Mitsubishi G3M

di redazione
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Questi bimotori, denominati Nell nel codice alleato, contribuirono a chiarire le idee agli alleati sui progressi fatti dal Giappone in campo aeronautico negli anni trenta. Appena tre giorni dopo il pesante colpo subito a Pearl Harbour, aerei di questo tipo affondarono la corazzata inglese Prince of Wales e l’incrociatore pesante Repulse in acque considerate al di fuori del raggio d’azione degli apparecchi giapponesi.
Con questa seconda vittoria la marina nipponica si assicurò per parecchi mesi l’assoluto controllo del Pacifico avendo eliminato tutte le grandi navi di superficie alleate.

La necessità per la marina giapponese di equipaggiarsi di un bombardiere terrestre a grande autonomia era stata messa in evidenza ancora nella prima metà degli trenta da quel genio militare che era l’ammiraglio Yamamoto; il risultato sarebbe stato proprio il G3M, impiegato in tutte i principali attacchi giapponesi finchè non venne sostituito dal più moderno G4M.

Il Mitsubishi G3M (九六式陸上攻撃機, Kyūroku-shiki rikujō kōgeki-ki), designato ufficialmente come Aereo d’Attacco Terrestre Tipo 96 e conosciuto nell’aviazione navale giapponese come “Rikko”, è un bimotore monoplano ad ala media, carrello retrattile, doppi timoni di coda. I propulsori sono due Mitsubishi raffreddati ad aria. Complessivamente sono stati costruiti 1.048 G3M delle varie versioni, compresi i prototipi e le varianti da trasporto.

La variante da trasporto dell’aereo, prodotta dall’Arsenale Tecnico Aeronautico Navale di Yokosuka e designata Yokosuka L3Y, ricevette il nome in codice alleato “Tina”.

Origini del Mitsubishi G3M

Le origini del G3M risalgono a una specifica presentata dalla Marina Imperiale Giapponese alla Mitsubishi per un bombardiere con un’autonomia senza precedenti per l’epoca. Questa richiesta derivava principalmente dall’influenza dell’Ammiraglio Isoroku Yamamoto nell’Alto Comando Navale, il quale aveva compreso l’importanza strategica di un bombardiere capace di operare sulle vaste distanze del Pacifico.

Il bombardiere doveva avere la capacità di trasportare un siluro aereo in grado di affondare una corazzata blindata. Anche il requisito di velocità presentato dal dipartimento navale era senza precedenti, non solo nell’aviazione da bombardamento giapponese ma anche in quella internazionale. In relazione ai previsti teatri di guerra giapponesi in Cina e nel Pacifico, il bombardiere avrebbe dovuto non solo coprire lunghe distanze, ma necessariamente possedere una velocità eccezionale per colpire obiettivi distanti con un tempo di attacco minimo.

Il G3M rappresentava quindi l’incarnazione della filosofia progettuale degli aerei militari giapponesi nel breve periodo che precedette la Guerra del Pacifico: potente armamento offensivo (in questo caso sotto forma di bombe e siluri), autonomia e velocità enfatizzate rispetto alla protezione e alle capacità difensive.

G3M in manutenzione
G3M in manutenzione

Progetto

Il G3M fu originariamente progettato senza alcuna forma di armamento difensivo. Le sue prestazioni ad alta quota erano considerate sufficienti per eludere la contraerea nemica, mentre la sua alta velocità, in combinazione con la scorta pianificata di caccia Mitsubishi A5M ad alte prestazioni, era ritenuta sufficiente per contrastare qualsiasi caccia nemico. Anche nel ruolo a bassa velocità e bassa quota di aerosilurante, la superiorità della scorta di caccia, combinata con l’alta velocità del G3M, era considerata adeguata contro qualsiasi forma di cannoni antiaerei navali o caccia imbarcati.

La struttura leggera e la completa assenza di mitragliatrici difensive e dell’equipaggio aggiuntivo necessario per azionarle (caratteristiche presenti nel progetto del primo prototipo) erano considerate essenziali per mantenere la velocità e le prestazioni ad alta quota del G3M con un carico utile pesante. Anche dopo il prototipo finale modificato, che includeva tre postazioni per mitragliatrici difensive, il G3M mantenne la sua struttura leggera e mancava di qualsiasi forma di corazzatura difensiva o serbatoi autosigillanti, poiché questi erano considerati elementi che avrebbero ridotto velocità e quota operativa.

Questa caratteristica nella progettazione di bombardieri e caccia giapponesi si manifestò nuovamente nel suo successore, il Mitsubishi G4M, il cui design enfatizzava così fortemente il carico di carburante e bombe per attacchi a lungo raggio a scapito della difesa che la sua vulnerabilità ai caccia e al fuoco antiaereo che gli valse il soprannome non ufficiale di “accendino volante” da parte dei piloti alleati.

