Probabilmente il miglior aereo da combattimento polacco della II Guerra Mondiale, il P 37 era un bombardiere di piccole dimensioni, se paragonato ai pariclasse occidentali, tuttavia aveva una notevole capacità di carico. Anche la velocità orizzontale era buona, così che l’aereo avrebbe potuto dimostrare le sue capacità belliche se non fosse stato costruito in numero di esemplari troppo esiguo prima del termine delle ostilità.
Il PZL P 37 Łoś (Alce) è un monoplano bimotore ad ala bassa, di costruzione interamente metallica, propulso da due motori Bristol Pegasus inglesi prodotti in Polonia su licenza inglese.
Origini del progetto
Durante gli anni Venti e i primi anni Trenta, l’aviazione militare polacca attraversò un periodo di incertezza dottrinale. La leadership militare considerava l’aviazione di importanza secondaria, destinandola principalmente al supporto delle forze terrestri. Questa visione limitata si tradusse in budget ridotti e nell’assenza di una dottrina specifica per l’impiego del potere aereo.
Nonostante queste difficoltà, alcuni ufficiali illuminati tentarono di modernizzare la componente bombardieri. Nel 1920 era stato costituito il primo squadrone da bombardamento a Poznań-Ławica, equipaggiato con velivoli catturati di produzione tedesca. Successivamente, il generale Włodzimierz Zagórski promosse un ambizioso programma di espansione che prevedeva l’acquisizione di 32 bombardieri notturni Farman F.68 BN.4 Goliath, ma le sue riforme furono abbandonate dopo il colpo di stato del maggio 1926.
La svolta arrivò nella primavera del 1934, quando l’ingegnere aeronautico Jerzy Dąbrowski presentò al Dipartimento dell’Aeronautica una proposta rivoluzionaria. Il concept prevedeva un veloce monoplano da bombardamento per quattro membri d’equipaggio, caratterizzato da costruzione interamente metallica a rivestimento lavorante e motorizzato con due radiali da 800-1.200 cavalli. I test in galleria del vento su modelli in scala fornirono risultati estremamente incoraggianti.
Sviluppo e primo volo
Nell’ottobre 1934 la PZL ricevette l’autorizzazione a procedere con il progetto, inizialmente denominato P.37. La priorità assoluta fu data alle prestazioni rispetto all’armamento: per la difesa erano previste solo mitragliatrici singole da 7,7 mm in ciascuna postazione, rinunciando alle armi binate e al cannone dorsale da 20 mm inizialmente considerati. Il 14 aprile 1935 il dipartimento approvò il modello in scala naturale e autorizzò la costruzione di due prototipi.
Il primo prototipo PZL.37/I, dotato di deriva singola, volò per la prima volta il 30 giugno 1936, dopo alcuni ritardi dovuti a problemi tecnici. I test rivelarono diverse criticità: vibrazioni alla fusoliera posteriore, surriscaldamento delle teste dei cilindri e spazio insufficiente nell’abitacolo. Tuttavia, i piloti collaudatori rimasero impressionati dalle prestazioni complessive.
Il secondo prototipo PZL.37/II incorporò numerose migliorie, tra cui l’adozione del doppio timone di coda, un abitacolo riprogettato e una diversa posizione per il mitragliere ventrale. Questo esemplare, che volò nell’autunno 1936, rappresentava la configurazione definitiva del bombardiere di serie. Il dipartimento accettò il velivolo per la produzione, ordinando 10 esemplari di pre-serie e assegnando al bombardiere il nome Łoś.
Caratteristiche tecniche
Il PZL.37 era un monoplano bimotore interamente metallico di dimensioni relativamente contenute per la sua categoria. La capacità di carico fu ottenuta grazie a una fusoliera dal profilo aerodinamico portante, una caratteristica innovativa per l’epoca. L’aereo era più corto e aveva ali più piccole rispetto ai contemporanei tedeschi e francesi, pur trasportando un carico bellico comparabile.
L’equipaggio comprendeva quattro membri: pilota, comandante-bombardiere, radiotelegrafista e mitragliere dorsale. Il bombardiere era sistemato nel muso vetrato con una mitragliatrice brandeggiabile anteriore. Il radiotelegrafista sedeva nella fusoliera sopra il vano bombe e azionava anche la mitragliatrice ventrale durante il combattimento.
