiamente uno degli aerei da ricognizione più importanti in forza alla Regia Aeronautica nella prima metà della Seconda Guerra Mondiale. Grazie alla sua struttura moderna, alle buone doti di volo e alla notevole versatilità di impiego, questo bimotore seppe ritagliarsi un ruolo da protagonista su quasi tutti i fronti che videro coinvolte le forze armate italiane.

Pur con alcuni limiti, come l’insufficiente velocità massima e l’eccessiva vulnerabilità alle reazioni nemiche, il Ca.311 rappresentò un notevole passo avanti rispetto ai ricognitori di concezione più antiquata che andava a rimpiazzare. La sua fusoliera ampiamente vetrata e i potenti motori ne facevano una valida piattaforma per le missioni di osservazione a lungo raggio, ma all’occorrenza il velivolo della Caproni poteva anche svolgere compiti di bombardamento leggero e supporto tattico.

Prodotto in oltre 300 esemplari, il Ca.311 diede un contributo significativo allo sforzo bellico italiano, restando in prima linea fino a metà conflitto quando venne progressivamente sostituito da versioni più potenti e perfezionate come il Ca.313. La storia di questo aereo è quindi la storia degli uomini che lo impiegarono sui fronti cruciali della guerra, dall’Africa alla Russia, in condizioni spesso proibitive e a costo di gravi perdite.

Il Ca.311, pur non essendo un velivolo eccezionale, merita quindi di essere ricordato come un fedele “servitore” dell’aviazione italiana, in grado di assolvere efficacemente i compiti per i quali era stato concepito, dimostrando la validità della scuola aeronautica nazionale anche in un periodo di grandi ristrettezze economiche e industriali come quello della guerra.

Principali varianti del Caproni Ca.311

  • Ca.311: versione di produzione caratterizzata dal muso completamente vetrato
  • Ca.311M: variante con prua priva di vetrature, alcuni esemplari di Ca.311 vennero convertiti a questa versione

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Italia
  • Modello: Caproni Ca.311
  • Costruttore: Società Italiana Caproni
  • Tipo: Ricognizione
  • Motore:

    2 Piaggio P.VII RC 35, radiali a 7 cilindri raffreddati ad aria, da 470 HP ciascuno.

  • Anno: 1939
  • Apertura alare m.: 16.20
  • Lunghezza m.: 11.74
  • Altezza m.: 3.69
  • Peso al decollo Kg.: 4.822
  • Velocità massima Km/h: 365
  • Quota massima operativa m.: 7.400
  • Autonomia Km: 1.600 
  • Armamento difensivo:

    3 mitragliatrici

  • Equipaggio: 3
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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