Il Piaggio P.108: la fortezza volante italiana

Piaggio P.108

di redazione
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Con il Piaggio P 108 la Regia Aeronautica aveva una volta tanto una macchina all’altezza dei compiti da affrontare e degli avversari.

Il progetto di un quadrimotore da bombardamento strategico non è certo cosa facile, tanto che la Germania, anche per questioni estranee alla semplice tecnica aeronautica, non riuscì a progettarne uno per tutta la durata della guerra, eppure i progettisti della Piaggio riuscirono a mettere in campo una macchina validissima, dotata di caratteristiche tanto moderne da distaccarsi completamente dalla restante produzione italiana.

Un bombardiere strategico sostanzialmente deve poter trasportare un notevole carico di bombe alla maggior distanza possibile, le sue principali doti sono quindi capacità di carico e autonomia; visto che poi prevedibilmente incontrerà una certa opposizione nemica, deve avere anche una buona velocità orizzontale ed essere sufficientemente armato, in modo da scoraggiare i caccia avversari.

Il P 108 aveva tutte queste qualità, anche se non fu costruito in un numero elevato di esemplari. L’unica squadriglia da bombardamento equipaggiata con questo aereo fu impiegata nel Mediterraneo, operando anche nel ruolo antinave.

Una versione progettata per il trasporto militare venne intensamente usata dalla Luftwaffe.

Il Piaggio P 108 è un bombardiere quadrimotore ad ala bassa, con motori Piaggio radiali. Parte dell’armamento difensivo è installato in torrette controllate a distanza sopra le gondole dei motori.

Principali varianti del bombardiere quadrimotore Piaggio P.108

  • P.108: prototipo costruito per le necessarie valutazioni e prove di volo
  • P.108 A Artigliere: un unico esemplare costruito e destinato all’impiego antinave; montava un cannone da 102mm installato nella fusoliera in grado di sparare attraverso il muso
  • P.108B Bombardiere: versione da bombardamento
  • P.108C Civile: versione destinata all’uso civile, dotata di cabina pressurizzata e capace di trasportare 32 passeggeri
  • P.108T Trasporto: trasporto militare, armato con 4 mitragliatrici da 12.7 difensive, intensamente usato anche dalla Luftwaffe. Ne furono completati circa 12 esemplari ottenuti modificando dei P.108C
  • P.133: versione mai completata a causa dell’armistizio. Armata con 4 mitragliatrici da 12.7 e 6 cannoni da 20mm, aveva un carico utile di 4.800 Kg, era una evoluzione del P.108B con nuovi motori.

Informazioni aggiuntive

  • Nazione: Italia
  • Modello: Piaggio P.108 B
  • Costruttore: S.A. Piaggio & C.
  • Tipo: BombardamentoBombardamento 
  • Motore: 

    4 Piaggio P.XII RC 35, radiali a 18 cilindri, raffreddati ad aria, da 1.350 HP ciascuno.


  • Anno: 1942
  • Apertura alare m.: 32.00
  • Lunghezza m.: 22.92
  • Altezza m.: 7.70
  • Peso al decollo Kg.: 29.885
  • Velocità massima Km/h: 420 a 3.900 m.
  • Quota massima operativa m.: 8.050
  • Autonomia Km: 3.520 
  • Armamento difensivo:

    7 mitragliatrici

  • Equipaggio: 6

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8 commenti

Paolo Sarullo 1 Novembre 2019 - 17:46

M come si fa a dire che era all’altezza dei compiti?E’ sempre stato solo un prototipo !!!!!!

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Redazione 11 Dicembre 2019 - 11:10

Bè, insomma… ne sono stati costruiti 24 che per un aereo di quelle dimensioni e per i numeri della Regia non sono pochissimi.
Nelle operazioni di bombardamento a largo raggio è stato usato parecchio per cui considerarlo solo un prototipo mi pare riduttivo…

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pappagone 25 Marzo 2020 - 9:25

non credettero molto su quell’aereo e non furono determinati a migliorarlo, testarlo adeguatamente e poi ad utilizzarlo estensivamente, nonostante ce ne sarebbe stato bisogno. SI continuò con le solite pratiche con cui industria e forze armate intrattenevano rapporti, Il progetto era di ottima fattura e con le giuste modifiche ed aggiustamenti il P108 sarebbe potuto essere un ottimo bombardiere impiegabile in una moltitudine di missioni per tipo e adattabilità.