Il sistema di puntamento per le bombe utilizzato nel G3M era primitivo rispetto ai meccanismi impiegati nei contemporanei del G3M come il B-17 Flying Fortress e l’Heinkel He 111. Tuttavia, oltre alla precisione limitata necessaria nel suo ruolo navale come aerosilurante a lungo raggio contro le flotte navali alleate, il G3M operava frequentemente con altre unità di G3M in massicce formazioni “a onda”. L’uso di queste grandi formazioni eliminava la necessità di attacchi di bombardamento singoli ad alta precisione.

Impiego Operativo

Il G3M volò per la prima volta nel 1935, decollando da un aerodromo di Nagasaki appartenente alla Mitsubishi Heavy Industries e atterrando all’aeroporto di Haneda alla periferia di Tokyo. Il battesimo del fuoco del G3M avvenne nelle campagne espansionistiche del Giappone sulla terraferma cinese in quella che divenne nota come la “Seconda Guerra Sino-Giapponese”.

Durante questo conflitto, il G3M poté sfruttare la sua capacità a lungo raggio quando, tra agosto e novembre 1937, fu istituito il 1° Rengo Kōkūtai (un’unità speciale), che operava insieme ai Kōkūtai di Kanoya e Kizarazu basati a Taipei (Formosa), Omura (Kyūshū) e sull’isola di Jeju. Il 14 agosto dello stesso anno, 42 G3M e sette Hiro G2H1, scortati da 12 Nakajima A4N e 12 Mitsubishi A5M del 2° Rengo Kōkūtai, partirono dalle loro basi per attraversare il Mar Cinese Orientale e bombardare Hangzhou e Kwanteh.

Il G3M fu ampiamente utilizzato per il bombardamento di obiettivi costieri e interni in Cina, inclusi i bombardamenti durante la Battaglia di Shanghai e di Nanchino. Da basi nei territori cinesi occupati, prese parte al bombardamento strategico a tappeto del cuore della Cina, con la sua autonomia di combattimento sufficiente per le grandi distanze coinvolte. In particolare, fu coinvolto nel bombardamento ininterrotto di Chongqing.

L’Affondamento della Force Z

Quando la Guerra del Pacifico esplose con l’invasione della Malesia e il bombardamento di Pearl Harbor nel dicembre 1941, il G3M era ormai considerato superato. Tuttavia, tre unità di prima linea (dal 22° al 24° koku sentai) operavano ancora con un totale di 204 G3M2 in quattro kōkūtai nel Pacifico centrale. Di questi, 54 aerei del Takao Kōkūtai furono schierati da Formosa all’apertura della Battaglia delle Filippine.

L’8 dicembre 1941 (7 dicembre oltre la Linea Internazionale del Cambio di Data), i G3M del Mihoro Kōkūtai colpirono Singapore da basi nell’Indocina francese occupata, provocando migliaia di morti tra i civili britannici e asiatici. Wake Island fu similmente bombardata dai G3M del Chitose Kōkūtai il primo giorno di guerra, con infrastrutture civili e della Marina statunitense pesantemente danneggiate a terra.

Il momento più celebre nella storia operativa del G3M avvenne il 10 dicembre 1941, quando partecipò, insieme al più avanzato Mitsubishi G4M “Betty”, all’affondamento di due navi di prima linea britanniche. I Nell del Genzan Kōkūtai fornirono un supporto cruciale durante l’attacco all’HMS Prince of Wales e all’HMS Repulse (Force Z) vicino alla costa malese. Il Prince of Wales e il Repulse furono le prime due navi capitali mai affondate esclusivamente da un attacco aereo mentre erano in mare durante una guerra, segnando un punto di svolta epocale nella guerra navale.

G3M in formazione
G3M in formazione

Attacco a Darwin e Operazioni nel Pacifico

L’attacco a Darwin, in Australia, del 19 febbraio 1942, condotto da 188 aerei giapponesi, incluse 27 G3M del 1° Kōkūtai basato ad Ambon nelle Indie Orientali Olandesi. I G3M attaccarono insieme a 27 bombardieri Mitsubishi G4M “Betty”, seguendo una prima ondata di 81 caccia Mitsubishi A6M Zero, bombardieri in picchiata Aichi D3A e aerosiluranti Nakajima B5N.

Un altro significativo successo del G3M avvenne durante la Battaglia dell’Isola di Rennell. I G3M del 701° Gruppo Aereo colpirono con due siluri l’incrociatore pesante USS Chicago il 29 gennaio 1943, aprendo la strada al suo affondamento definitivo causato da ulteriori siluri sganciati da bombardieri G4M il giorno successivo.

