Il Ryusei era destinato all’impiego imbarcato come silurante e ricognitore, successore di due aerei diversi in un colpo solo. Il prototipo dimostrò buone caratteristiche, velocità e maneggevolezza all’altezza delle richieste, nonostante le grandi dimensioni dell’aereo; naturalmente alcuni difetti dovevano essere eliminati e per la costruzione in massa occorreva preparare le linee produttive.
Il risultato fu che i 114 esemplari costruiti furono pronti quando il Giappone non aveva più portaerei su cui imbarcarli.
Lo Aichi B7A Ryusei (流星, “Stella Cadente”), conosciuto dagli Alleati con il nome in codice “Grace“, è un monoplano monomotore ad ala bassa, carrello retrattile propulso da un Nakajima Homare raffreddato ad aria.
Origini del progetto
La genesi del Ryusei risale al 1941, quando il Servizio Aeronautico della Marina Imperiale Giapponese emanò una specifica tecnica, identificata come requisito 16-Shi, per lo sviluppo di un nuovo bombardiere d’attacco imbarcato. L’obiettivo era straordinariamente ambizioso: creare un singolo velivolo in grado di sostituire contemporaneamente due aeromobili distinti già in servizio, il bombardiere silurante Nakajima B6N Tenzan e il bombardiere in picchiata Yokosuka D4Y Suisei.
Questa richiesta non nasceva da un capriccio progettuale, ma dalla necessità strategica di semplificare la logistica delle unità navali e di massimizzare l’efficacia degli spazi limitati a bordo delle portaerei. Il progetto era strettamente legato alla nuova generazione di portaerei della classe Taihō, la prima delle quali era stata impostata nel luglio 1941. Queste nuove unità navali offrivano caratteristiche tecniche superiori che permettevano finalmente di superare il limite tradizionale di 11 metri di lunghezza per gli aeromobili imbarcati, grazie agli ascensori di dimensioni maggiori rispetto alle portaerei precedenti.
Design
La responsabilità del progetto fu affidata all’ingegnere capo Toshio Ozaki della Aichi Kokuki, che affrontò le sfide tecniche con soluzioni innovative. Ozaki scelse una configurazione ad ala media per il B7A, una decisione che, pur comportando maggiore complessità strutturale, offriva vantaggi fondamentali: la possibilità di installare un vano bombe interno e di garantire la necessaria altezza da terra per l’elica quadripala da 3,5 metri di diametro.
Questa scelta progettuale condusse inevitabilmente all’adozione di un’ala a gabbiano rovesciata, una soluzione tecnica simile a quella impiegata nel celebre F4U Corsair americano. Il design permetteva di accorciare la lunghezza del carrello di atterraggio principale, mantenendo al contempo l’altezza necessaria per l’elica di grandi dimensioni. Le ali esterne erano progettate per ripiegarsi idraulicamente verso l’alto durante le operazioni di rimessaggio a bordo delle portaerei, riducendo l’apertura alare complessiva da 14,4 metri a circa 7,9 metri.
Specifiche Tecniche e Prestazioni
Il Ryusei incorporava numerose innovazioni tecniche che lo rendevano un aeromobile estremamente avanzato per l’epoca. Le ali erano dotate di alettoni estendibili con un raggio di deflessione di dieci gradi, che permettevano loro di funzionare come flap ausiliari. I freni di picchiata erano posizionati sotto l’ala, immediatamente all’esterno della fusoliera, per garantire la stabilità durante le manovre di bombardamento in picchiata.
La scelta del motore fu dettata direttamente dalla Marina Giapponese, che richiese ad Aichi di progettare l’aeromobile attorno al motore radiale a doppia stella a 18 cilindri raffreddato ad aria Nakajima NK9C Homare 12, da 1.360 kW (1.825 hp). Questo propulsore era destinato a diventare il motore standard della Marina nella fascia di potenza compresa tra 1.340 kW (1.800 hp) e 1.641 kW (2.200 hp).
La capacità di carico bellico del B7A, pur essendo considerevole, non superava sostanzialmente quella dei suoi predecessori. Il vano bombe interno, dotato di due punti di attacco ad alta capacità di carico, poteva ospitare due bombe da 250 kg o sei bombe da 60 kg. In alternativa, l’aeromobile poteva trasportare esternamente un singolo siluro Type 91 del peso massimo di 848 kg.
Armamento Difensivo
L’armamento difensivo iniziale comprendeva due cannoni Type 99 Modello 2 da 20mm installati nelle radici alari e una mitragliatrice Type 1 da 7,92mm brandeggiabile montata nel posto di pilotaggio posteriore. I modelli di produzione successivi del B7A2 ricevettero una mitragliatrice Type 2 da 13mm in sostituzione dell’arma da 7,92mm.