Il carrello retrattile principale si ritirava in apposite gondole nei motori. La configurazione con ruote gemelle e sospensioni indipendenti permetteva l’operazione da piste improvvisate e terreni accidentati. La motorizzazione prevedeva due radiali Bristol Pegasus: i Pegasus XII B da 940 cavalli massimi sul PZL.37A, i più potenti Pegasus XX da 970 cavalli sulla versione B.
Il carico offensivo era distribuito tra un vano bombe in fusoliera diviso in due sezioni (per 4 bombe) e 8 vani compatti nelle ali (per 16 bombe). Questa disposizione limitava le dimensioni delle bombe trasportabili: il carico massimo era di 2.580 kg, ma oltre a due bombe da 300 kg nel vano fusoliera, non poteva trasportare ordigni superiori a 110 kg. Durante l’invasione della Polonia, il carico massimo utilizzato fu di 110 kg per bomba, poiché gli ordigni da 300 kg erano disponibili in quantità limitate e difficili da caricare negli aeroporti improvvisati.
Produzione e esportazione
La produzione iniziò nell’inverno 1936-1937. Nel 1938 furono costruiti i primi 10 esemplari di serie denominati PZL.37A con deriva singola, seguiti da 19 PZL.37A bis con la nuova configurazione a doppia deriva. La versione principale, il PZL.37B (o Łoś II), entrò in produzione nell’autunno 1938. I primi esemplari soffrirono di problemi tecnici che causarono diversi incidenti: 2 prototipi e 6 aerei di serie andarono persi per il blocco del timone di direzione. Dopo le modifiche strutturali necessarie, il PZL.37B divenne un velivolo molto affidabile.
A partire dalla presentazione al salone di Belgrado nel giugno 1938 e a Parigi in novembre, il PZL.37 suscitò enorme interesse internazionale. Per l’esportazione furono sviluppate le varianti PZL.37C con motori Gnome-Rhône 14N-0/1 e PZL.37D con i più potenti 14N-20/21. Nel 1939 furono ordinati: 20 PZL.37C dalla Jugoslavia, 12 dalla Bulgaria, 30 PZL.37D più licenza dalla Romania, 10 aerei più materiali per altri 25 e licenza dalla Turchia, e 12 dalla Grecia. La compagnia belga Constructions Aéronautiques G. Renard ottenne i diritti per produrre tra 20 e 50 esemplari per la Repubblica Spagnola, ma il progetto fu abbandonato dopo la vittoria franchista. Anche Danimarca, Estonia, Finlandia e Iran erano in trattative per l’acquisto.
Impiego operativo
Il 1° settembre 1939 l’aviazione polacca disponeva di circa 86 PZL.37, ma meno della metà partecipò ai combattimenti. Solo 36 PZL.37B erano assegnati alle quattro squadriglie da bombardamento della Brigata Bombardieri: l’11ª, 12ª, 16ª e 17ª squadriglia. I restanti erano destinati al gruppo di riserva XX, alle unità addestrative o in riparazione. A causa del breve periodo disponibile per l’addestramento degli equipaggi e il completamento dell’allestimento, i bombardieri non erano pienamente operativi allo scoppio del conflitto. I serbatoi supplementari interni non erano ancora disponibili, limitando l’autonomia rispetto alle specifiche nominali.
I PZL.37 della Brigata Bombardieri erano stati preventivamente dispersi su aeroporti improvvisati nelle campagne, sfuggendo così alla distruzione al suolo durante l’attacco iniziale tedesco. Tuttavia, operando da campi con piste corte e superfici inadeguate, potevano decollare solo con una frazione del carico bellico massimo, tipicamente 800 kg.
Dal 4 settembre i bombardieri furono impiegati in attacchi diurni contro le colonne corazzate tedesche, una missione per cui non erano stati progettati. Gli attacchi più significativi ostacolarono l’avanzata del XVI Corpo d’Armata tedesco presso Częstochowa e Radomsko. Le perdite furono pesanti a causa della mancanza di caccia di scorta e delle tattiche impiegate, che prevedevano missioni con non più di tre aerei alla volta. Gli ultimi voli di combattimento avvennero il 16 settembre.
Durante la campagna, le unità combattenti ricevettero rinforzi e circa 46 PZL.37 furono impiegati in azione. Della Brigata Bombardieri, 10 PZL.37 furono abbattuti dai caccia, 5 dalla contraerea, 2 distrutti al suolo e altri 10 persi per cause diverse. Numerosi PZL.37 incompleti, da addestramento o di riserva furono distrutti negli aeroporti e nelle fabbriche.
