HMS Howe

di redazione
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HMS Howe

La HMS Howe, contraddistinta dal pennant number 32, fu l’ultima delle cinque corazzate della classe King George V costruite per la Royal Navy. L’unità venne realizzata nei cantieri della Fairfield Shipbuilding and Engineering Company di Govan, con l’impostazione della chiglia avvenuta il 1° giugno 1937 e il varo il 9 aprile 1940.

Come per altre unità della sua classe, anche la Howe conobbe una modifica nella denominazione durante la fase costruttiva. Originariamente concepita con il nome Beatty, in onore dell’Ammiraglio David Beatty, comandante dello squadrone di incrociatori da battaglia britannici nella Battaglia dello Jutland, la corazzata venne ribattezzata Howe in memoria dell’Ammiraglio Richard Howe, illustre comandante navale del XVIII secolo.

Il completamento dell’unità avvenne il 29 agosto 1942, con un significativo ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Questo slittamento temporale fu determinato dalla necessità di dirottare risorse e manodopera verso lavori ritenuti di priorità superiore, quali la costruzione e la riparazione di navi mercantili e di scorta, fondamentali per sostenere lo sforzo bellico britannico nella Battaglia dell’Atlantico.

HMS Howe
Operai al lavoro sulla HMS Howe (1942)

Il contesto dei trattati navali

Per comprendere le caratteristiche progettuali della Howe e delle sue navi gemelle, occorre riferirsi al complesso quadro normativo internazionale emerso dopo la Prima Guerra Mondiale. Il Trattato Navale di Washington del 1922 aveva fissato limiti stringenti alla costruzione di navi da battaglia, nel tentativo di prevenire una corsa agli armamenti tra le principali potenze navali: Gran Bretagna, Giappone, Francia, Italia e Stati Uniti. Il trattato imponeva un dislocamento massimo di 35.000 tonnellate per tutte le navi capitali.

Queste restrizioni vennero prorogate nel 1930 attraverso il Trattato di Londra, che limitò ulteriormente il calibro dell’armamento principale a 14 pollici (356 mm). Tuttavia, verso la metà degli anni Trenta, Giappone e Italia si erano già ritirati da entrambi i trattati, generando preoccupazioni nell’Ammiragliato britannico circa la carenza di corazzate moderne nella flotta.

Di conseguenza venne ordinata la costruzione della classe King George V. Poiché i trattati erano ancora formalmente in vigore durante la fase progettuale, l’armamento principale venne limitato ai cannoni da 356 mm prescritti dagli accordi internazionali. Le King George V furono le uniche corazzate di quel periodo costruite nel pieno rispetto dei vincoli pattuiti. Anche quando divenne evidente che le altre nazioni firmatarie stavano ignorando le limitazioni concordate, risultò ormai troppo tardi per modificare il progetto prima dell’impostazione delle unità nel 1937.

Caratteristiche tecniche

La Howe presentava un dislocamento di 39.780 tonnellate nella configurazione standard e di 45.220 tonnellate a pieno carico. Le dimensioni dell’unità erano imponenti: 227,1 metri di lunghezza fuori tutto, 31,4 metri di larghezza massima e un pescaggio di 9 metri.

L’apparato motore era costituito da turbine a vapore Parsons con riduttore, che azionavano quattro assi portaelica. Il vapore veniva fornito da otto caldaie a tubi d’acqua Admiralty a tre cilindri, capaci di erogare normalmente 100.000 cavalli vapore (75.000 kW), con la possibilità di raggiungere 110.000 cavalli vapore (82.000 kW) in condizioni di sovraccarico d’emergenza. Questa potenza consentiva alla Howe di raggiungere una velocità massima di 27,62 nodi (51,15 km/h).

Armamento

L’armamento principale della Howe consisteva in dieci cannoni BL da 14 pollici (356 mm) Mk VII. Questi pezzi erano distribuiti in tre torri: una torre binata Mark II a prua e due torri quadruple Mark III, una a prua e una a poppa. I cannoni potevano essere elevati fino a 40 gradi e depressi fino a 3 gradi. Gli archi di brandeggio variavano a seconda della torre: 286 gradi per la torre “A”, 270 gradi per le torri “B” e “Y”. I movimenti di brandeggio ed elevazione erano gestiti da sistemi idraulici, con velocità rispettivamente di due e otto gradi al secondo. Una salva completa di tutti i pezzi pesava 7.230 kg e poteva essere eseguita ogni 40 secondi.

