Takeo Takagi

di redazione
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Takeo Takagi

Takeo Takagi (高木 武雄, Takagi Takeo) nacque il 25 gennaio 1892 nella città di Iwaki, prefettura di Fukushima, e costruì una carriera navale caratterizzata da una profonda specializzazione nell’impiego dei sommergibili. Diplomatosi all’Accademia navale nel 1911, dedicò gran parte degli anni venti e trenta a comandare sottomarini e a sviluppare le dottrine tattiche della guerra subacquea giapponese. Quando scoppiò la guerra nel Pacifico, aveva già acquisito esperienza anche nel comando di unità di superficie. Durante i primi mesi del conflitto guidò le forze navali che supportarono l’invasione delle Filippine e delle Indie orientali olandesi, vincendo la battaglia del Mare di Giava nel febbraio 1942. Promosso viceammiraglio nel maggio dello stesso anno, comandò le portaerei giapponesi nella battaglia del Mar dei Coralli. Nel giugno 1943 assunse il comando della 6ª Flotta, responsabile di tutte le operazioni sottomarine, con base nelle isole Marianne. Morì in azione durante la battaglia di Saipan nel luglio 1944, ricevendo la promozione postuma ad ammiraglio.

Formazione e primi anni di servizio (1892-1923)

Takeo Takagi intraprese la carriera militare entrando all’Accademia navale imperiale di Etajima come allievo della 39ª classe. Il suo percorso di studi si concluse nel 1911 con un piazzamento rispettabile: si classificò diciassettesimo su 148 cadetti. Con la qualifica di guardiamarina ricevette i primi imbarchi sugli incrociatori Aso e sulla corazzata Shikishima, dove completò l’addestramento pratico obbligatorio per tutti gli ufficiali.

Ottenuta la nomina ad alfiere, prestò servizio sull’incrociatore Asama e sulla corazzata Kawachi, acquisendo esperienza sulle principali classi di navi da guerra dell’epoca. Questi anni formativi gli fornirono una solida base nella gestione del personale e nelle operazioni navali convenzionali.

Promosso tenente, Takagi intraprese la strada che avrebbe caratterizzato la prima metà della sua carriera: la specializzazione nei sommergibili. Fu assegnato al sommergibile SS-15, una delle unità della giovane componente subacquea della Marina imperiale giapponese. Dopo aver completato i corsi avanzati di navigazione e guerra silurante, acquisì le competenze tecniche necessarie per operare efficacemente nell’ambiente subacqueo.

La sua preparazione fu riconosciuta con la nomina prima a ufficiale in seconda e poi a comandante del sommergibile SS-24. Questi incarichi gli permisero di accumulare esperienza diretta nelle tattiche sottomarine, nella gestione degli equipaggi ristretti e nelle particolari sfide operative imposte dalla navigazione in immersione. Nel 1923 si diplomò al Collegio navale, l’istituzione preposta alla formazione degli ufficiali di stato maggiore, e ricevette la promozione a capitano di corvetta.

Specializzazione in sommergibili (1923-1933)

Dopo il diploma al Collegio navale, Takagi continuò la sua carriera nella componente subacquea assumendo il comando del sommergibile Ro-28. Questo battello apparteneva alla classe Ro, unità di media grandezza che costituivano la spina dorsale della flotta sottomarina giapponese. Il comando gli fornì ulteriori opportunità per affinare le tecniche di attacco silurante, pattugliamento e operazioni in immersione prolungata.

Nel 1926 passò al comando del sommergibile Ro-68, continuando ad accumulare esperienza nel settore. Durante questi anni di pace la Marina imperiale stava sviluppando e perfezionando le proprie dottrine per l’impiego dei sommergibili, sia in ruoli di ricognizione e pattugliamento sia come unità d’attacco contro il traffico mercantile e le navi da guerra nemiche. Takagi contribuì a questo processo di sviluppo dottrinale attraverso la sua esperienza operativa diretta.

Promosso comandante nel 1928, Takagi lasciò temporaneamente i comandi in mare per ricoprire una serie di incarichi presso gli stati maggiori. Questi ruoli burocratici gli permisero di acquisire una visione più ampia delle operazioni navali e delle questioni organizzative, integrando la sua esperienza pratica con competenze amministrative e pianificatorie.

