Yakovlev Yak-9

di redazione
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Yakovlev Yak-9

Lo Yak-9 è un esponente di una famiglia di caccia che venne complessivamente prodotta in circa 30.000 esemplari durante la guerra.

Dello Yak-9 furono costruite numerose versioni differenti per l’armamento ed il raggio d’azione, culminando nelle variante P che venne usata nella guerra di Corea e in molti paesi filo-sovietici dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Nel progetto dello Yak-9 ci si era discostati dal tipico disegno sovietico in quanto l’aereo era di costruzione completamente metallica e faceva abbondante uso di leghe leggere, ma ormai la penuria di materiali strategici era solo un brutto ricordo.

Lo Yak 9 è un monoplano monomotore ad ala bassa, carrello retrattile e motore raffreddato a liquido.

Lo Yakovlev Yak-9 fu un caccia monomotore monoposto multiruolo impiegato dall’Unione Sovietica e dai suoi alleati durante la seconda guerra mondiale e i primi anni della guerra fredda. Derivato direttamente dal precedente Yak-7B, a sua volta basato sull’addestratore avanzato biposto Yak-7UTI, cominciò ad equipaggiare i reparti da caccia sovietici alla fine del 1942 giocando un ruolo determinante nel riguadagnare la superiorità aerea contro i nuovi caccia tedeschi Focke-Wulf Fw 190 e Messerschmitt Bf 109G durante la grande battaglia di Kursk nell’estate del 1943.

Yak-9D del 6° reggimento della Guardia in volo su Sebastopoli
Yak-9D del 6° reggimento della Guardia in volo su Sebastopoli

Sviluppo tecnico

Lo Yak-9 fu un ulteriore sviluppo del già valido caccia Yak-7 che sfruttava appieno l’esperienza maturata in combattimento. La maggior disponibilità di duralluminio consentì di alleggerire la struttura e di apportare numerose modifiche al progetto di base.

Le diverse versioni dello Yak-9 impiegarono due tipi diversi di ala, cinque motorizzazioni, sei diverse configurazioni di serbatoi di carburante e sette diversi armamenti. La fusoliera fu ridisegnata con un abitacolo dall’eccellente visibilità e un impennaggio più compatto.

La versione Yak-9U del dicembre 1943 introdusse il nuovo motore M-107A da 1650 CV, più potente del precedente VK-105PF, abbinato a un’elica a tre pale. L’installazione del propulsore fu rivista con l’adozione di tubi di scarico singoli carenati, una presa d’aria del radiatore dell’olio spostata sulla radice alare di sinistra, un radiatore principale ingrandito e arretrato sotto la fusoliera.

La struttura della cellula divenne interamente metallica, con rivestimento in bachelite. L’armamento tipico comprendeva un cannone ShVAK da 20 mm sparante attraverso il mozzo dell’elica e due mitragliatrici Berezin UB da 12,7 mm.

Le prove di stato, condotte tra gennaio e aprile 1944, dimostrarono che lo Yak-9U era il caccia con le migliori prestazioni ad alta quota (6000 metri) tra quelli in servizio sul fronte orientale, pur mantenendo caratteristiche di volo stabili e sicure. Purtroppo il motore M-107A ereditò parte dei problemi del VK-105PF tra cui il surriscaldamento, perdite d’olio, cali di pressione in salita, candele difettose e forti vibrazioni che portavano a una vita operativa ridotta.

A causa di questi problemi, i primi Yak-9U di serie dall’aprile 1944 adottarono il più collaudato motore M-105PF-3 abbinato all’elica VISh-105S. Per compensare l’aumento di peso la capacità di carburante fu portata a 400 litri e le ali furono spostate in avanti di quasi 10 cm. Entro il dicembre 1944 furono costruiti 1134 esemplari di questa versione.

Impiego operativo

Il primo Yak-9 entrò in servizio nel novembre 1942 partecipando ai combattimenti nello stesso anno. Grazie a continui miglioramenti nelle prestazioni e nell’armamento, che non ne penalizzarono comunque la manovrabilità, fu impiegato in una grande varietà di ruoli: caccia intercettore, caccia anticarro, cacciabombardiere, scorta a lungo raggio.

A bassa quota, la quota a cui operava prevalentemente, lo Yak-9 era più manovrabile del Messerschmitt Bf 109. I piloti sovietici lo consideravano alla pari degli ultimi Bf 109G e dei Focke-Wulf Fw 190A-3/A-4. Sebbene all’inizio dell’invasione tedesca gli Yak-9 avessero subito pesanti perdite per l’inesperienza dei piloti, già dalla battaglia di Stalingrado le cose iniziarono a migliorare.

Dalla seconda metà del 1943, dopo la battaglia di Smolensk, il famoso gruppo “Normandie-Niémen” dell’aeronautica della Francia Libera iniziò a usare gli Yak-9 con grande successo.

La versione Yak-9U entrò in azione tra l’ottobre e il dicembre 1944 con il 163.IAP. Nonostante l’ordine di non impiegare il motore al massimo regime, per non ridurne drasticamente la vita operativa, il reparto rivendicò l’abbattimento di 27 Fw 190A e di un Bf 109G a fronte della perdita di soli 3 Yak in combattimento e 4 per incidenti, volando quasi 400 missioni.