L’armamento secondario comprendeva 16 cannoni QF da 5,25 pollici (133 mm) Mk I, montati in otto installazioni binate da 81 tonnellate ciascuna. La gittata massima dei Mk I era di 22.010 metri a 45 gradi di elevazione con proiettili ad alto esplosivo sparati a 814 m/s, mentre il soffitto antiaereo raggiungeva i 14.935 metri. I pezzi potevano essere elevati fino a 70 gradi e depressi fino a 5 gradi. La cadenza di tiro nominale era di dieci-dodici colpi al minuto, anche se in pratica si attestava su sette-otto colpi al minuto.

Al momento dell’entrata in servizio, oltre alle batterie principali e secondarie, la Howe imbarcava 48 cannoni automatici QF da 2 libbre (40 mm) Mk VIII “pom-pom” per la difesa antiaerea ravvicinata e 18 cannoni Oerlikon da 20 mm. Questo arsenale contraereo venne successivamente potenziato durante i lavori di ammodernamento, in risposta alle crescenti minacce aeree nei diversi teatri operativi.

Il servizio nella Home Fleet

La Howe si unì alla Home Fleet il 30 agosto 1942. Come la nave gemella Anson, trascorse i primi mesi della sua carriera operativa nelle acque artiche, fornendo copertura ai convogli diretti in Unione Sovietica attraverso una delle rotte marittime più pericolose del conflitto.

Il 31 dicembre 1942 la Howe e la King George V fornirono copertura a distanza al convoglio di ritorno RA 51, che raggiunse in sicurezza Loch Ewe il 9 gennaio 1943. Il 1° marzo 1943 le due corazzate operarono nuovamente insieme per proteggere il convoglio RA 53, contribuendo anche al recupero dei naufraghi dalle navi mercantili affondate durante il tragitto.

HMS Howe
La HMS Howe attraversa il Canale di Suez (1944)

L’Operazione Husky e il Mediterraneo

Nel 1943 la Howe venne trasferita a Gibilterra insieme alla King George V per partecipare all’Operazione Husky, l’invasione alleata della Sicilia. Per compensare l’assenza di queste due potenti unità dalla Home Fleet, le corazzate statunitensi Alabama e South Dakota vennero temporaneamente assegnate alle forze britanniche nel Nord Atlantico.

Tra l’11 e il 12 luglio le due corazzate britanniche bombardarono la base navale di Trapani e l’isola di Favignana, fornendo supporto navale agli sbarchi alleati. Basate ad Algeri, le unità offrirono successivamente copertura durante l’Operazione Avalanche, gli sbarchi alleati a Salerno, salpando il 7 settembre.

Il 14 settembre la Howe e la King George V ebbero l’incarico significativo di scortare ad Alessandria d’Egitto le corazzate italiane arrese Vittorio Veneto e Italia (quest’ultima precedentemente nota come Littorio), in seguito all’armistizio firmato dall’Italia con gli Alleati.

Ammodernamento per i teatri tropicali

Entro la fine di ottobre 1943, la Howe e la King George V erano rientrate in Gran Bretagna. Verso la fine dell’anno, la Howe entrò in un ciclo prolungato di lavori presso il cantiere di Devonport, dove vennero eseguite numerose modifiche per prepararla alle future operazioni.

L’armamento antiaereo venne significativamente incrementato, elemento fondamentale in vista del servizio nel teatro del Pacifico dove la minaccia aerea giapponese rappresentava il pericolo principale. Vennero apportate modifiche ai sistemi radar, aggiornando l’equipaggiamento con apparecchiature più moderne. L’integrità stagna della sezione poppiera venne migliorata, aumentando la capacità della nave di resistere a eventuali danni da siluro o mine.

Particolare attenzione venne dedicata all’adattamento per le operazioni in climi tropicali. Gli alloggi degli ufficiali e dell’equipaggio subirono sostanziali modifiche, comprendenti cambiamenti nell’isolamento termico e l’installazione estensiva di impianti di condizionamento dell’aria, indispensabili per mantenere condizioni vivibili nelle calde acque dell’oceano Indiano e del Pacifico.

L’arrivo nella Eastern Fleet

L’8 agosto 1944 la Howe giunse a Trincomalee, Ceylon (l’odierna Sri Lanka), per aggregarsi alla Eastern Fleet. Si trattava della prima corazzata moderna britannica a essere schierata nelle acque orientali dopo la perdita della Prince of Wales nel dicembre 1941, affondata insieme alla Repulse dagli aerei giapponesi al largo della Malesia.

L’unità venne immediatamente impiegata in operazioni attive, fornendo copertura alle azioni aeree condotte da portaerei contro obiettivi a Sumatra. Nel mese di dicembre si trasferì a Sydney, da dove successivamente salpò per Auckland, in Nuova Zelanda, in una missione di presenza navale destinata a rafforzare i legami con le forze del Commonwealth nel Pacifico.

