L’HMS Arethusa rappresenta uno dei più significativi incrociatori leggeri della Royal Navy durante il secondo conflitto mondiale. Costruita presso i cantieri di Chatham Dockyard, questa unità navale vide l’impostazione della chiglia il 25 gennaio 1933, fu varata il 6 marzo 1934 ed entrò ufficialmente in servizio il 21 maggio 1935 sotto il comando del Capitano Philip Vian.
Come nave capoclasse della sua categoria, l’Arethusa incarnava le caratteristiche tecniche e operative che la Royal Navy riteneva essenziali per gli incrociatori leggeri dell’epoca. Il suo design rifletteva l’evoluzione del pensiero navale britannico tra le due guerre mondiali, periodo in cui si cercava di bilanciare potenza di fuoco, protezione e velocità.
Mediterraneo
Al momento dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel settembre 1939, l’Arethusa si trovava assegnata al 3° Squadrone Incrociatori nel teatro mediterraneo, dove aveva prestato servizio fin dal completamento. Questa posizione strategica la pose immediatamente in prima linea nelle operazioni navali britanniche.
I primi mesi del 1940 videro significativi cambiamenti nell’impiego dell’unità. L’Arethusa e la nave gemella Penelope furono richiamate dalla Home Fleet, dove formarono il 2° Squadrone Incrociatori insieme alle altre unità della classe. Questo riassetto operativo rifletteva le mutate esigenze strategiche britanniche di fronte all’espansione del conflitto.
Campagna di Norvegia e Prime Operazioni
Durante la Campagna di Norvegia dell’aprile 1940, l’Arethusa dimostrò la versatilità operativa degli incrociatori leggeri britannici. L’8 maggio dello stesso anno, l’unità fu trasferita al Comando di Nore, assumendo il compito cruciale di supportare le forze di difesa a Calais e successivamente partecipando alle complesse operazioni di evacuazione dai porti atlantici francesi.
Queste operazioni rappresentarono una delle prime prove operative significative per l’incrociatore nel nuovo conflitto mondiale, testando sia l’equipaggio che i sistemi d’arma in condizioni di combattimento reale.
Forza “H” e Operazioni nel Mediterraneo
Il 28 giugno 1940 segnò un momento cruciale nella carriera bellica dell’Arethusa: l’incorporazione nella neoformata Force “H” di Gibilterra. Questa formazione navale, concepita per operare nel Mediterraneo occidentale, avrebbe rappresentato uno strumento fondamentale della strategia navale britannica.
Con la Force “H”, l’Arethusa partecipò all’azione contro le forze francesi di Vichy a Mers el Kebir nel luglio 1940, operazione che evidenziò la complessità politica e militare del conflitto. Le successive missioni di protezione convogli nell’Atlantico e le operazioni nel teatro mediterraneo consolidarono il ruolo dell’incrociatore come unità polivalente.
La caccia alla Bismarck e il Ritorno al Mediterraneo
Durante la celebre sortita della corazzata tedesca Bismarck nel maggio 1941, l’Arethusa fu impiegata nelle acque islandesi e faroesi, contribuendo allo sforzo di localizzazione e intercettazione della minaccia tedesca. Questo episodio dimostrò come anche gli incrociatori leggeri fossero integrati nelle operazioni strategiche di maggior respiro.
Il ritorno nel teatro mediterraneo nel luglio 1941 coincise con l’intensificazione delle operazioni di supporto a Malta. L’Arethusa si distinse nelle missioni di scorta ai convogli diretti all’isola assediata e nei pericolosi viaggi di rifornimento, operazioni che richiedevano estrema precisione tattica e coraggio.
L’Operazione Anklet e i Primi Danni
Verso la fine del 1941, l’incrociatore tornò nelle acque britanniche per partecipare al raid delle Lofoten, conosciuto come Operazione Anklet, nel dicembre. Durante questa operazione, l’Arethusa subì i primi danni significativi del conflitto a causa di near miss nemici, richiedendo lavori di riparazione e ammodernamento presso Chatham che si protrassero fino all’aprile 1942.
Il Siluro dell’Operazione Stoneage
Il momento più drammatico nella storia bellica dell’Arethusa si verificò il 18 novembre 1942 durante l’Operazione Stoneage. Un siluro lanciato da un aereo italiano colpì l’incrociatore, causando numerose vittime tra l’equipaggio e gravi danni strutturali. Questo attacco evidenziò la crescente minaccia dell’aviazione italiana nel Mediterraneo.