Ultimi Anni: Dal Bombardamento al Trasporto

Dal 1943 fino alla fine della guerra, la maggior parte dei G3M servì in ruoli secondari ma comunque importanti. Furono impiegati come rimorchiatori di alianti, addestratori per equipaggi e paracadutisti, e trasporti per ufficiali di alto rango e VIP tra le isole metropolitane, i territori occupati e i fronti di combattimento. Questa transizione rifletteva sia l’obsolescenza del G3M come bombardiere di prima linea sia la crescente necessità di aerei da trasporto affidabili man mano che l’impero giapponese si trovava sempre più sulla difensiva.

Il Mitsubishi G3M fu uno dei primi bombardieri al mondo progettati specificamente per operazioni a lunghissimo raggio, anticipando di anni il concetto di bombardamento strategico che sarebbe diventato dominante nella seconda metà della guerra. La sua capacità di colpire obiettivi a migliaia di chilometri dalle basi di partenza rappresentò una rivoluzione nelle capacità offensive dell’aviazione navale.

Tuttavia, il G3M incarnava anche i limiti fatali della filosofia progettuale giapponese. La priorità data a velocità, autonomia e carico utile a scapito della protezione si rivelò una debolezza critica man mano che la guerra progrediva e i caccia alleati diventavano sempre più letali.

L’esperienza operativa del G3M in Cina fornì preziose lezioni all’aviazione navale giapponese. Le lunghe missioni sul continente cinese dimostrarono sia il valore dell’autonomia eccezionale del velivolo sia i limiti del suo armamento difensivo inizialmente inadeguato. Queste esperienze influenzarono non solo le modifiche successive al G3M stesso, ma anche lo sviluppo del suo successore, il G4M.

La Nakajima Company ridisegnò il G3M nel migliorato G3M3 (Modello 23) con motori più potenti e maggiore capacità di carburante. Questa versione, prodotta solo dalla Nakajima, fu quella realizzata più rapidamente in tempo di guerra. Entrò in servizio nel 1941 e fu mantenuta operativa per due anni, venendo successivamente utilizzata nel 1943 insieme al G3M2 per la ricognizione marittima a lungo raggio con radar, grazie alle sue eccellenti prestazioni sulla lunga distanza.

Principali varianti del Mitsubishi G3M

  • Ka-15: prototipo, costruito in 21 esemplari complessivamente, con muso vetrato o chiuso, con motori Mitsubishi Kinsei 2 da 830 hp oppure Mitsubishi Kinsei 3 da 910 hp
  • G3M1a/c: prototipo modificato con muso vetrato, motori Mitsubishi Kinsei oppure Hiro Type 91
  • G3M1 Model 11: prima versione di serie, bombardiere da attacco della marina basato a terra Tipo 96. Rispetto al prototipo questa versione presentava modifiche in cabina e alcuni esemplari avevano le eliche a passo fisso; ne furono costruiti 34 in totale
  • G3M1-L: G3M1 modificato per essere utilizzato come aereo da trasporto veloce, motorizzato con 2 Mitsubishi Kinsei 45 da 1.075 hp
  • G3M2 Model 21: versione dotata di motori più potenti e capacità dei serbatoi di carburante incrementata, venne aggiunta una torretta dorsale; ne furono costruiti 343 dalla Mitsubishi
  • G3M2 Model 22: le torrette dorsali e ventrali furono sostituite con un’unica torretta in posizione superiore, le postazioni laterali avevano una vetratura; 238 esemplari costruiti
  • G3M3 Model 23: versione dotata di propulsori di maggiore potenza e serbatoi di carburante di capacità superiore per incrementare l’autonomia dell’aereo; questa versione venne costruita dalla Nakajima che costruì complessivamente 412 esemplari tra G3M2 e G3M3
  • Yokosuka L3Y1 Model 11: versione da trasporto dotata di armamento difensivo, ottenuta a partire dal G3M1 e costruita dalla Yokosuka
  • L3Y2 Model 12: versione ottenuta dalla G3M2 con motori Mitsubishi Kinsei, costruita dalla Yokosuka
  • Bimotore da trasporto Mitsubishi: un paio di dozzine di bombardieri G3M2 Model 21 furono convertiti per l’uso civile dalla Nippon Koku K.K.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Giappone
  • Modello: Mitsubishi G3M2
  • Costruttore: Mitsubishi Jukogyo K.K.
  • Tipo: BombardamentoTrasporto
  • Motore:

    2 Mitsubishi Kinsei 41, radiali a 14 cilindri, raffreddati ad aria, da 1.075 HP ciascuno

  • Anno: 1937
  • Apertura alare m.: 25.00
  • Lunghezza m.: 16.45
  • Altezza m.: 3.68
  • Peso al decollo Kg.: 8.000
  • Velocità massima Km/h: 373 a 4.180 m.
  • Quota massima operativa m.: 9.130
  • Autonomia Km: 4.380 
  • Armamento difensivo:

    3 mitragliatrici

  • Equipaggio: 7
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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