Superstiti
Ventisei o ventisette PZL.37 dell’aviazione polacca furono evacuati in Romania nel settembre 1939. Nell’ottobre 1940 questi aerei furono requisiti dal governo romeno e 23 entrarono in servizio con l’aviazione romena nel 4° Gruppo, comprendente le 76ª e 77ª squadriglia da bombardamento. Alcuni furono armati con quattro mitragliatrici. Circa un terzo andò perso in incidenti per l’inesperienza dei piloti romeni con l’elevato carico alare del PZL.37 e per guasti ai motori.
Dal 22 giugno 1941 circa 15 esemplari furono impiegati contro l’Unione Sovietica, operando inizialmente in Bessarabia e successivamente bombardando Kiev e Odessa. Le perdite furono causate principalmente dal fuoco contraereo. La carenza di ricambi portò al ritiro dal fronte nell’ottobre 1941. Nell’aprile 1944 la 76ª squadriglia tornò brevemente in azione con nove aerei, ritirandosi definitivamente il 3 maggio. Dopo il passaggio della Romania agli Alleati, il 1° settembre 1944 aerei tedeschi distrussero cinque PZL.37 al suolo in attacchi di rappresaglia.
Pochi PZL.37 caddero in mani tedesche, probabilmente solo due esemplari. Gli operai delle fabbriche polacche demolirono circa 30 PZL.37 rimasti negli stabilimenti di Okęcie e Mielec nell’ottobre 1939, con il pretesto di ripulire l’area, prima che le autorità tedesche potessero requisirli.
Eredità e memoria
Il PZL.37 Łoś fu indubbiamente uno dei bombardieri più avanzati del suo tempo. La sua capacità di trasportare un carico bellico superiore a quello di aerei considerevolmente più grandi, unita a prestazioni di volo eccellenti e alla possibilità di operare da campi improvvisati, ne faceva un’arma formidabile. Le carenze nell’armamento difensivo, tipiche dei bombardieri della fine degli anni Trenta, si rivelarono fatali nell’impiego contro la moderna aviazione da caccia tedesca.
Non sopravvive alcun esemplare completo del PZL.37. Un motore PZL Pegaz 20 originale è conservato presso il Museo dell’Aviazione Polacca di Cracovia. Nel 2012 è stata completata una replica in scala 1:1 non volante, costruita nello stabilimento PZL di Mielec utilizzando gli stessi capannoni dove furono assemblati i bombardieri originali. Il modello, realizzato basandosi principalmente su fotografie per la mancanza di disegni originali, è esposto presso la fabbrica di Mielec.
Il PZL.37 Łoś rimane un simbolo delle capacità dell’industria aeronautica polacca negli anni Trenta, nonché del coraggio degli equipaggi che lo impiegarono nella disperata difesa della Polonia nel settembre 1939.
Principali varianti del bombardiere PZL.37 Łoś
- PZL.37/I: primo prototipo con deriva e timone singolo
- PZL.37/II: primo prototipo con deriva e timone sdoppiato e diversi miglioramenti
- PZL.37A: prima variante in produzione, con motori Bristol Pegasus XIIB, deriva e timone singolo; 10 esemplari prodotti
- PZL.37Abis: lotto di 19 aerei, identici alla versione A ma con timone e deriva sdoppiati
- PZL.37B I e II: principale variante in produzione, con deriva e timone sdoppiati, motori PZL Pegaz XX
- PZL.37C: versione rimasta allo stadio di progetto, propulsa da motori Gnome-Rhone 14N-01
- PZL.37D: versione rimasta allo stadio di progetto, propulsa da motori Gnome-Rhone 14N-21
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Polonia
- Modello: PZL P.37 B
- Costruttore: Pantswowe Zaklady Lotnicze
- Tipo: Bombamento
- Motore:
2 PZL-Bristol Pegasus XII B, radiali a 9 cilindri, raffreddati ad aria, da 873 HP ciascuno.
- Anno: 1938
- Apertura alare m.: 17.93
- Lunghezza m.: 12.92
- Altezza m.: 5.08
- Peso al decollo Kg.: 8.560
- Velocità massima Km/h: 445 a 3.400 m.
- Quota massima operativa m.: 6.000
- Autonomia Km: 1.500
- Armamento difensivo:
3 mitragliatrici
- Equipaggio: 4
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- Wikipedia
- Aviastar
- War History
- World War II Database