Le riparazioni temporanee ad Alessandria durarono fino al 7 febbraio 1943, dopo di che l’unità fu inviata al Charleston Navy Yard in Carolina del Sud per riparazioni complete. Questi lavori, completati il 15 dicembre 1943, rappresentarono un significativo investimento nella ricostruzione dell’incrociatore.
Il Legame con Swansea
Nel 1941, l’Arethusa era stata “adottata” dalla città di Swansea, creando un legame emotivo tra la comunità civile e la nave da guerra. La memoria dei 156 uomini caduti nell’attacco aereo del novembre 1942 è preservata in un rilievo commemorativo nel Maritime Quarter della città, testimonianza duratura del sacrificio in guerra.
Il Contributo al D-Day
L’Arethusa tornò operativa nel giugno 1944, proprio in tempo per partecipare allo sbarco in Normandia come parte della Force “D” al largo di Sword Beach. L’incrociatore ebbe l’onore di trasportare Re Giorgio VI attraverso la Manica in Normandia, quando il sovrano ispezionò le spiagge e visitò i quartieri generali alleati.
Il 24 giugno, la nave subì un attacco aereo nella baia della Senna, riportando alcuni danni. Il giorno successivo, una mina magnetica esplose nella sua scia, causando danni da shock abbastanza estesi che richiesero ulteriori riparazioni a Portsmouth e in un cantiere commerciale.
Gli Ultimi Anni di Servizio
Nel gennaio 1945, l’Arethusa faceva parte del 15° Squadrone Incrociatori con la Mediterranean Fleet, ruolo che mantenne fino all’ottobre 1945. Al rientro in Gran Bretagna, fu immediatamente posta in riserva presso The Nore.
Un progetto tentativo di vendita alla Royal Norwegian Navy nel 1946 non si concretizzò, e la nave fu classificata in riserva di categoria “B”. La Royal Navy, considerando la classe troppo piccola per giustificare una modernizzazione, utilizzò l’Arethusa per prove e esperimenti nel 1949 prima di destinarla alla demolizione.
Demolizione
Il 9 maggio 1950, l’HMS Arethusa raggiunse i cantieri Cashmore di Newport per la demolizione, concludendo una carriera militare che aveva attraversato alcuni dei momenti più cruciali della guerra navale del XX secolo. La sua storia rappresenta quella di migliaia di marinai britannici che servirono con distinzione in tutti i teatri del secondo conflitto mondiale.
Informazioni aggiuntive
- Nazione: UK
- Tipo nave: Incrociatore
- Classe: Arethusa
- Cantiere:
Chatham Dockyard
- Data impostazione: 25/01/1933
- Data Varo: 06/03/1935
- Data entrata in servizio: 23/05/1935
- Lunghezza m.: 154
- Larghezza m.: 16
- Immersione m.: 4.3
- Dislocamento t.: 5220
- Apparato motore:
Quattro turbine Parsons, quattro caldaie Admiralty, quattro assi
- Potenza cav.: 62.000
- Velocità nodi: 32
- Autonomia miglia: 5.300
- Armamento:
(Al varo) 6 cannoni da 152 mm in torri binate, 4 cannoni da 102 mm antiaerei, 2×4 mitragliere quadruple da 12,7 mm, 6 tubi lanciasiluri da 533 mm in complessi trinati
(1942) 6 cannoni da 152 mm in torri binate, 4×2 cannoni gemelli da 102 mm antiaerei, 4×4 cannoni da 40 mm antiaerei “pom-pom” quadrinati, 6 cannoni da 20 mm antiaerei Oerlikon, 6 tubi lanciasiluri da 533 mm in complessi trinati
(1944) 6 cannoni da 152 mm in torri binate, 4×2 cannoni doppi da 102 mm antiaerei, 4×2 cannoni da 40 mm antiaerei Bofors quadrinati, 16 cannoni da 20 mm antiaerei Oerlikon, 6 tubi lanciasiluri da 533 mm in complessi trinati
- Corazzatura:
Tra 25 e 75 mm per la stiva, 50 mm cintura, 25 mm ponte e torrette
- Equipaggio: 500
- Bibliografia – Riferimenti:
- Jane’s Fighting Ships of World War II, Crescent Books ISBN: 0517679639
- Wikipedia
- Naval History