Nel 1931 fu inviato negli Stati Uniti e in Europa per un viaggio di studio e aggiornamento professionale. Questi soggiorni all’estero erano prassi comune per gli ufficiali più promettenti della marina giapponese e permettevano di osservare direttamente le marine straniere, le loro tecnologie e le loro organizzazioni. L’esperienza ampliò notevolmente gli orizzonti di Takagi e gli fornì elementi di confronto per valutare punti di forza e debolezza della Marina imperiale.

Al suo rientro in Giappone, nel 1932, ricevette la promozione a capitano di vascello. Aveva ormai accumulato oltre un decennio di esperienza nella guerra sottomarina ed era riconosciuto come uno dei maggiori esperti del settore all’interno della marina.

Comandi di superficie e ascesa ai gradi superiori (1933-1941)

Nel 1933, dopo anni dedicati esclusivamente ai sommergibili, Takagi ricevette un nuovo tipo di incarico: il comando dell’incrociatore leggero Nagara. Questo segnò l’inizio di una nuova fase della sua carriera, nella quale avrebbe acquisito esperienza anche nel comando di unità di superficie. Il Nagara era un incrociatore leggero di 5.500 tonnellate armato con sette cannoni da 140 mm, costruito nei primi anni venti.

Nel 1936 passò al comando dell’incrociatore pesante Takao, una delle unità più moderne e potenti della flotta. Il Takao dislocava oltre 13.000 tonnellate ed era armato con dieci cannoni da 203 mm, rappresentando il vertice della tecnologia navale giapponese dell’epoca. Questo comando testimoniava la fiducia che i vertici della marina riponevano in Takagi, nonostante la sua formazione primaria fosse stata nei sommergibili.

Nel 1937 ricevette un comando ancora più prestigioso: la corazzata Mutsu, una delle navi capitali della flotta con un dislocamento di oltre 33.000 tonnellate e un armamento principale di otto cannoni da 410 mm. Guidare una simile unità rappresentava uno dei traguardi più ambiti per un ufficiale della Marina imperiale.

Il 15 novembre 1938 Takagi fu promosso contrammiraglio, entrando così nei ranghi degli ammiragli. Nel 1939 divenne capo della 2ª Sezione dello stato maggiore generale della Marina imperiale, un incarico di grande responsabilità che lo pose al centro della pianificazione strategica e operativa delle forze navali.

Le campagne iniziali: Filippine e Indie Orientali (1941-1942)

Quando scoppiò la guerra nel Pacifico il 7 dicembre 1941 con l’attacco a Pearl Harbor, Takagi si trovava al comando delle forze navali incaricate di supportare l’invasione delle Filippine. Le sue unità fornirono protezione ai convogli di truppe e mezzi da sbarco, neutralizzarono le deboli forze navali alleate presenti nell’arcipelago e supportarono le operazioni terrestri con bombardamenti costieri.

Completata con successo l’occupazione dei punti chiave delle Filippine, Takagi fu riassegnato a guidare la squadra navale di copertura per gli sbarchi a Giava, la principale isola delle Indie orientali olandesi. Le Indie orientali rappresentavano un obiettivo cruciale per il Giappone a causa delle immense risorse petrolifere e di materie prime strategiche presenti nel territorio.

Il 27 febbraio 1942 Takagi fu il comandante giapponese nella battaglia del Mare di Giava, uno scontro navale combattuto nelle acque a nord dell’isola tra le forze alleate (olandesi, britanniche, americane e australiane) che tentavano di fermare l’invasione e la squadra giapponese che proteggeva i convogli di sbarco. La battaglia si svolse nel pomeriggio e nella sera, con manovre frenetiche e scambi di artiglieria e siluri.

Takagi condusse le sue forze con abilità tattica, sfruttando la superiorità numerica e la migliore coordinazione tra le unità giapponesi. La battaglia si concluse con una netta vittoria nipponica: furono affondati due incrociatori alleati (l’olandese HNLMS De Ruyter e il britannico HMS Java) e tre cacciatorpediniere, mentre le forze giapponesi subirono solo danni a un singolo cacciatorpediniere. La vittoria aprì la strada all’occupazione di Giava, completata nel marzo 1942.

Il Mar dei Coralli e Midway (1942)

Il 1º maggio 1942, al culmine dell’espansione giapponese nel Pacifico, Takagi fu promosso viceammiraglio. Pochi giorni dopo ricevette un incarico di grande importanza: comandare la squadra di portaerei assegnata all’Operazione Mo, il piano per occupare Port Moresby in Nuova Guinea e consolidare il perimetro difensivo giapponese nel Pacifico sud-occidentale.