Nonostante le dimensioni e il peso considerevoli, il Ryusei dimostrava caratteristiche di volo e prestazioni che ricordavano quelle di un caccia, riuscendo addirittura a superare in prestazioni la versione dell’A6M Zero in servizio all’epoca. L’aeromobile si distingueva per velocità elevata e manovrabilità eccezionale, caratteristiche che lo rendevano un avversario formidabile tanto nel ruolo di bombardiere quanto in quello di intercettore.
Sviluppo
Il primo volo del prototipo avvenne nel maggio 1942, quando il progetto ricevette la denominazione alleata “Grace”. Tuttavia, i problemi di messa a punto del motore sperimentale NK9C Homare e le necessarie modifiche al progetto dell’aeromobile causarono ritardi significativi. La produzione in serie non iniziò che due anni dopo, nel maggio 1944, un ritardo che si rivelò fatale per le possibilità operative del velivolo.
La produzione procedette su scala limitata: nove prototipi B7A1 furono costruiti, seguiti da 80 esemplari di produzione B7A2 completati dalla Aichi presso lo stabilimento di Funakata. Un violento terremoto nel maggio 1945 distrusse completamente la fabbrica, interrompendo bruscamente la produzione. Altri 25 esemplari furono successivamente prodotti presso il 21° Arsenale Aeronautico Navale di Omura, portando il totale a 114 velivoli costruiti.
Impiego operativo
Nel giugno 1944, quando finalmente i primi B7A erano pronti per l’impiego operativo, la Marina Imperiale Giapponese disponeva di una sola portaerei sufficientemente moderna per operare efficacemente il Ryusei nel suo ruolo previsto: la Taihō. Le altre portaerei giapponesi mancavano dell’attrezzatura di appontaggio moderna necessaria per assistere il recupero di aeromobili del peso superiore ai 4.000 kg.
Il destino volle che la Taihō fosse affondata durante la Battaglia del Mare delle Filippine, prima ancora che un numero sufficiente di B7A fosse disponibile per l’imbarco. La Marina completò successivamente solo un’altra portaerei capace di operare il B7A, la Shinano, ma anche questa unità ebbe vita brevissima: fu affondata dal sottomarino americano Archerfish della classe Balao nel novembre 1944, appena dieci giorni dopo essere stata messa in servizio.
Privato delle portaerei per le quali era stato concepito, il Ryusei fu relegato alle operazioni da basi terrestri, perdendo così la sua ragion d’essere principale. L’aeromobile operò principalmente con i Gruppi Aerei di Yokosuka e 752°, ma le limitate occasioni di impiego operativo non permisero mai al velivolo di dimostrare appieno le sue potenzialità.
Questa situazione rappresenta una delle più amare ironie della guerra del Pacifico: un aeromobile tecnicamente superiore e dalle prestazioni eccellenti, frutto di anni di sviluppo e investimenti, che si trovò a operare in un contesto completamente diverso da quello per il quale era stato progettato. Le caratteristiche che rendevano il Ryusei ideale per le operazioni imbarcate – la capacità di ripiegare le ali, il robusto carrello di atterraggio, la struttura rinforzata per gli appontaggi – divennero superflue quando l’aeromobile fu costretto a operare esclusivamente da piste terrestri.
Principali varianti dell’Aichi B7A Ryusei
- B7A1: prototipo, complessivamente furono costruiti nove esemplari per valutazioni e test
- B7A2: versione in produzione di serie, la configurazione era quella biposto per i compiti di aerosiluramento e bombardamento in picchiata; di questa versione furono costruiti complessivamente 105 esemplari
- B7A2 sperimentale: su un esemplare di serie venne installato e testato il motore Nakajima Homare 23, radiale da 2.000 hp
- B7A3: versione progettata per usare il motore Mitsubishi MK9A Ha-43 da 2.200 hp, rimasta allo stadio di progetto
Informazioni aggiuntive
- Nazione: Giappone
- Modello: Aichi B7A2 Ryusei
- Costruttore: Aichi Kokuki K.K.
- Tipo: Bombardamento
- Motore:
Nakajima NK9C Homare 12, radiale a 18 cilindri, raffreddato ad aria, da 1.825 HP
- Anno: 1945
- Apertura alare m.: 14.40
- Lunghezza m.: 11.49
- Altezza m.: 4.07
- Peso al decollo Kg.: 5.625
- Velocità massima Km/h: 566 a 6.550 m.
- Quota massima operativa m.: 11.250
- Autonomia Km: 3.000
- Armamento difensivo:
2 cannoni da 20 mm., 1 mitragliatrice
- Equipaggio: 2
- Bibliografia – Riferimenti:
- Enzo Angelucci – Paolo Matricardi: Guida agli aeroplani di tutto il mondo: la Seconda Guerra Mondiale (Mondadori) ISBN: 978-8804313823
- Combined Fleet
- ijnafphotos
- Aviastar