La Task Force 113 e le operazioni nel Pacifico

Nel febbraio 1945 la Howe e la King George V salparono da Sydney per iniziare operazioni su vasta scala nel teatro del Pacifico. Le due corazzate, insieme a quattro portaerei, cinque incrociatori e quindici cacciatorpediniere, costituivano la Task Force 113, la componente britannica che avrebbe operato a fianco delle forze statunitensi nelle ultime fasi della guerra contro il Giappone.

La prima grande operazione per la Task Force 113, successivamente ridesignata TF.57, fu l’Operazione Iceberg, il supporto navale agli sbarchi statunitensi a Okinawa, iniziati il 1° aprile 1945. La formazione venne sottoposta a sporadici attacchi kamikaze giapponesi, ma entrambe le corazzate britanniche uscirono indenni da questi scontri. Le batterie antiaeree della Howe riuscirono ad abbattere un aereo kamikaze in avvicinamento, dimostrando l’efficacia delle modifiche apportate ai sistemi contraerei durante i lavori di ammodernamento.

I ruoli principali delle due corazzate furono la difesa aerea della formazione e il bombardamento navale a sostegno delle truppe a terra. Quest’ultimo venne eseguito con notevole precisione, particolarmente dalla Howe che colpì con accuratezza le installazioni antiaeree sull’isola di Miyako, situata a metà strada tra Okinawa e Formosa (l’odierna Taiwan).

La fine della guerra

Nella prima settimana di giugno 1945 la Howe era tornata a Sydney. Quasi immediatamente venne presa la decisione di inviarla per un ciclo di manutenzione a Durban, in Sudafrica. Fu in questo cantiere che l’unità trascorse le ultime settimane del conflitto, venendo a conoscenza della resa giapponese del 15 agosto 1945 mentre si trovava lontana dal teatro delle operazioni.

HMS Howe
La HMS Howe in mare

Il servizio nel dopoguerra

Nel gennaio 1946 la Howe venne riportata a Portsmouth. Nei quattro anni successivi prestò servizio come nave ammiraglia dello Squadrone d’Addestramento di Portland, contribuendo alla formazione degli equipaggi della Royal Navy nel periodo postbellico, quando la marina britannica doveva adattarsi alle nuove realtà geopolitiche e tecnologiche dell’era atomica.

Nel 1950 la corazzata venne trasferita in riserva e rimorchiata a Devonport. Come per le altre unità della sua classe, l’avvento dell’aviazione e delle nuove tecnologie belliche aveva progressivamente reso obsolete queste imponenti navi da battaglia. Le autorità navali ritenevano che non fossero più necessarie neppure come deterrente contro gli incrociatori sovietici, dato che gli aerei potevano svolgere più efficacemente questo ruolo.

La demolizione

La Howe venne destinata alla demolizione nel 1957. Il 27 maggio 1958 l’unità fu rimorchiata a Inverkeithing per essere smantellata dalla ditta Thos. W. Ward. I lavori di demolizione si conclusero entro il 1961.

Prima dello smantellamento, la Royal Navy volle preservare un simbolo della nave. La campana della Howe venne donata alla Cattedrale di St Giles a Edimburgo, dove ancora oggi costituisce una testimonianza tangibile del servizio prestato da questa corazzata. Nel 2012 emerse la notizia che alcune parti di una delle torri potrebbero essere sopravvissute alla demolizione, essendo state riutilizzate come piattaforma girevole nel laboratorio nucleare di Dounreay.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione:  UK 
  • Tipo nave:  Corazzata 
  • Classe King George V 
  • Cantiere:

    Fairfield Shipbuilding and Engineering Company

  • Data impostazione:   01/06/1937 
  • Data Varo: 09/04/1940 
  • Data entrata in servizio: 29/08/1942 
  • Lunghezza m.:  227 
  • Larghezza m.: 31 
  • Immersione m.:   9.9 
  • Dislocamento t.:  42000  
  • Apparato motore: 

    8 caldaie Admiralty, Quattro turbine Parsons, quattro eliche

  • Potenza cav.:  125.000  
  • Velocità nodi: 28 
  • Autonomia miglia: 5.400 a 18 nodi 
  • Armamento:  
    • 10 cannoni BL Mk VII da 356 mm
    • 16 cannoni QF Mk I da 133 mm
    • 48 cannoni antiaerei Vickers-Armstrong QF 2 lb da 40 mm
    • 18 cannoni antiaerei Oerlikon da 20mm
  • Corazzatura: 

    Cintura principale 374 mm, Cintura inferiore 137 mm, Ponte fino a 136 mm, Torrette principali 324 m, Barbette 324 mm

  • Equipaggio: 1558-1900 

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