Per questa operazione Takagi disponeva delle portaerei Shōkaku e Zuikaku, due delle unità più moderne e capaci della flotta, ciascuna in grado di imbarcare oltre 70 aerei. La sua squadra aveva il compito di fornire copertura aerea all’operazione anfibia e neutralizzare le eventuali forze navali alleate presenti nell’area.

Tra il 4 e l’8 maggio 1942 si svolse la battaglia del Mar dei Coralli, il primo scontro nella storia navale combattuto interamente da aerei imbarcati senza che le navi di superficie si avvistassero mai direttamente. Takagi, in qualità di comandante giapponese senior, guidò le operazioni della sua squadra contro le portaerei americane Lexington e Yorktown.

La battaglia fu tatticamente complessa e dall’esito incerto. Gli aerei giapponesi affondarono la portaerei leggera USS Lexington e danneggiarono la Yorktown, ma la Shōkaku subì danni significativi e la Zuikaku perse gran parte del suo gruppo aereo. Dal punto di vista tattico lo scontro fu sostanzialmente paritario, ma strategicamente rappresentò un successo alleato: l’invasione di Port Moresby fu annullata e per la prima volta dall’inizio della guerra un’operazione giapponese venne bloccata.

Nel giugno 1942 Takagi comandò la 5ª Divisione incrociatori durante la battaglia delle Midway (4-6 giugno), la decisiva sconfitta che segnò il passaggio dell’iniziativa strategica nelle mani degli Alleati. La sua divisione non fu coinvolta direttamente nello scontro principale, che vide la distruzione di quattro portaerei giapponesi da parte dell’aviazione navale americana.

Il comando della 6ª Flotta e la morte a Saipan (1942-1944)

Nel novembre 1942 Takagi fu riassegnato al comando del distretto di guardia di Mako, un’entità amministrativa con forze navali leggere per il controllo delle acque attorno all’isola di Formosa (l’attuale Taiwan). Nell’aprile 1943 il distretto fu trasferito a Takao, sempre a Formosa, e ridenominato distretto di guardia di Takao. Questi erano incarichi di retrovia, lontani dalle operazioni principali del conflitto.

Il 21 giugno 1943, tuttavia, Takagi ricevette un nuovo incarico di prima linea che lo riportò alle sue radici professionali: fu nominato comandante della 6ª Flotta, la formazione che sovrintendeva all’impiego di tutti i sommergibili della Marina imperiale. Il quartier generale era situato nelle isole Marianne, nel Pacifico centrale, una posizione strategica per le operazioni sottomarine contro le linee di comunicazione alleate.

La 6ª Flotta aveva il compito di condurre operazioni di pattugliamento, ricognizione e attacco contro il traffico navale nemico, oltre a supportare le operazioni della flotta di superficie quando necessario. Takagi portò nel nuovo incarico tutta l’esperienza accumulata nei suoi anni di specializzazione sottomarina negli anni venti.

Nel giugno 1944 le forze statunitensi lanciarono l’invasione delle isole Marianne con l’operazione Forager. L’isola di Saipan fu il primo obiettivo: il 15 giugno iniziò lo sbarco americano, supportato da una flotta imponente. La guarnigione giapponese, comprendente circa 30.000 uomini, oppose una resistenza feroce ma disperata contro forze soverchianti.

Takagi si trovava a Saipan quando iniziò l’invasione. Durante la battaglia di Saipan, che si protrasse fino ai primi giorni di luglio, l’ammiraglio rimase con le sue truppe. L’8 luglio 1944 Takeo Takagi morì in azione. Le circostanze esatte della sua morte rimasero poco chiare: disperso dopo la battaglia, non fu mai stabilito con certezza se si fosse tolto la vita secondo il codice d’onore militare giapponese o fosse morto nel tentativo di fuggire dall’isola a bordo di un sommergibile.

In riconoscimento del suo servizio e del sacrificio finale, Takagi ricevette la promozione postuma ad ammiraglio, il massimo grado della Marina imperiale giapponese. La sua morte a Saipan simboleggiò la fine di un’intera generazione di ufficiali navali che avevano dedicato la vita alla costruzione e al comando della flotta giapponese, spazzata via dalla schiacciante superiorità materiale e industriale degli Stati Uniti.

Informazioni aggiuntive

  • Data di nascita:  25 Gennaio 1892  
  • Data morte:  8 Luglio 1944  
  • Nazione: Giappone  
  • Tipo: Ammiraglio 
  • Forza armata: Marina 
  • Grado: Ammiraglio 

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