Gli Yak-9U contribuirono in modo determinante alla conquista della superiorità aerea sovietica tanto che i piloti tedeschi impararono a evitare gli Yak “senza antenna radio sul dorso”.

Un gran numero di Yak-9DD a lungo raggio fu trasferito a Bari per sostenere l’offensiva dei partigiani jugoslavi nei Balcani.

Uno dei più importanti assi sugli Yak-9 fu il tenente A.I. Vybornov che, a bordo di uno Yak-9T con cannone NS-37 da 37 mm, ottenne 19 vittorie individuali e 9 in collaborazione venendo decorato con la medaglia di Eroe dell’Unione Sovietica nel giugno 1945.

Il 22 marzo 1945, negli ultimi giorni del conflitto, il tenente L. I. Sivko del 812.IAP ottenne una vittoria contro un caccia a reazione Messerschmitt Me 262 prima di essere a sua volta abbattuto da un altro Me 262, probabilmente pilotato dall’asso Franz Schall.

Dei 2550 Yak-9 costruiti fino alla fine del 1943, solo 383 furono persi in combattimento, una percentuale inferiore alla media degli altri caccia sovietici.

Dopo la guerra

Dopo la seconda guerra mondiale, gli Yak-9 rimasero in servizio con le forze aeree sovietiche e furono esportati in gran numero nei paesi satelliti dell’orbita di Mosca. Negli anni immediatamente successivi al conflitto, gli Yak-9 intercettarono spesso i voli americani, britannici e francesi diretti a Berlino Ovest lungo i corridoi aerei assegnati, in particolare durante il blocco della città nel 1948-49.

L’Unione Sovietica fornì ai paesi del blocco orientale molti Yak-9 in surplus, in particolare la versione Yak-9P con motore VK-107, per aiutarli a ricostruire le proprie aeronautiche militari. Purtroppo durante la traduzione del manuale d’uso dal russo ad alcune lingue locali venne omessa una parte riguardante la procedura di avviamento del motore: prima di accendere il propulsore era necessario azionare manualmente per 25 volte una piccola pompa dell’olio in cabina per garantire la lubrificazione iniziale dei cilindri.

Questa procedura insolita ma fondamentale, tipica dei motori sovietici privi di un sistema di lubrificazione forzata a ciclo chiuso come quelli tedeschi e occidentali, se trascurata portava a frequenti grippaggi durante il rullaggio o la salita iniziale. A causa di ciò, nel 1950, diversi piloti persero la vita.

Lo Yak-9 prestò servizio anche con l’aeronautica militare nordcoreana durante la guerra di Corea, contribuendo alla formazione dei primi piloti da caccia di quel paese.

In totale furono prodotti 16.769 esemplari di Yak-9, di cui 14.579 entro la fine della seconda guerra mondiale, confermandolo come il secondo caccia sovietico più costruito del conflitto dopo il “fratello” Yak-3.

