Mitsubishi Ki-51

di redazione
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Pur non essendo un aereo eccezionale, il Mitsubishi Ki 51 (Sonia nel codice alleato), venne prodotto ininterrottamente per tutta la durata della guerra. Progettato come bombardiere leggero, il Ki 51 si rivelò un aereo ideale per l’attacco al suolo, e le caratteristiche di progetto rimasero praticamente inalterate, dato che durante la produzione non fu mai sottoposto a sostanziali modifiche.

Come molti aerei giapponesi terminò la guerra nel drammatico impiego di aereo suicida nelle missioni Kamikaze.

Il Mitsubishi Ki-51, designato ufficialmente dall’Esercito come “Aereo d’Assalto Tipo 99”, è un monoplano monomotore ad ala bassa, carrello fisso, motore raffreddato ad aria.

Origini e Primo Volo

Il Ki-51 effettuò il suo primo volo a metà del 1939, un periodo in cui il Giappone era già profondamente coinvolto nel conflitto con la Cina e si preparava per espandere le sue ambizioni imperiali. Il tempismo dello sviluppo del Ki-51 rifletteva la necessità dell’Esercito Imperiale di disporre di un aereo d’attacco tattico affidabile e versatile per supportare le operazioni terrestri.

La produzione totale raggiunse circa 2.385 esemplari, un numero considerevole che testimonia l’importanza attribuita a questo velivolo nonostante le sue limitazioni tecniche. Questa cifra di produzione lo colloca tra gli aerei d’attacco più prodotti dall’industria aeronautica giapponese durante il conflitto.

Mitsubishi Ki-51
Mitsubishi Ki-51

Impiego Operativo

Inizialmente schierato contro le forze cinesi, il Ki-51 si trovò immediatamente a operare in un ambiente relativamente permissivo dove la superiorità aerea giapponese era raramente contestata. In questo contesto, le limitazioni di velocità dell’aereo erano meno critiche, permettendogli di svolgere efficacemente il suo ruolo di supporto ravvicinato alle truppe di terra.

Tuttavia, quando il conflitto si espanse e il Giappone si trovò a confrontarsi con le altre potenze alleate, divenne rapidamente evidente che il Ki-51 era troppo lento per sopravvivere contro i moderni caccia nemici. Questa vulnerabilità avrebbe potuto segnare la fine operativa dell’aereo, ma invece ne determinò una riconversione tattica che ne prolungò l’utilità.

Fu nel teatro Cina-Birmania-India che il Ki-51 trovò la sua vera vocazione. In questo ambiente operativo caratterizzato da terreni difficili, infrastrutture primitive e condizioni climatiche estreme, le caratteristiche del Ki-51 si rivelarono particolarmente preziose. L’aereo dimostrò di poter operare da campi d’aviazione troppo accidentati per molti altri velivoli, una capacità che si rivelò cruciale in un teatro dove le piste preparate erano rare.

Il Ki-51 fu impiegato attivamente in una vasta gamma di località, dalla Cina continentale al fronte meridionale che comprendeva la Penisola Malese, l’Indonesia, la Birmania, la Nuova Guinea e le Filippine. Questa ampia distribuzione geografica testimonia la versatilità operativa del velivolo e la sua capacità di adattarsi a condizioni ambientali diverse.

Caratteristiche Tecniche

I tratti positivi del Ki-51 includevano un’elevata manovrabilità a bassa quota, caratteristica essenziale per un aereo d’attacco al suolo che doveva operare in prossimità del terreno per identificare e colpire obiettivi tattici. Le buone prestazioni di decollo e atterraggio da terreni accidentati lo rendevano ideale per operazioni da campi d’aviazione improvvisati o danneggiati.

Un altro aspetto fondamentale era la buona manutenibilità del velivolo. In un teatro operativo dove i ricambi erano scarsi e le strutture di manutenzione primitive, la capacità del Ki-51 di rimanere operativo con manutenzione minima era un vantaggio cruciale. Questa robustezza lo rendeva un aereo altamente pratico, capace di sopportare l’uso intenso sul campo di battaglia.

