Il Mitsubishi Ki 83 era un aereo dalle caratteristiche superlative, che non ebbe un peso determinante nel conflitto solo perchè fu pronto troppo tardi.
L’aereo era stato progettato come caccia di scorta a lunga autonomia e le prestazioni erano rilevanti, si parla di velocità attorno ai 700 Km/h, armamento pesante, ma nel ’44 era ormai inutile in quanto non c’era più molto da scortare e tutta la produzione era dedicata ai caccia intercettori. Il Mitsubishi Ki-83 è un bimotore monoplano ad ala media, carrello retrattile e motori raffreddati ad aria.
Il Mitsubishi Ki-83 nacque in risposta a una specifica emessa nel 1943 dall’Esercito Imperiale Giapponese per un nuovo caccia pesante dotato di grande autonomia. Nel 1943, il Giappone si trovava in una fase critica del conflitto: la necessità di difendere un perimetro difensivo sempre più vasto nel Pacifico richiedeva velivoli capaci di operare su distanze considerevoli, mantenendo al contempo prestazioni competitive con i caccia alleati.
La responsabilità dello sviluppo fu affidata a un team guidato da Tomio Kubo, un nome di spicco nell’ingegneria aeronautica giapponese. Kubo aveva già dimostrato le sue capacità progettuali con il Mitsubishi Ki-46, un ricognitore ad alte prestazioni che si era guadagnato il rispetto sia dei piloti giapponesi che degli avversari alleati per le sue eccellenti caratteristiche di volo. L’esperienza maturata con il Ki-46 si rivelò preziosa nello sviluppo del nuovo caccia pesante.
Origine del progetto
Il Ki-83 si distingueva per essere un bimotore di notevoli dimensioni, concepito specificamente per missioni a lungo raggio. L’armamento era particolarmente potente e concentrato nel muso dell’aereo: due cannoni da 30 millimetri e due cannoni da 20 millimetri, una combinazione di fuoco devastante che avrebbe permesso al Ki-83 di ingaggiare efficacemente sia caccia nemici che bombardieri pesanti.
Le prestazioni del velivolo si rivelarono straordinarie fin dai primi test. Durante le valutazioni post-belliche condotte dagli Stati Uniti utilizzando carburante ad alto numero di ottani, un esemplare di Ki-83 raggiunse la velocità di 762 km/h a un’altitudine di 7.000 metri. Questi valori ponevano il Ki-83 tra i caccia più veloci prodotti dal Giappone durante il conflitto.
Ma la caratteristica più sorprendente del Ki-83 era la sua eccezionale manovrabilità, del tutto inusuale per un aereo delle sue dimensioni. I test dimostrarono che il velivolo era capace di eseguire un loop completo con un diametro di soli 671 metri in appena 31 secondi, mantenendo una velocità superiore ai 644 km/h. Questa agilità, combinata con la potenza di fuoco e l’autonomia, avrebbe reso il Ki-83 un avversario formidabile nei cieli del Pacifico.
Sviluppo e Prototipi
Il primo dei quattro prototipi costruiti prese il volo il 18 novembre 1944. Questa data è significativa: a quel punto della guerra, il Giappone stava subendo bombardamenti sistematici, le sue linee di rifornimento erano compromesse e l’industria aeronautica operava in condizioni sempre più difficili. Nonostante questi ostacoli, il programma Ki-83 procedette con notevole efficienza.
I quattro prototipi realizzati permisero di condurre un programma di test relativamente completo, considerando le circostanze. I risultati furono così promettenti che, nonostante lo stato disastroso del settore manifatturiero giapponese devastato dai bombardamenti, furono avviati i piani per la produzione in serie del velivolo.
Un aspetto interessante del Ki-83 fu il velo di segretezza che lo circondò. L’esistenza e le prestazioni di questo caccia rimasero praticamente sconosciute durante la guerra, non solo agli Alleati ma anche all’interno dello stesso Giappone. Il livello di segretezza fu tale che i servizi di intelligence alleati non erano nemmeno a conoscenza dell’esistenza del velivolo, come dimostrato dal fatto che al Ki-83 non fu mai assegnato un nome in codice alleato, pratica standard per tutti gli aerei giapponesi identificati.
Questa segretezza può essere spiegata da diversi fattori. In primo luogo, il limitato numero di prototipi e il breve periodo di test ridussero al minimo le possibilità di avvistamento da parte di ricognitori nemici. In secondo luogo, la fase avanzata della guerra in cui il Ki-83 apparve significava che il Giappone aveva perso gran parte della sua capacità di comunicazione e coordinamento, limitando la diffusione di informazioni anche all’interno delle proprie forze armate.
Epilogo
I piani per avviare la produzione in serie del Ki-83 erano in corso quando il Giappone si arrese il 15 agosto 1945. La capitolazione pose fine non solo al programma Ki-83, ma all’intera industria aeronautica militare giapponese.
Fu solo durante l’occupazione post-bellica del Giappone che gli Alleati scoprirono l’esistenza del Ki-83. I quattro prototipi furono sequestrati dalle United States Army Air Forces e, in un gesto simbolico del nuovo ordine, furono ridipinti con le insegne dell’USAAF. Le prime fotografie conosciute del tipo risalgono proprio a questo periodo, mostrando i Ki-83 con le loro nuove livree americane.
La valutazione condotta da ingegneri aeronautici ed esperti americani rivelò agli Alleati quanto fossero avanzate le capacità progettuali giapponesi. I test con carburante americano ad alto numero di ottano dimostrarono prestazioni ancora superiori a quelle registrate dai giapponesi, confermando il potenziale eccezionale del velivolo.
Principali varianti del Mitsubishi Ki-83
- Ki-83: versione sperimentale di caccia pesante a grande autonomia, 4 prototipi costruiti
- Ki-95: versione da ricognizione rimasta allo stadio di progetto
- Ki-103: altra versione rimasta allo stadio di progetto
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Giappone
- Modello: Mitsubishi Ki-83
- Costruttore: Mitsubishi Jukogyo K.K.
- Tipo:
- Motore:
2 Mitsubishi Ha-211 Ru, radiali a 18 cilindri, raffreddati ad aria, da 2.200 HP ciascuno
- Anno: 1944
- Apertura alare m.: 15.50
- Lunghezza m.: 12.50
- Altezza m.: 4.60
- Peso al decollo Kg.: 8.795
- Velocità massima Km/h: 705 a 9.000 m.
- Quota massima operativa m.: 12.660
- Autonomia Km: 3500
- Armamento difensivo:
2 cannoni da 30mm., 2 cannoni da 20 mm.
- Equipaggio: 2
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- Aviastar
- Warbirds Resource Group
- Dave’s Warbirds
- ne.jp