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Roberto Tuci 15 Aprile 2020 - 6:02

Mio padre era radiotelegrafista di un p108 ( in una foto dell’aereo con tutto l’equipaggio è il primo a sinistra senza il casco) e mi ha sempre detto che era un aereo straordinario…fu abbattuto su Gibilterra dalla contraerea ma si salvò…

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Claudio Ruggie 5 Giugno 2020 - 17:54

Salve Roberto Tuci . Molto interessante apprendere che suo padre è stato radiotelegrafista proprio sul Piaggio P.108. Ho un tasto telegrafico che era in uso proprio su quel veivolo. Per caso ci sono foto dell’interno, in particolare della “sala radio” ? Grazie.

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Giovanni 29 Dicembre 2021 - 16:07

Aereo rimasto al rango di prototipo praticamente inutilizzato in missioni belliche. Di fatto a seguito dei numerosi guasti e incidenti tra cui quello che costò la vita a Bruno Mussolini non fu mai veramente operativo e fu utilizzato come aereo da trasporto. Certo ci voleva coraggio a pilotarlo……..

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Giovanni 29 Dicembre 2021 - 16:09

Aereo rimasto al rango di prototipo praticamente inutilizzato in missioni belliche. Di fatto a seguito dei numerosi guasti e incidenti tra cui quello che costò la vita a Bruno Mussolini non fu mai veramente operativo e fu utilizzato come aereo da trasporto. Certo ci voleva coraggio a pilotarlo……..

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massimo frediani 29 Gennaio 2022 - 18:37

Non e’ affatto vero che resto’ a livello di prototipo, ne furono costruiti pochi, solo 24 della versione da bombardamento, ma bisogna considerare che la Piaggio a Pontedera era stata devastata dai bombardamenti, ultimo dei quali il 31 agosto del ’43 che coinvolse anche Pisa e la stazione ferroviaria, una vera azione terroristica ed inutile compiuta dagli alleati, quando ormai erano in corso le trattative per l’armistizio, e che costo’ all’Italia ben 900 morti!!!
l’aereo compi’ diverse missioni di bombardamento su Gibilterra e in Algeria; immagino la faccia stralunata degli inglesi quando se lo videro volare sopra la testa; avranno pensato sicuramente a bombardieri propri fino a che non caddero le prime bombe; ed allora, abituati com’erano ai nostri vecchi trimotori, rimasero stupefatti che l’Italia avesse messo in campo un tale aereo. Gli alleati si spaventarono tanto che quando arrivo’ l’armistizio si preoccuparono, fra le altre cose, di imporre alla Piaggio di non costruire mai piu’ aerei di questo tipo;
Per quanto riguarda l’incidente a Bruno Mussolini si parla anche di un possibile sabotaggio che avrebbe impedito la fuoriuscita del carrello, i piloti, nel dedicarsi alla manovra di emergenza, non si accorsero che l’aereo aveva perso quota, diedero motore troppo in fretta causando l’ingolfamento dei motori e relativa piantata, quindi senza energia, l’aereo cadde investendo una casa poderale a pochi Km dalla base di Pisa-S. Giusto in localita’ Cisanello,; l’urto fu tremendo, la parte anteriore dell’aereo, il muso con i piloti, e i 4 motori, furono letteralmente ritorti contro il resto dell’aereo che ci rotolo’ sopra, senza peraltro incendiarsi e consentendo al resto dell’equipaggio di salvarsi. Ma per i tre uomini della cabina di pilotaggio fra cui Bruno Mussolini, non ci fu niente da fare!

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