Nella seconda metà della guerra, le perdite aumentarono considerevolmente poiché il progetto di base era innegabilmente obsoleto. Quando confrontato con i caccia di fine guerra, il Ki-51 mostrava tutti i suoi limiti: potenza relativamente bassa e velocità ridotta. Come altri aerei dell’Esercito giapponese, era un velivolo da combattimento con un carico di bombe e un armamento relativamente mediocri per gli standard del periodo.

Queste limitazioni riflettevano non solo l’età del progetto ma anche la filosofia progettuale giapponese che tendeva a privilegiare la manovrabilità e l’economia rispetto alla potenza bruta e alla protezione. Mentre questa filosofia aveva i suoi meriti in determinati contesti operativi, diventava sempre più problematica man mano che la guerra progrediva e la superiorità tecnologica alleata si affermava.

Il Ki-71

Nel 1941, la Manchuria Aircraft Company produsse un prototipo designato Ki-71, che rappresentava un tentativo di migliorare le prestazioni del design base. Le modifiche principali includevano la sostituzione del motore con un Ha-112 e il cambiamento del carrello fisso con uno retrattile. Questi cambiamenti miravano a ridurre la resistenza aerodinamica e aumentare la velocità.

Tuttavia, il miglioramento delle prestazioni non fu significativo come sperato. Il modesto incremento di velocità non giustificava la maggiore complessità meccanica e i potenziali problemi di manutenzione che un carrello retrattile avrebbe comportato. Di conseguenza, il prototipo non fu mai messo in produzione, e l’Esercito continuò a fare affidamento sul Ki-51 originale.

Attacchi Kamikaze

Man mano che la guerra volgeva al termine e la situazione del Giappone diventava sempre più disperata, il Ki-51 trovò un nuovo e tragico ruolo negli attacchi kamikaze. Alcuni esemplari furono modificati per trasportare una bomba da 250 kg sotto la fusoliera, trasformandoli in armi suicide contro le navi alleate.

L’episodio più significativo di questo impiego avvenne proprio il giorno in cui Hiroshima fu distrutta dalla bomba atomica. In quella data fatidica, un Ki-51 fu responsabile dell’ultimo affondamento giapponese di una nave da guerra statunitense, affondando il sottomarino USS Bullhead con tutto l’equipaggio. Questa tragica coincidenza temporale sottolinea il drammatico epilogo della guerra nel Pacifico.

Mitsubishi Ki-51
Mitsubishi Ki-51 “Guntei” foto Museum Pusat TNI AU Dirgantara Mandala Yogyakarta, CC BY-SA 4.0

Principali varianti del Mitsubishi Ki-51

  • Ki-51: unica versione di serie, in produzione fino al 1945
  • Ki-51a: versione da ricognizione con fotocamere installate nel posto del navigatore; ne venne realizzato un prototipo ma il progetto non ebbe seguito
  • Ki-71: versione realizzata su tre Ki-51 standard installato il motore Mitsubishi Ha-112 da 1.500 hp e il carrello retrattile; anche questa doveva essere una versione da utilizzare per la ricognizione fotografica ma non ci fu un seguito alla costruzione dei tre esemplari menzionati

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Giappone
  • Modello: Mitsubishi Ki-51
  • Costruttore: Mitsubishi Jukogyo K.K.
  • Tipo: Assalto
  • Motore:

    Mitsubishi Ha-26-II, radiale a 14 cilindri, raffreddato ad aria, da 940 HP

  • Anno: 1940
  • Apertura alare m.: 12.10
  • Lunghezza m.: 9.21
  • Altezza m.: 2.73
  • Peso al decollo Kg.: 2.798
  • Velocità massima Km/h: 424 a 3.000 m.
  • Quota massima operativa m.: 8.270
  • Autonomia Km: 1.060 
  • Armamento difensivo:

    3 mirtagliatrici

     

  • Equipaggio: 2
  • Bibliografia – Riferimenti:
       

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