Yak-9T schierati in Manciuria
Yak-9T schierati in Manciuria

Principali varianti dello Yakovlev Yak-9

  • Yak-9: prima versione in produzione di serie, equipaggiata con motori Klimov M-105PF da 1.180 HP, 1 cannone ShVAK da 20mm e una mitragliatrice UBS da 12.7
  • Yak-9 (M-106): prototipo con motore Klimov M-106-1SK da 1.350 cavalli, non entrò in produzione a causa di problemi con il propulsore
  • Yak-9T: versione derivata dallo Yak-9 standard e armata con un cannone Nudelman-Suranov NS-37 al posto del cannone da 20mm; l’abitacolo era arretrato di 40cm per compensare l’aumento di peso nel muso. Quando furono risolti i problemi inizialmente rivelatisi con il cannone si dimostrò un aereo efficace, in particolare nel ruolo anti-carro e anti-nave
  • Yak-9TK: versione derivata dalla Yak-9T per usare differenti tipi di armamento installati in mezzo ai cilindro del motore e sparanti attraverso l’ogiva dell’elica; vennero provati il cannone NS-37, un cannone ShVAK da 20mm, uno VYa da 23mm e un NS-45 da 45mm. Non entrò in produzione in quanto le differenze tra il cannone da 20 e quello da 23 erano minime e quello da 45 si rivelò inaffidabile
  • Yak-9K: versione modificata dello Yak-9T che adottava un cannone NS-45 da 45mm dotato di un vistoso dispositivo per ridurne il rinculo. Pur dimostrando risultati complessivamente soddisfacenti l’aereo non entrò in produzione di massa, in particolare il fuoco del cannone nonostante tutte le soluzioni adottate metteva a dura prova la resistenza strutturale dell’aereo, del motore e del pilota! L’arma era particolarmente efficace per cui venne comunque utilizzato ma il caso delle prestazioni rese necessario far volare l’aereo con una propria scorta
  • Yak-9D: versione per la scorta a lungo raggio capace di un’autonomia di 1.300 Km grazie all’aumento dei serbatoi di carburante che passavano a 650 litri dai 450 litri della versione standard
  • Yak-9TD: versione derivata dalla Yak-9D per usare il cannone NS-37 da 37mm e per trasportare 4 bombe da 50Kg sotto le ali
  • Yak-9B (o Yak-9L): versione cacciabombardiere ricavata dalla Yak-9D e in grado di trasportare un carico bellico di 400Kg in varie configurazioni
  • Yak-9DD: versione per missioni di scorta a lunghissimo raggio, derivata dalla Yak-9D e Yak-9T. I serbatoi avevano la capacità complessiva di 845 litri di carburante portando il raggio d’azione a 2.285 Km. Era dotato di strumenti per il volo notturno o in condizioni meteorologiche avverse
  • Yak-9M: ottenuto dallo Yak-9D arretrando l’abitacolo come nella Yak-9T, fu usata come banco di prova volante per sperimentare soluzioni poi eventualmente adottate su altri modelli
  • Yak-9M PVO: Yak-9M dotato di motore Klimov VK-105PF2 da 1.240 cavalli, ridotta capacità dei serbatoi ed equipaggiamento per il volo notturno o con scarsa visibilità
  • Yak-9 MPVO: versione da caccia notturno monoposto, dotata di faro e e radiobussola
  • Yak-9S: derivata dalla Yak-9M con motore Klimov VK-105PF, nuova elica ed armamento consistente in un cannone NS-23 e due cannoni Berezin B-20; non entrò in produzione perchè ritenuto inferiore allo Yak-3 e allo Yak-9U
  • Yak-9R: versione monoposto da ricognizione tattica
  • Yak-9P: versione armata con 3 cannoni Berezin B-20 al posto delle mitragliatrici UBS; non entrò in produzione perchè si decise di usare armi di calibro maggiore
  • Yak-9P (VK-107): versione derivata dalla Yak-9U con ala interamente metallica; la designazione usata è la stessa dello Yak-9P descritto ma era armata con le due mitragliatrici ShVAK
  • Yak-9PD: intercettore da alta quota con motore Klimov M-105PD progettato appositamente per intercettare il ricognitore della Luftwaffe Junkers Ju 86P che volava ad alta quota sui cieli di Mosca nel 1942-43; inizialmente le prestazioni dell’aereo si rivelarono mediocri per subire un drastico miglioramento con l’adozione del motore Klimov M-106PV con iniezione di acqua. Con il nuovo propulsore l’aereo raggiungeva la quota di 13.500 metri; per ridurre il peso l’armamento era ridotto al solo cannone ShVAK
  • Yak-9U (VK-105): derivata dalla Yak-9T con l’adozione del motore Klimov VK-105PF2 e numerosi miglioramenti aerodinamici e strutturali introdotti con lo Yak-3. L’armamento era di un cannone VYa da 23mm e 2 mitragliatrici UBS da 12.7mm, il cannone VYa poteva essere sostituito con uno ShVAK, un B-20 o un NS-37. Non entrò in produzione perchè il cannone VYa non risultò particolarmente efficace e in merito all’armamento vennero ritenute migliori altre versioni sviluppate
  • Yak-9U (VK-107): Variante derivata dalla VK-105 con l’adozione di un motore Klimov VK-107A da 1.650 cavalli e il cannone ShVAK da 20mm in posto dello VYa. Le prove in volo del 1943 evidenziarono le ottime caratteristiche dell’aereo, in particolare la velocità massima orizzontale era di 700 Km/h a 5.600 metri di quota. superiore a quella di qualunque altro aereo da caccia in produzione in quel periodo.
  • Yak-9UV: versione biposto da addestramento derivata dalla Yak-9U (VK-107); l’armamento era ridotto ad un solo cannone Berezin B-20, non entrò in produzione perchè nel frattempo l’aviazione sovietica stava entrando nell’era dei jet
  • Yak-9UT: derivata dalla Yak-9U (VK-107) armata con un cannone Nudelman N-37 e 2 cannoni Berezin B-20; il cannone principale poteva essere sostituito con un B-20, un NS-23 o un N-45. La produzione di serie adottò il cannone NS-23 da 23mm come armamento standard
  • Yak-9V: versione biposto da addestramento derivata dalla Yak-9M e Yak-9T, dotata di motore Klimov VK-105PF2 e armamento ridotto ad un solo cannone ShVAK da 20mm

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: URSS
  • Modello: Yakovlev Yak-9D
  • Costruttore: Industrie di Stato
  • Tipo:
  • Motore:

    Klimov M.105PF a 12 cilindri a V, raffreddato a liquido, da 1260 HP

  • Anno: 1943
  • Apertura alare m.: 10.00
  • Lunghezza m.: 8.55
  • Altezza m.: 2.44
  • Peso al decollo Kg.: 3.115
  • Velocità massima Km/h: 600 a 3.500 m.
  • Quota massima operativa m.: 10.000
  • Autonomia Km: 1.300 
  • Armamento difensivo:

    1 cannone da 20mm, 1 mitragliatrice

     

  • Equipaggio: 1
  • Bibliografia – Riferimenti:
     
    • Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: ‎ 978-8804313823.
    • Museum of flight
    • airpages.ru
     

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